La Fiorentina, dopo la finale raggiunta e persa nella scorsa stagione contro il West Ham, vuole provare a riscattarsi in questa una nuova sfida contro l’Olympiacos nel match valevole la finale di Conference League 2023/2024. La compagine toscana è reduce da un cammino entusiasmante, sulla falsariga di quanto fatto lo scorso anno. Questa volta, però, c’è bisogno di portare a casa il trofeo e cancellare il ricordo negativo della sconfitta patita dodici mesi fa, che permetterebbe ai viola di tornare ad affermarsi in una competizione europea. Nella giornata odierna, martedì 28 maggio, il tecnico viola Vincenzo Italiano, parlerà in conferenza stampa per presentare la partita e rispondere alle varie domande dei giornalisti.
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IL RESOCONTO DELLE PAROLE DI ITALIANO
16.33 – Termina la conferenza stampa!
Italiano: “Qualche notte mi sono concentrato per sognare il trofeo alzato, ma non ci sono mai riuscito. In futuro può accadere qualsiasi cosa, sono ancora giovane, la carriera di allenatore è lunga – uno dei più bravi e amati in Italia ha smesso a 72 anni – e ne ho ancora di strada. Concentriamoci sull’immediato, poi si vedrà”.
Italiano: “Il presidente, come sempre, è carico. Non è che me che soffro i viaggi in aereo. E’ sempre un piacere vederlo, l’ho visto molto carico. Questo suo entusiasmo e questa sua voglia è bella, trasmessa la fiducia necessaria per questi impegni così difficili. Non devo aggiungere il fatto che domani in campo qualche goccia di sudore va buttata per lui, per la sua famiglia, per Joe Barone e i suoi familiari, per questa tragedia vissuta negli ultimi mesi. Il presidente non meritava di attraversare momenti così brutti. Dentro lo spogliatoio ci sono le immagini di Joe e del presidente, i ragazzi già sanno che bisogna buttare più di una goccia di sudore per loro”.
Italiano: “Abbiamo anche questa responsabilità in più perché sarebbe spettacolare avere nove italiane in Europa. Proveremo a dare questa gioia al Torino e cercheremo, oltre a quello che già sappiamo per noi stessi, di andare forte per far ottenere al calcio italiano un’altra squadra in Europa. Faremo di tutto per vincere anche per i nostri amici”.
Italiano: “E’ stato fatto un gran lavoro, ma dal momento che siamo qui dobbiamo cercare di aggiungere qualcosina a questo percorso straordinario, pieno di record e soddisfazioni. Tornando al discorso di prima, dobbiamo cercare di fare di tutto per aggiungere questa ciliegina”.
Bonaventura: “Quando sono venuto qua avevo avvertito l’entusiasmo e la voglia di fare del presidente e di Joe. Infatti negli anni sono arrivati diversi giocatori che hanno dato tanto. Per il percorso fatto in questi anni la squadra è matura. Abbiamo fatto un percorso buono perché abbiamo giocato con la consapevolezza di essere una squadra forte. Anche rispetto a quella vista negli anni scorsi è la Fiorentina più forte in cui ho giocato”.
Italiano: “Fioretto in caso di vittoria? Non ci ho pensato, lo farò da adesso. Purtroppo non posso fare più di tanto perché il mio ginocchio dopo tre metri comincia a gonfiarsi. Ma qualcosa ci inventeremo. Futuro? Il telefono è spento o ha il silenzioso, non mi interessa ascoltare niente. L’unica intenzione era concentrarmi sulle partite importanti. Il calcio è strano, tutto può accadere, ma non voglio pensare a nient’altro che a questa partita”.
Biraghi: “Non so se il mister rimarrà o meno. Sentivo che nell’ultimo mese gli chiedevate delle voci e lui rispondeva che stava pensando al campo. E’ una cosa reale, non ho mai pensato se il prossimo anno ci sarà perché avevamo in testa sempre la partita seguente, ora la finale mentre fino a pochi giorni fa la gara di Cagliari. L’unica cosa che posso dire è che domani facciamo quello che dobbiamo fare, poi si vedrà. Si è creata un’alchimia talmente bella che è troppo importante omaggiarla con questa coppa. Poi quando il mister ci comunicherà cosa fare ci penserò. Se decidesse di andare via ovviamente ci dispiacerebbe”.
Italiano: “Da quanto abbiamo visto, con l’arrivo del nuovo allenatore hanno trovato la quadra, mettendo a posto tutto e iniziando ad andare forte soprattutto in Europa. Abbiamo visto che è una squadra organizzata, che sa dare pressione e ha giocatori esperti e di talento. Una squadra che arriva in finale per me è già quello che determina il suo valore. La bravura di arrivare in una finale è già la carta d’identità. Quello che ci fa più paura è quest’entusiasmo. Dobbiamo cercare, per metterli in difficoltà, di essere concreti e di giocare con qualità quando abbiamo la palla. Rigori? Li abbiamo provati perché possono essere una possibilità. Abbiamo tanti giocatori che possono batterli, ne abbiamo tanti con la personalità di presentarsi sul dischetto ed essere freddi e concreti. Vedremo come andrà a finire”.
