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da Parigi, Alessandro Nizegorodcew
Lorenzo Musetti ha vissuto una stagione, fino ad oggi, abbastanza complicata. Influenza (ben 3 volte) e infortuni intervallati da tornei, alcuni giocati molto bene. Non è quasi mai riuscito a trovare continuità, ma i picchi sono stati importanti e qualitativi. L’esperienza in Coppa Davis, nel match decisivo contro lo Slovacchia a Bratislava, ha dato fiducia e consapevolezza e, complessivamente, il tennis del ‘Muso’ cresce ogni giorno di più. Al Roland Garros il sorteggio è stato molto sfortunato: subito Stefanos Tsitsipas. Ne abbiamo parlato, qui a Parigi, con coach Simone Tartarini.
Come sta Lorenzo?
“Dal punto di vista fisico ha recuperato perfettamente dall’infortunio. Il dotto ci aveva detto di stare fermi due settimane e noi, per sicurezza, ci siamo presi anche qualche giorno in più. Non abbiamo voluto in nessun modo accelerare o forzare. L’allenamento in campo è iniziato da 4 giorni. Lorenzo sta colpendo bene, ma ovviamente va recuperato il ritmo partita”.
Tornare da un infortunio e trovare subito Tsitsipas. Poteva andare meglio.
“È stato un anno complicato. Lorenzo si è dovuto fermare tante volte in questo 2022, ha giocato con la febbre a Miami, ha saltato Doha. Siamo stati a inseguire continuamente. A Dubai, quando è rientrato, ha pescato subito Djokovic, qui a Parigi Tsitsipas. Sarebbe bello trovare un po’ di continuità…”.
Servizio e risposta, la crescita sembra evidente.
“Stiamo investendo tanto lavoro sui colpi di partenza, ma credo che il salto di qualità lo farò con le uscite: colpo in uscita dal servizio e colpo successivo alla risposta. Il servizio è sempre stato tecnicamente buono, anche se a volta il problema è legato alle percentuali. Lorenzo deve essere meno interlocutorio a inizio scambio ed essere maggiormente aggressivo. Sta provando a farlo dopo il servizio e dopo la risposta”.
Si parla tanto della posizione in risposta di Musetti anche se, come detto, la vera differenza si fa con il colpo successivo. Sul veloce ha risposto, a volte, anche vicino al campo, cosa molto più complicata su terra.
“Bisogna partire dal presupposto che rispondere con il rovescio a una mano sia più difficile. Vale per Lorenzo come per Tsitsipas, che sta molto lontano in risposta. La tendenza generale è quella di stare molto distanti dalla riga di fondo. La differenza si fa, dopo una risposta pesante e profonda, nell’avvicinarsi rapidamente al campo e poi aggredire. Non rende stare vicini. Ed è lì che Lorenzo deve fare un salto di qualità: a volte quando risponde si muove lateralmente e in obliquo a guadagnare campo. Sta rispondendo sempre meglio e dovrebbe sfruttare di più questo colpo per prendere in mano il gioco. Tanti criticano la risposta ma secondo me è molto buona. È il colpo successivo che sbaglia spesso come intenzione. Sul veloce invece, come accaduto a inizio anno, ha provato a stare più vicino sul servizio avversario, così come proverà a fare su erba”.
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Finalmente potrà giocare tutta la stagione su erba, anche se Wimbledon sarà senza punti…
“Tra covid, punti congelati, Wimbledon senza punti, ne stanno accadendo di cose. L’anno scorso non potemmo preparare lo Slam londinese a causa della maturità, quest’anno non ci sono punti…”.
Torniamo alla prima parte dell’anno e alla vittoria decisiva in Davis contro Gombos. Un momento molto importante di crescita.
“Una vittoria che dà consapevolezza. Far parte di un team così importante è davvero rilevante per Lorenzo. Vincere quel match contro Gombos, che in quei giorni stava giocando benissimo, partendo con un set di svantaggio, è stata importante. È giovane, ha ancora vari alti e bassi. Nella prima parte dell’anno, nonostante alcune buone vittorie, non era irreprensibile come tenuta mentale. In questi ultimi mesi la situazione è migliorata”.
Una battuta su Giulio Zeppieri, ‘fratello’ tennistico di Lorenzo, che sta vivendo un momento d’oro tra Rome e Parigi.
“Giulio ha sempre giocato molto bene a tennis. Lo conosco benissimo, avendo girato con lui e il suo primo maestro Piero Melaranci sin dai tornei primi tornei internazionali under 14. L’ho visto a Roma con Molcan e oggi in allenamento con Lorenzo e sta giocando molto bene, con un livello molto alto. Penso abbia intrapreso la strada giusta; quella strada, di cui gli parlavano anche altri maestri, compreso Piero, che sta oggi metabolizzando. In futuro credo potrà fare grandi cose soprattutto sul veloce, peccando un pochino in mobilità e avendo un rovescio forse più incisivo sul rapido. Credo che entrerà presto nei Top-100”.
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