La MotoGP, tramite la sua commissione che ha approvato la proposta, ha annunciato il congelamento dello sviluppo dei motori fino al 2026. Una decisione attuata per controllare i costi e mantenere il più possibile alla pari le condizioni prima dei nuovi regolamenti che esordiranno nel 2026, sui quali le varie case potranno impegnarsi nello sviluppo nel corso dei prossimi due anni.
Le uniche eccezioni saranno ammesse per motivi di sicurezza o affidabilità e per i costruttori che sfruttano le concessioni di tipologia D. Gli interventi giustificati da ragioni di sicurezza, affidabilità o comprovata indisponibilità di componenti saranno ammessi per tutti i marchi, purché non ci sia un aumento delle prestazioni. Per i marchi che rientrano nella cornice delle concessioni di tipologia D, il congelamento delle specifiche del motore non si applicherà a meno che non cambino tipologia. Le specifiche rimarranno libere come lo sono adesso, consentendo a chi ha un deficit di prestazioni la prosecuzione del lavoro impostato.