Italiano: “Dopo questi tre anni è normale essere diverso da quando sono arrivato. Il mio sogno era arrivare in Europa e ci sono riuscito. Era la mia prima volta e il mio bagaglio di conoscenze è cresciuto. Insieme ai ragazzi abbiamo modificato tantissime cose in campo e ho scoperto aspetti nuovi. In questi tre anni non mi sono fatto mancare niente, da traguardi individuali a collettivi. Credo di essere diverso, non dico cresciuto o migliorato ma semplicemente diverso. Di questo ne sono contento. Quando penso a Praga penso ad una partita affrontata nel migliore dei modi, ma alcuni episodi non ci hanno permesso di festeggiare. Penso alle facce dei ragazzi al fischio finale: quello che ho detto oggi è che l’interpretazione della gara deve essere come se fosse l’ultima. Nessuno aveva detto a inizio anno che si saremmo rivisti ad Atene; siamo stati bravi a riproporci e proveremo a prenderci la rivincita. A differenza di Praga, domani dovremo mettere in campo questi aspetti. Praga ha fatto male a tutti: sappiamo cosa si vive quando non si vince una finale: cercheremo di ribaltare questa situazione”.
Bonaventura: “Mancata convocazione per Euro 2024? La carriera del calciatore è così, ci sono gioie e dolori. Bisogna dimenticare e pensare all’impegno successivo. Per noi è questa la partita, c’è voglia di fare bene. Dopo esserci arrivati vicini due volte, non vogliamo sbagliare. Cercheremo di ridurre al minimo la percentuale d’errore”.
Italiano: “Mai oltre il 7°-8° posto in campionato? Il percorso in Europa, vuoi o non vuoi, qualcosa ti toglie. Giocando il giovedì hai poco spazio per recuperare e preparare partite. Noi riusciamo ad avere gente fresca e ruotare, ma sono convinto che qualcosina tolga. Quella concentrazione avuta in Europa ogni tanto ci è mancata in campionato, ma secondo me non abbiamo fatto così male in Serie A. Chiaro che tutti volevamo qualcosa in più; non ci siamo riusciti, ma rimane una doppia finale europea che è motivo di grande soddisfazione. In Europa riuscivamo in partite doppie a trovare strategie diverse, soprattutto nella seconda gara, e fare il salto che volevamo, presentandoci in maniera corretta: questo ci ha permesso di arrivare in due finali. Per me tra tutte le competizioni il cammino è più che positivo e lo dico con tutta onestà: quando sono arrivato a Firenze, pensare di presentarmi davanti a una platea del genere per due finali consecutive non era neanche nell’anticamera del mio cervello. Domani abbiamo l’opportunità di raggiungere questa benedetta gioia che rincorriamo da tanto tempo. La nostra attenzione principale è fare una grande partita domani”.
Biraghi: “La crescita è stata esponenziale e si vede. Abbiamo avuto la fortuna, e questo lo dico sempre, in un calcio che va talmente veloce e si cambiano tanti allenatori, di lavorare tre anni con il mister, e penso che per lui sia molto importante. Ci diciamo spesso che tanti errori commessi il primo anno non li abbiamo rifatti. Dopo tre anni è normale che si arrivi ad avere una maturità, anche se poi non si è mai perfetti. Sicuramente dopo tre anni fatti in una certa maniera la crescita è evidente e lo percepiamo tutti i giorni. Abbiamo fatto tre anni spettacolari, il prossimo giocheremo ancora in Europa. Non sarà di certo il risultato di domani a cambiare quello che è il pensiero di questi tre anni stupendi. Tre finali in due anni, abbiamo raggiunto obiettivi straordinari. Domani è una partita molto importante, siamo i primi a volerla vincere per chiudere questa stagione con un trofeo che inseguiamo da tre anni”.
Bonaventura: “Fisicamente sto bene. Nelle ultime partite ho fatto parecchi minuti. Sul mio ruolo di domani ancora non sappiamo neanche chi andrà in campo perché il mister ci dice la formazione sempre il giorno della partita. Non penso che ci chiederà molte cose diverse da quanto fatto finora perché il gioco è quello e i principi gli stessi”.
Italiano: “Non sapevo che l’Olympiacos avesse già vinto qui, è un altro pericolo da aggiungere. Ma quando si scende in campo tutto passa in secondo piano. Loro giocano nella città dove vivono, ma questo non cambia nulla perché nel momento in cui fischia l’arbitro tutto passa in secondo piano. Loro non hanno viaggiato come fatto noi e hanno la possibilità di lavorare a casa, ma ripeto che nel momento in cui si scende in campo questo 50-50 rimane e chi avrà più fame e voglia di vincere potrà gioire. Dobbiamo mettere da parte tutto e pensare a noi stessi. Abbiamo visto e studiato l’Olympiacos, non ci rimane che andare in campo e sperare di avere la meglio”.
