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LIVE – Lazio-Atletico Madrid, Sarri in conferenza stampa (DIRETTA)

Maurizio Sarri
Maurizio Sarri, Lazio - Foto LiveMedia/Emmanuele Mastrodonato

La diretta live della conferenza stampa di Maurizio Sarri alla vigilia di Lazio-Atletico Madrid, match valido per la prima giornata di Champions League 2023/2024. L’allenatore toscano è pronto a rispondere alle domande dei cronisti riuniti a Formello e lo farà alle ore 15:30 di lunedì lunedì 18 settembre, presentando i temi dell’incontro con gli spagnoli. Seguiremo insieme le sue parole.

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“Non mi sento leader, per me è Ciro: è il capitano, è quello che ha fatto più di tutti in questa Lazio. Io sono uno in più, provo ad aiutare, non parlo tanto, non mi lamento. Dobbiamo attaccare meglio gli spazi, lavoriamo sempre per questo. Cambia poco quale compagno. Parlare con i tifosi? Sempre detto che dobbiamo essere 12, in casa come fuori. Dobbiamo avere rispetto andando a parlare con loro. Contratto? Sicuramente a dicembre vado via (scherza, ndr). Come detto mi piacerebbe fare almeno un anno al Cadice, ma dipende da come starò fisicamente. Spero di non avere limiti, io lavoro per la squadra e sto in un buon momento, però soprattutto perché i miei compagni mi aiutano. Noi dobbiamo però vincere, quello è l’unico motivo per essere felici. Felipe Anderson e Zaccagni? Col Napoli stavano benissimo, attaccando e difendendo. Con la Juve sono mancati un po’ di più, devono fare il 60% dei dribbling e il pericolo deve venire da loro. Difficile schierarsi come una squadra che difende bene come la Juventus, loro devono provarci e troveranno gol e fiducia. C’è bisogno di loro, ma anche di Ilsaksen e Pedro”.

“Immobile? La sua vità è così, fa gol è un fenomeno, non fa gol è scarso. Sono sicuro che però tornerà a fare gol e sarà fantastico. Non penso alla Nazionale, perché altrimenti ti toglie motivazione. Il mister fa la lista, se decide che non gli piace come gioco io, ci sono altri calciatori che sono fantastici, te ne posso dire anche 10 nel mio ruolo. Io sono tranquillo, gioco nella Lazio e questo è il lavoro più importante. Questa è la Lazio più completa da quando sono qui, dobbiamo stare tranquilli, continuare a lavorare e quando vinceremo, cambierà tutto, anche il modo di affrontare la prossima partita”.

“Penso che sarà bellissimo giocare la Champions davanti a uno stadio pieno, 3 anni fa c’era il Covid e fu strano. Ci sta mancando ciò che ha detto il mister, la cattiveria, difendere meglio e non prendere questi gol facili, che neanche una squadra di quarta categoria deve prendere. Sta mancando personalità, ma stiamo giocando bene. Pallone fuori con la Juve? Non parliamo, lo abbiamo già detto. Kamada, Nico e Mateo sono giocatori fantastici, perso che il loro curriculum dice tutto. Mi piacciono tutti, hanno una grande intelligenza, troveranno il loro spazio”.

Così invece Luis Alberto: “Affrontare la squadra di Simeone è difficile, lo dimostra ciò che ha vinto. Una leggenda per il club, e domani verrà qui: sarà una partita difficilissima. Atletico cambiato? Sono un po’ più offensivi, più possesso, più sicurezza. Lo hanno dimostrato e hanno calciatori di grande livello come Morata o Griezzman. Giocare contro squadra spagnola? La motivazione c’è sempre, altrimenti non ti piace il calcio. Voglio finire la carriera nel Cadice, lo dirà sempre. 


“Giocando ogni 70 ore non ti alleni, le sensazioni dal punto di vista fisico sono relativo. Da quello mentale non c’è tempo per soffermarsi sulla partita precedente, semplicemente prendere atto degli errori fatti e poi andare oltre. Abbiamo lavorato 2 anni per arrivare a questa partita, ora la dobbiamo giocare. Pensando ai sacrifici fatti dovrà esserci una forte reazione. Obiettivo Champions? Ci poniamo obiettivi dopo partita, e già domani può essere importante, ma relativo. Magari uno vede il Celtic e vede che è quella più forte. Dobbiamo tirare fuori il massimo da questa partita. Stop. Come è cambiata la Champions? Sono sempre partite difficile, complicate, squadre di livello qualitativo e fisico molto alto. Impossibile pensare a partite semplici, poi chiaramente si è ampiato il margine tra le prima 7/8 d’Europa e le altre, ma è sempre difficile”.

“Riguardando la partita con la Juve, abbiamo avuto 12 minuti di caos, non 60. Ma non siamo mancati a livello di applicazione, mancava di cattivera però. L’approccio è un problema di quest’anno, ma una spiegazione logica non c’è quando si parla della testa di 30 persone contemporaneamente. Difficile arrivare ad una conclusione, ne stiamo parlando, e speriamo di trovare la soluzione. A Torino la società ci ha chiesto di non commentare la partita, e noi seguiamo la società. In Champions è un onore e un piacere esserci dentro, lottare su ogni palla e fare tutto ciò che possiamo fare”.

“Kamada e Guendouzi insieme? Penso che ci sarà il modo di vederli insieme, anche quando Luis Alberto dovrà riposare. Guendouzi non rappresenta cosa voglio io come vertice basso. Immobile ha il destino dei grandi bomber. Un giocatore criticato quando non segna, decisivo quando segna, è il destino di chi fa 30 reti a stagione. Per ora stiamo dando poca profondità, e ci costa a livello realizzativo. Noi siamo più stratetigi che tattici, andiamo su una filosofia, non un cambiamento su una singola gara. L’idea è di far funzionare al meglio le nostre cose”.

“Vedo il calcio diversamente da Simeone, ma lo rispetto tantissimo. Ha vinto tanto in Spagna e in Europa. Occasione per svoltare? Penso che bisogna andare partita dopo partita, pensando ai singoli eventi. Il calendario adesso ci propone questo, e abbiamo dei problemi da risolvere, ma qualche passo in avanti lo abbiamo fatto nelle ultime 2 partite. Ora c’è da fare un passo in avanti decisivo. Non so se è un buon momento o uno brutto. Sono opportunità ma anche rischi. Stiamo giocando corti ultimamente, ma un approccio sbagliato a inizio gara. Non ci stiamo però scomponendo e concedendo contropiedi. Mi dispiace nelle ultime gare è che stiamo subendo gol in situazioni facilmente arginabili, anche mentre siamo disposti bene. Sono lì i nostri margini di miglioramenti, in queste situazioni “sporche”, ma che poi decidono le partite”.

“Mi aspetto che la squadra prosegua con i miglioramenti, togliendo i difetti di questa fase iniziale e che non ci hanno permesso di arrivare al risultato. I difetti più evidenti sono l’approccio e i momenti decisivi. Troppo morbidi nella nostra area, e assenti in quella avversaria. Se riusciamo a risovlere questi problemi, che sono pesanti, faremo i giusti passi in avanti”.

15:40 – Qualche minuto di ritardo per l’inizio della conferenza stampa odierna.

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