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La rinascita tennistica di Brandon Nakashima è cominciata nel Tenerife Challenger 1. Sull’isola canaria, lo statunitense classe 2001, attuale n.127 del mondo, è tornato a vincere un torneo che mancava dal 2022, quando alzò il primo trofeo nel circuito maggiore (ATP 250 di San Diego) e le Next Gen ATP Finals. Nel Challenger 100 organizzato da MEF Tennis Events, l’ex numero 43 della classifica mondiale ha esordito rischiando la sconfitta contro la wild card Martin Landaluce. Superato il primo turno (dove ha perso l’unico set del torneo), ha messo in fila le vittorie contro Alejandro Moro Canas, Francesco Maestrelli e Denis Yevseyev, prima di sconfiggere in finale la testa di serie numero due Pedro Martinez per 6-3 6-4.
Il risultato è frutto di una serenità mentale ritrovata, di una brillantezza fisica ora invidiabile e del profondo lavoro che da ottobre 2023 portano avanti Davide Sanguinetti e Mariano Puerta. “Siamo arrivati qui consapevoli che Brandon avrebbe potuto vincere il torneo – ha spiegato Sanguinetti, ex numero 42 ATP e vincitore di due ATP 250 da giocatore –. Il primo turno è stata la partita più difficile: lui ci ha messo un po’ per abituarsi alle condizioni del campo, e Landaluce è arrivato a servire per il match sul 5-3 del terzo set con un’ottima prestazione. Sono quelle partite che, se superate, possono cambiare la storia di un torneo e così è andata”.
Un lavoro intenso, quello cominciato quattro mesi fa dal coach di Viareggio, dove la prima problematica incontrata non riguardava l’aspetto tecnico: “Quando abbiamo iniziato a collaborare ho trovato un ragazzo con la fiducia sotto le scarpe. Insieme abbiamo cercato di fargli dimenticare molte cose che ostacolavano la sua crescita e questo aspetto è stato molto importante. Dal punto di vista tecnico, Nakashima sta cercando di capire come vorrei che lui giocasse; aggressivo dalla linea di fondo, chiudendo i punti a rete quando ne ha la possibilità. Il servizio ed il rovescio sono i suoi punti di forza, ma credo che una delle armi più importante di Brandon sia la calma; grazie a questa abilità spesso esce dai momenti più difficili durante i match”.
L’inizio positivo di Nakashima, con la semifinale nel Challenger di Canberra e la vittoria sui campi dell’Abama Tennis Academy di Tenerife, danno misura della voglia dello statunitense di tornare stabilmente nel circuito maggiore: “Non sono sorpreso di questo inizio, io e Mariano ci sentivamo ‘pronti’ per il primo successo insieme. Personalmente, ho degli obiettivi in testa anche a livello di classifica, ma non voglio dichiararli e per questo vedremo strada facendo. Senza dubbio c’è la sua grande voglia di tornare tra i primi 100 molto presto per giocare sia il Roland Garros che Wimbledon.
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