Italiano: “Come si ferma El Kaabi? Abbiamo portato delle catene e dei lucchetti. Battute a parte, lui arriva a questa partita con grande autostima. Come noi, anche loro hanno fatto prestazioni grandiose nelle ultime partite, battendo una favorita come l’Aston Villa. Lui è un giocatore pericoloso sotto tutti i punti di vista e sta bene. Abbiamo cercato di preparare degli aspetti tattici che possono limitarlo, facendolo con attenzione e massima abnegazione. Ripeto che ha una grande fiducia datagli da un finale di stagione strepitoso, quindi può metterti in difficoltà”.
Biraghi: “Il senso di rivalsa c’è anche da tutti quelli che c’erano l’anno scorso, dal mister ai tifosi a chi lavora dietro le quinte. Tutti hanno voglia di rivalsa e di cambiare un risultato che magari l’anno scorso non meritavamo. Abbiamo grande voglia di rivincita, di fare una grande partita e di portare via questo trofeo per tutto quello che abbiamo fatto in questi anni col mister e per l’affetto che ci ha dimostrato Firenze, ma anche per gente che purtroppo non c’è più. Abbiamo tante motivazioni”.
Italiano: “Quello che mi hanno sempre sentito dire in questi 3 anni è che l’identità non la dobbiamo mai perdere. A maggior ragione in queste partite devi dimostrare quel credo calcistico che ti ha permesso di arrivare a giocarti una finale. A livello individuale però devono esserci degli adattamenti a quella che è una finale. Massima concretezza e concentrazione in tutto quello che si va a fare. Questo per me è dettaglio. Oltre a identità, anche furore agonistico: la partita è troppo importante e non può mancare”.
Bonaventura: “Siccome non ho ancora fatto gol in Conference spero di farla. Ma essendo una finale la cosa più importante è il risultato della squadra, quindi dobbiamo mettere da parte le cose personali per vincere. Vincere un trofeo a Firenze sarebbe ancora più bello perché più difficile. L’ultima coppa si è vinta 20 anni fa, quindi si percepisce la voglia dei tifosi di vincere e tornare a gioire. Da quando sono arrivato qua ho notato un attaccamento alla maglia da parte della gente importante. In questi anni ci siamo andati vicini, domani avremo un’altra possibilità e cercheremo di vincere”.
Italiano: “Da quando è rientrato, non ci aspettavamo di ritrovare Dodo in questa condizione, già pronto per prestazioni di alto livello. E’ sceso in campo andando forte. All’inizio l’abbiamo gestito, ma quando è tornato al 100% si è espresso ai suoi livelli. Il ragazzo sta bene, è esperto, conosce questo tipo di partite ed averlo recuperato per noi è un’arma in più. Lì abbiamo anche Kayode e Faraoni, quindi a destra siamo messi bene”.
Italiano: “L’unico aspetto differente dall’anno scorso è che queste situazioni le abbiamo già vissute. L’attesa, la preparazione, gli incontri con i giornalisti. Poi secondo me queste sono partite 50-50, forti loro e forti noi. Dobbiamo cercare di giocare una gara come vanno giocate le finali. Un po’ d’esperienza ce l’abbiamo, dobbiamo farlo vedere domani. Io sto vivendo questa partita con grande attesa perché per noi è una sorta di rivincita. Abbiamo avuto la capacità di tornarci, e in Europa non è facile, quindi massima attenzione. Bravi a riproporci, domani dobbiamo cercare di fare di tutto per non commettere errori ed essere concentrati. Una finale va giocata col fuoco dentro e con la massima applicazione. L’anno scorso non abbiamo avuto un epilogo bello, quest’anno cercheremo di mettere in campo quell’amarezza per farla finire in maniera diversa. Sarà una partita tosta, come tutte le finali”.
Biraghi: “E’ passato solo un anno dalla finale di Praga contro il West Ham, quindi continui a pensarci. L’amarezza è tanta e cerchi di condividerla con chi ti ha seguito nel percorso. Era un momento brutto, ma giusto da condividere. Ora siamo qui, siamo stati bravi a ritornarci per il secondo anno di fila. Ci arriviamo senza aver mai perso, quindi con consapevolezza ma anche rispetto dell’avversario. Siamo pronti a dare tutto per ribaltare la sensazione negativa dell’anno scorso”.
Comincia la conferenza stampa!
15.45 – Amici di Sportface, buon pomeriggio e benvenuti alla diretta testuale della conferenza stampa di Vincenzo Italiano. Insieme a lui ci sono anche Cristiano Biraghi e Giacomo Bonaventura.