[the_ad id=”445341″]
[the_ad id=”10725″]
Per gli appassionati di sport, Milano-Sanremo è sinonimo di ciclismo: la classica di primavera per definizione, che ogni anno apre di fatto la stagione delle grandi corse su strada. Dal 2014 esiste però una versione di questo evento legata al podismo: l’Ultra Milano-Sanremo, una gara di 285km da percorrere in un tempo limite di 48 ore. L’edizione 2019 di questa ultramaratona prenderà il via il 27 aprile alle 10.00 dalla Darsena di Milano, in zona Porta Ticinese e si concluderà a Sanremo, con arrivo posizionato sulla spiaggia, nella zona di corso Trento Trieste.
Tra gli atleti che stanno preparando questa competizione ai limiti dell’impossibile c’è anche Romualdo Pisano, podista 40enne di origini napoletane, ma residente a Villanuova su Clisi (Brescia), un comune situato nelle vicinanze del Lago di Garda. SPORTFACE.it lo ha incontrato per parlare di questa grande sfida.
Romualdo, prima di tutto presentati ai lettori della pagina Running di SPORTFACE.it
“Che cosa vi posso dire? Non sono certo un atleta professionista, tutt’altro, sono un amatore “terra terra” (ride, ndr). Ho iniziato a correre cinque fa per porre rimedio ad alcuni problemi molto comuni nella società di oggi: sovrappeso e vizio del fumo. Pesavo 85kg e fumavo quasi due pacchetti di sigarette al giorno. Ho perso oltre 20kg e la qualità della mia vita e decisamente migliorata”.
Di solito chi inizia a correre non pensa subito alle lunghissime distanze. Come ci sei arrivato?
“Correre mi è da subito piaciuto. Sin dalle prime uscite però, ho subito notato che avevo una predisposizione innata nella corsa lunga, anche a discapito della velocità“.
Hai fatto qualche maratona?
“Si ho iniziato quasi subito da lì. Nell’ottobre 2015 ho corso a Melcesine, in provincia di Verona e poi nella primavera del 2016 ho partecipato alla Maratona di Brescia, chiudendo in 2h58’. Proprio in quella gara ho capito che il mio posto in realtà era un altro”.
Spiegati meglio
“Sono arrivato al traguardo della maratona dopo aver dato tutto ciò che avevo. Ho ottenuto un buon tempo, perché correre la maratona sotto le 3 ore non è comunque da tutti. Eppure non ero soddisfatto, non avevo provato quella forte emozione che stavo ricercando. Con tutto il rispetto per chi corre questa gara mitica, io ho capito che per realizzarmi in questo sport, sarei dovuto andare oltre”.
Lunghissime distanze, quindi.
“Si ed ho cominciato subito. Il 10 aprile 2016 ho preso parte al Campionato Italiano, assoluto e master, della 50km su strada che in quell’anno si correva a Seregno”.
E’ andata bene?
“Benissimo, oltre le mie più rosee aspettative. Ho ottenuto la medaglia di bronzo della categoria master. Un risultato talmente inatteso che, dopo la gara, me ne stavo andando via senza nemmeno essermi accorto che di lì a poco mi avrebbero fatto salire sul podio (ride, ndr). Quella gara mi ha talmente galvanizzato che nelle settimane successive ho partecipato ad una 6 Ore in Val Rendena, vincendola dopo aver corso per circa 74km”.
Ultramaratoneta nel DNA
“Direi proprio di si. Le gare di Seregno ed in Val Rendena hanno confermato che quello era il mio posto. Non sono certamente un top runner, però in queste gare so difendermi e soprattutto ottengo le emozioni giuste”.
Come si allena un ultramaratoneta
“Come tutti, facendo tanti sacrifici. Io lavoro in fabbrica, faccio i turni, per cui devo far combaciare gli allenamenti con le esigenze lavorative. Sono seguito da un allenatore, Osvaldo Faustini, che è anche il presidente della società per cui sono tesserato, la FO Running Team. Alleno tutto ciò che si può allenare: ripetute, fartlek e naturalmente corsa di resistenza. Faccio spesso allenamenti bi-giornalieri, a volte mi organizzo per allenarmi anche tre volte nella stessa giornata”.
