La diretta testuale della conferenza stampa di presentazione di Claudio Ranieri come nuovo allenatore della Roma. Il tecnico, alla sua terza esperienza alla guida della squadra giallorossa, ha accettato l’incarico dopo aver annunciato questa estate il suo ritiro dal mondo del calcio: a fare la differenza per il suo ritorno è stata probabilmente la situazione disastrosa in cui versa il club capitolino, per il quale non ha mai nascosto di fare il tifo. A lui infatti spetterĂ il compito di risollevare le sorti di una squadra dodicesima in classifica con soli 13 punti in 12 partite, in un ambiente infuocato in cui dovrĂ fare da pompiere. La conferenza stampa di presentazione di Claudio Ranieri si terrĂ al centro sportivo di Trigoria alle ore 13.00 di venerdì 15 novembre, e Sportface.it seguirĂ il tutto in diretta attraverso degli aggiornamenti in tempo reale.
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TERMINA LA CONFERENZA STAMPA!
Ranieri in chiusura su Hummels: “Mi sono andato a vedere un po’ di partite, tra cui la finale di Champions contro il Real. PerchĂ© non deve giocare questo ragazzo? Ha una certa etĂ e tutta, ma io scelgo chi mi fa vincere”.
Ghisolfi: “Claudio è stata la nostra prioritĂ . Non abbiamo contattato nessun altro”.
“Ghisolfi mi ha chiamato lunedì mattina. Abbiamo parlato e mi ha detto che il presidente ci aspettava a Londra. E’ stato deciso così: allenatore, dirigente, persona vicina al presidente. Tutti insieme per cercare di fare il meglio della Roma”.
“Dybala? E’ la prima cosa che ho detto al presidente. Gli ho detto ‘faccio come mi pare, non m’interessa se ci sono clausole’. Voi mi vedete sempre col sorriso, ma m’incazzo. Ai miei presidenti parlo in faccia, per cui io il caso Dybala l’ho subito messo in chiaro. Vero o non vero, io scelgo chi voglio. Questione fisica? L’affronterò col ragazzo. Si vede che è di un’altra categoria: quando sta bene fa la differenza. Parlerò con il ragazzo. Giochiamo ogni tre giorni e ovviamente non potrĂ giocare sempre. AvrĂ la mia massima considerazione. Fosse per me giocherebbe 90 minuti tutte le partite: se ce la fa non lo levo”.
“Ritorno di De Rossi? Adesso mi è stata data la direzione della panchina e penso a questo. Non voglio illudere nessuno. Non ne abbiamo parlato con i Friedkin”.
“Ai ragazzi presenti ho detto che da loro pretendo tutto perchĂ© la Roma non può stare dove è ora. Io non accetto che si possa andare in un posto di lavoro col viso annoiato perchĂ© ci si annoia. Ai ragazzi ho detto di portare gioia perchĂ© abbiamo la fortuna di esserci scelti il lavoro. Dobbiamo venire a Trigoria con un sorriso largo e lavorare con determinazione e rabbia. E poi ho chiesto ai ragazzi di essere ambiziosi”.
“Io sono un allenatore e l’ho sempre fatto con visioni lungimiranti. Ho sempre detto di voler scegliere, ma mai di parlare di soldi. Io voglio dire quello che mi serve e quello che non mi serve. Che poi in questi momenti si parla di tutto globalmente è un altro discorso”.
“Per me è importante lo spogliatoio. Voglio stare da solo, meno gente vedo meglio è. Capisco che in Italia la figura di un presidente ci deve stare: è questo quello che ho detto a Friedkin. Ma se ci fate caso tutte le societĂ straniere parlano pochissimo. Noi abbiamo bisogno della figura del presidente, all’estero non esiste se non per fine mese. Se m’ha chiamato vuol dire che si è reso conto. Mi ha detto di voler portare la Roma ad alti livelli e per questo ha chiamato me. Cosa deve dirmi di piĂą? Io una volta che ho i giocatori non ho bisogno di niente”.
“Prometto che non vedrete piĂą Angelino centrale. Dybala e SoulĂ© insieme? La squadra è composta da equilibri. Credo che possano giocare insieme, ma non lo prometto”.
“Roma in questa situazione? Ci sono mille perchĂ© ma non m’interessano. Io devo fare il massimo con questi giocatori. Devo vedere quello che mi succede da oggi in poi”.
“De Rossi? Ci siamo sentiti e ci sentiremo in questi giorni. Daniele è stato un mio giocatore, ma è anche una grande persona. Cambiare due allenatori e siamo a novembre non è facile per nessuno. Un po’ di elettroshock c’è, però io mi auguro di riportare tutti nella giusta direzione”.
“Nel calcio, come in tutti gli sport di squadra, non c’è un giocatore che giochi contro l’allenatore. Ci sono allenatori che riescono a toccare le chiavi giuste e il giocatore dĂ il 120%. Al contrario, magari non si trovano le chiavi giuste e il giocatore da l’80-90%. Ma alla Roma non basta. Tutti devono dare il 120%. Ho letto tante critiche a giocatori importanti, ma io li vedevo che correvano e s’impegnavano: il cuore ce l’hanno messo sempre. Hanno dato il massimo e non dobbiamo fischiarli. A fine partita vengo sotto la curva e potete fischiarci, ma durante la gara non fatelo”.
