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“Era tantissimo tempo che non salivo in moto, praticamente dai test in Qatar di tre mesi fa. Anche se non si tratta di una MotoGP, ho potuto usare una Superstock, che va piuttosto veloce, quasi 310 km/h alla fine del rettilineo. È una moto che trasmette belle sensazioni”. Aleix Espargaro è tornato a bordo di una moto, anche se non è una MotoGP, soltanto la scorsa settimana dopo il lungo lockdown a causa dell’emergenza coronavirus. E sarà una stagione davvero particolare, ma lo spagnolo lo sa benissimo: “Sarà un anno molto duro, sarà tutto molto compresso. I rapporti personali con la squadra saranno molto importanti, trascorreremo molto tempo insieme in pochi mesi e non vedo l’ora di tornare”.
Il pilota iberico dovrà ancora aspettare un po’ per guidare l’Aprilia da corsa, e si mostra un po’ invidioso di alcuni colleghi – tra cui il fratello Pol della Ktm – che hanno potuto girare in alcuni test privati in Italia e Austria: “Quando ho cominciato a vedere che tutti i piloti italiani cominciavano a girare a Misano ed al Ranch ho pensato che non fosse giusto e mi faceva arrabbiare. Ma questo è successo a molti altri sportivi di diverse discipline ed ambiti, a causa di questa pandemia. Comunque credo che due o tre settimane in più di allenamento per altri piloti non faranno una grande differenza, perché questa la farà l’allenamento con la MotoGP”.
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