Quanti chilometri fai a settimana?
“Ultimamente 190-200km. A febbraio in 28 giorni di calendario ho corso circa 700 chilometri”
Qualche esempio di allenamenti?
“Lo scorso mercoledì mi sono allenato in serata correndo circa 30km. Poi il giovedì mi sono alzato nel cuore della notte e sono partito alle 3.00, correndo per circa 75km in un tempo di poco superiore alle 7 ore. Il weekend precedente ho corso 50km il sabato, mentre la domenica mattina alle 5.00 mi sono alzato ed ho corso 20km. Al termine, ho fatto un’ora di pausa e poi ho rimesso le scarpe per correrne altri 30”.
Con carchi del genere come si gestiscono gli acciacchi muscolari ed articolari?
“Con la prevenzione. Curo molto lo stretching prima e dopo le sedute di allenamento. Lo stretching è importante come l’allenamento stesso. Inoltre ogni 2-3 settimane ricorro alle cure di un massaggiatore per rimettere a posto la muscolatura. Sono accorgimenti fondamentali”.
Perché hai scelto la Ultra Milano Sanremo?
“Guardavo già da qualche anno con interesse a questa manifestazione, ma non avevo i requisiti per potervi partecipare, da momento che sono richieste almeno due gare sui 100km e fino allo scorso anno io ne avevo fatta una soltanto. Nel 2018 però ho corso due 24 ore, a Torino ed a San Giovanni Lupatoto in provincia di Verona, per cui adesso ho tutte le credenziali per potermi iscrivere. Di fatto la molla è scattata proprio a San Giovanni Lupatoto: l’obiettivo era di arrivare a 200km di corsa in 24 ore. Ne ho fatti soltanto 180, per cui mi sono detto che avevo due strade davanti: riprovarci o addirittura alzare l’asticella. Ho scelto la seconda”.
Con che ambizioni ti presenterai al via?
“Non penso di certo alla vittoria finale, ma se dovessi arrivare nei primi 10 sarei felicissimo. Il vero obiettivo però è un altro: dimostrare a me stesso che nulla è impossibile. Io non mi sento un fenomeno per quello che faccio, cerco solo di realizzare i miei sogni. Se ce la faccio io, possono riuscirci anche altri. Se il mio esempio può essere utile per cambiare uno stile di vita sedentario, ben venga”.
Immaginiamo per un attimo che tu abbia già portato a termine con successo questa impresa. Quale potrà essere l’eventuale obiettivo futuro?
“Nella mia esperienza ho imparato un trucco. Per arrivare ad una gara importante senza pressioni, una buona soluzione può essere già pensare a quella successiva. Per questo io sto già pensando al campionato italiano della 24 ore di corsa che ci sarà a settembre a San Giovanni Lupatoto”.
Ancora due domande. La prima riguarda l’aspetto nutrizionale. Come ti alimenti?
“In maniera normalissima. Non sono seguito da alcun nutrizionista e seguo la classica dieta mediterranea. Con attenzione si può mangiare tutto. Dopo un allenamento intenso, ad esempio, non mi faccio mai mancare pizza e birra”.
Concludiamo con un tema piuttosto spinoso: il doping. Nel mondo dell’ultramaratona si sono registrati diversi casi negli ultimi 12 mesi. Che cosa ne pensi?
“Io posso parlare solo per me. Quello che fanno gli altri non mi interessa. Sono disposto a fare qualsiasi sacrificio per raggiungere il mio obiettivo sportivo, eccetto quello di fare ricorso a sostanze illecite. Non fa parte del mio modo di intendere la vita e lo sport. Meglio un risultato meno eclatante ma ottenuto in modo onesto. Vuoi sapere qual è il mio carburante segreto? La porzione abbondante di riso, condito con olio di oliva, che mangio prima delle gare (ride, ndr)”.
[the_ad id=”668943″]