
Valentino Rossi diventa riferimento per il pilota italiano che punta a scrivere la storia del motorsport: il paragone è pazzesco
Un mito, il simbolo del motorsport in Italia e nel mondo. Questo è stato Valentino Rossi, questo è ancora oggi che da qualche anno ha abbandonato la MotoGP per continuare a divertirsi su quattro ruote.
Nove volte campione del mondo, ma non è soltanto questione di titoli: la fama di Rossi è dovuta al suo essere personaggio, alle sue esultanze passate alla storia, alle sue dichiarazioni senza peli sulla lingua, alle rivalità che hanno animato la classe regina quando il Dottore era in sella. Ha vinto (ma anche perso) a modo suo Valentino ed ora che le moto non sono più la sua passione, continua ad essere riferimento.
Lo è per chi si approccia al motomondiale da giovane inesperto, per chi – come Bagnaia – di mondiali ne ha già vinti, ma lo ‘sfrutta’ sempre come consigliere, ma anche per chi il motorsport lo pratica a quattro ruote e vede in Rossi il simbolo di chi ce l’ha fatta. Qualcuno come Kimi Antonelli, al debutto in Formula 1, ma già capace di lasciare il segno in pochissime gare.
Ne ha disputate tre quest’anno ed è stato in grado di battere già due record, primati tolti ad uno come Max Verstappen, non certo il primo che passa. Antonelli con i suoi 18 anni e pochi mesi, è diventato il più giovane pilota ad essere in testa ad un GP, ma anche il più giovane a segnare il giro veloce in gara. Lo ha fatto in Giappone, al termine di una gara chiusa al sesto posto, ma mostrando lampi del suo innegabile talento. Dove lo potrà portare questo talento lo si capirà negli anni, ma le premesse sono ottime tanto che lui sogna: essere il nuovo Valentino Rossi e Jannik Sinner.
“Come Rossi o Sinner”: Antonelli sogna in grande
In un’intervista rilasciata a Sky, Kimi Antonelli spiega di avere grandi ambizioni e di voler raggiungere il livello di Rossi e Sinner.

“L‘obiettivo è diventare un giorno come Jannik Sinner o Vale Rossi. Spero di arrivare a quel livello il più presto possibile. La strada è ancora lunga e non facile ma quello è sicuramente l’obiettivo“. Guarda in alto dunque il pilota Mercedes che in Giappone ha mostrato progressi importanti, prendendo confidenza con la pista e con la vettura. Ora ci sarà il Bahrein, dove ha già corso con una F1: “Ho più conoscenza in generale e posso fare meglio, soprattutto in qualifica. Ma non mi aspetto di arrivare lì e fare la pole position, perché anche gli altri andranno fortissimo“. Ambizioni elevate, ma piedi per terra: forse il segreto che hanno fatto grandi Rossi e Sinner.