Rivelazione del movimento giovanile azzurro al femminile, Giorgia Pedone ha esordito al Foro Italico in occasione degli Internazionali BNL d’Italia 2004. La diciannovenne di Palermo, numero 270 WTA, ha meritatamente ottenuto una wild card per il tabellone principale. Su Campo 2 Pedone si è arresa alla slovacca Rebecca Sramkova per 6-4 6-1. Pregi e difetti sono emersi nel corso della sfida, l’allieva di Omar Giacalone ha però le idee chiare sul lavoro che dovrà intraprendere. Dopo il match Pedone ha parlato ai microfoni di Sportface
Per te era l’esordio al Foro Italico. Che giornata è stata?
“Inizialmente ero molto tesa, ma allo stesso tempo emozionata per questa esperienza. In generale sono abbastanza contenta della mia partita, forse solo il punteggio non è il massimo. Ho iniziato bene riuscendo a giocare un po’ sopra al mio livello. Nel secondo parziale invece lei ha giocato più libera e per lei è stato un po’ più facile”.
Quanto è diversa la palla del tour WTA?
“Davvero tanto. Qui le avversarie ti salgono sopra non appena sbagli una scelta, giochi più corto o non sei attiva di piedi. Nei tornei ITF queste cose vengono perdonati e si possono avere più cali nella singola partita”.
Le settimane prima dell’esordio come sono state?
“Questa wild card l’ho presa come un premio per la scorsa stagione e per l’inizio di quest’anno: penso di essermela meritata. Sai non ci ho pensato troppo, volevo solo prepararmi al meglio e poi godermi il torneo. In famiglia i miei genitori e i miei cugini erano felicissimi. Di solito non vengono ai miei match, ma qui hanno fatto naturalmente un’eccezione”.
Delle giovani azzurre sei una di quelle che sta facendo meglio.
“Ci sono tante ragazze alcune sono infortunate, altre magari non rendono in torneo. Io penso di avere le idee abbastanza chiare sul mio percorso. Ogni giorno lo sfruttiamo per migliorare in tutto perchè questo è un percorso lungo, non si tratta solo del risultato odierno”.
Delle altre italiane chi è quella che riuscirà a salire presto in classifica? E chi è quella che ti piace di più come tennis?
“A me piace moltissimo Matilde Paoletti che purtroppo ha tantissimi infortuni. Senza problemi ad ostacolarla sarebbe già davanti a me in classifica, questo lo dico chiaramente. Togliendo lei, un’altra che mi piace tanto è Jennifer Ruggeri.
Come stai vivendo questa fase di carriera?
“Sono in un momento di mezzo come classifica e come carriera. La Federazione mi sta aiutando dal punto di vista economico e delle wild card, quindi non mi fa pensare ad aspetti che magari stressano altre giocatrici. Questa cosa mi fa stare tranquilla, ma allo stesso tempo devo fare il massimo proprio per questo”.
In prospettiva come diventerà il tuo tennis? Immagino abbiate studiato come compensare l’assenza di una grande fisicità.
“Il mio coach mi ha spiegato cosa dovrei fare, ma dovrò lavorarci. Il primo passo è sfruttare la velocità di palla dell’avversaria. Poi dovrò giocare un tennis molto vario: caricare, rallentare, drop shot. Non posso permettermi di essere meccanica. Poi posso sfruttare la mia leggerezza per essere più reattiva.
Un mese fa hai giocato in Brasile. A Florianopolis hai fatto bene, ma ti chiedo come esperienza di vita com’è andata?
“Le condizioni erano opposte a quelle italiane. Faceva caldissimo, ma poi pioveva all’improvviso. Si sono susseguite un po’ di situazioni, ma sono stata brava ad adattarmi e così è arrivato anche il risultato. È stata una bella esperienza perché ero dall’altra parte del mondo con animali strani, campi non meravigliosi. Particolare”.
Che obiettivi ti sei posta per il 2024?
“Vorrei giocare presto le qualificazioni degli Slam, ci sono vicino ma devo ancora vincere un po’ di partite per farcela. Poi vorrei entrare in Top 200”.