Valentino Rossi è una leggenda dello sport italiano e internazionale, e lo resterà in eterno.
Il contributo che il nove volte campione mondiale sulle due ruote ha dato nel mondo del motociclismo e in generale nel mondo dello sport non potrà mai essere cancellato e dimenticato. Nonostante il fenomeno di Tavullia si sia ormai ritirato da poco più di quattro anni, il suo nome continua a circolare nei paddock e la sua aura è presente sulle spalle di ogni pilota di MotoGP. Tutti, infatti, sognano di essere Valentino Rossi, di eguagliare le sue imprese e le sue vittorie. Ancor di più lo sognano i piloti del suo team VR46 e della sua academy, da Morbidelli a Di Giannantonio passando per Bezzecchi, tutti con il sogno di ripercorrere le orme del dottore.
Valentino Rossi che si è raccontato in una lunga intervista al Corriere della Sera, raccontando curiosità e retroscena della sua carriera, dalle due alle quattro ruote, e cerchiando in rosso quello che è stato il momento più pericoloso della sua carriera, che lo ha poi spinto al ritiro. “La moto di Morbidelli che vola, passa sopra il mio casco come un enorme proiettile impazzito. È stato il momento più pericoloso della mia carriera. Un incidente che ha accelerato la decisone di smettere con le moto perché era fuori dal mio controllo“. Quell’incidente, avvenuto in Austria nel 2020, ha spaventato e non poco il nove volte campione del mondo, che pochi mesi più tardi ha deciso di ritirarsi anche per pensare alla sua famiglia. Famiglia che da poche settimane si è allargata, con l’arrivo della seconda figlia Gabriella, dopo aver avuto anche Giulietta pochi anni fa.
Il ricordo della giornata con Hamilton: “Curioso di vederlo in Ferrari”
Nel 2019 Valentino Rossi ha passato una giornata in compagnia di Lewis Hamilton. I due, che insieme contano sedici titoli mondiali, si sono scambiati per un giorno, con Valentino alla guida della Mercedes e Lewis alla guida della Yamaha. Ora per il pilota britannico la grande sfida in Ferrari, che Rossi ha commentato dimostrando la sua trepidante attesa.
“Bello. Cena e confidenze. Il giorno dopo, arrivai in ritardo. Mi stavo cambiando, entrò nel motorhome ed era Hamilton vestito da Hamilton. Indicava l’orologio: i soliti italiani, cappuccino, brioche… Mi rimproverava. Sorrideva. Non del tutto però. Vederlo in Ferrari è una cosa bellissima. Vederlo lì, con la tuta rossa, emoziona anche me. Voglio proprio capire come se la cava. E come se la cava Leclerc“.
Valentino è curioso, un po’ come tutti noi. Ma, soprattutto, Valentino è indimenticabile.