“Richieste di mercato per gennaio? No, prima fatemi conoscere. Un conto è da fuori, un conto è toccare con mano quello che ti può dare un giocatore. Ci sono tanti giovani validi, ma vanno inseriti in una squadra compatto. Vediamo i giovani che sono bravi, per me, da qui a gennaio. Poi se ci sarĂ l’opportunitĂ di prendere a qualcuno sono sicuro che mi accontenteranno”.
“Riportare a casa Totti? Io non sono chiuso a niente. Adesso la cosa principale è riportare la squadra in alto. Poi si parlerĂ con Francesco, se ci potrĂ dare una mano. Questo non significa ‘Totti ritorna alla Roma’, ma io non sono chiuso”.
“Io sono l’uomo vicino alla famiglia Friedkin, così da fare tutto quanto insieme. Solo chi fa sbaglia. Noi proveremo a fare le cose nel verso giusto. C’è bisogno di una persona conosciuta, che sappia di calcio, per aiutare la Roma a stare sempre nelle prime 4 posizioni. Il presidente vuole una societĂ seria, di gente che lavora. Stanno facendo delle cose belle – Trigoria quasi non la riconoscevo per i cambiamenti – ma la cosa piĂą importante è la squadra”.
“L’obiettivo è quello di fare il massimo. Nel contratto ho messo premi per tutti gli obiettivi perchĂ© non mi voglio precludere niente. Io sono positivo fino in fondo, come ero da giocatore. C’è gente che fa sacrifici enormi e quando andiamo in campo dobbiamo sentire anche questo”.
“Ai tifosi dico di starci vicino. Da ex giocatore posso dire che scendere in campo in casa con i tifosi che ti fischiano è la cosa peggiore. Credo nella fortuna se tu te la sai andare a guadagnare e sudare. La fortuna alla fine deve girare. Voglio una squadra e un pubblico coeso. Il mio primo discorso l’ho fatto ai miei collaboratori: mi devono aiutare perchĂ© io non ho tempo di fare errori e devo farne il meno possibile. Devo far venire i tifosi e mandarli via dicendo ‘almeno c’abbiamo provato’ se le cose dovessero andare male. Voglio che siano orgogliosi della squadra”.
“Io credo che ormai non ci sia piĂą un sistema base. Tutti gli allenatori cercano di apportare modifiche durante la partita per stravolgere i piani dell’avversario. Io devo vedere innanzitutto chi sta in buona forma per il mio modo di intendere il calcio, poi sceglierò. Non è questione di moduli, ma di giocatori e di voglia di sputare il sangue sul campo. Non voglio che i giocatori mollino di un centimetro, anche se le cose dovessero andare male”.
Ranieri: “Noi siamo abituati a vedere le cose in maniera piramidale. Gli americani, come la famiglia Friedkin, la vedono in maniera orizzontale. Le decisioni che verranno prese avranno il beneplacito di tutti quanti. Stiamo lavorando per portare la Roma dove merita. Adesso Friedkin è scioccato: immagina mettere una barca di quattrini e non ottenere risultati. Mi auguro che d’ora in poi le cose vadano per il verso giusto, in primis come tifoso”.
Ghisolfi: “Se io ho spinto per Ranieri? La scelta è stata presa tutti insieme, con la societĂ ”.
“Se mi conoscete sapete che parlo in faccia. Friedkin mi ha lasciato a bocca aperta per le cose che ha detto e per il bene che vuole a questa squadra. Mi ha detto ‘Non posso girare il mondo e vedere Roma al centro del mondo, ma la squadra non va’. Sa di aver speso tanti soldi e di non essere riuscito a fare quello che voleva, quindi ha preso me. Adesso tocca a me con la mia esperienza e col mio modo di fare le cose. Mi auguro di riuscire nel mandato che mi ha messo davanti. Lo ringrazio perchĂ© mi ha riportato alla casa madre”.
“Ho smesso di allenare. Ho avuto piĂą richieste in questi mesi che quando ho vinto il campionato con Leicester. Ho detto che sarei tornato ad allenare solo in due casi: o per la Roma o per il Cagliari, se le cose fossero andate male. Ero super convinto di andarmene per i fatti miei, ma il fato ha voluto che tornassi a casa. Ho iniziato nella Roma da giocatore e finirò da dirigente e allenatore”.
Prende la parola Ranieri.
“Il mister conosce la squadra, il club ed è un grande allenatore di grande esperienza internazionale. Abbiamo ritenuto che sia la persona idonea per il progetto. Non sarĂ solo l’allenatore che parla, ma parlerĂ tutta la futura dirigenza della Roma all’interno di questo progetto voluto dalla famiglia Friedkin e dal club”.
“Parlo anche a voce della famiglia Friedkin in questo giorno importante”.
Prende la parola il ds Ghisolfi: “Grazie a tutti per essere presenti così numerosi. Sarò breve così avrete tempo per fare domande al mister”.
COMINCIA LA CONFERENZA STAMPA!
12.50 – Amici di Sportface, buongiorno e benvenuti alla diretta testuale della conferenza stampa di presentazione di Claudio Ranieri. A breve le sue parole.