
Alba Bautista Canas - Foto Luca Agati / IPA Sport / IPA
“Ho iniziato che ero molto piccola, avevo quattro anni. Un po’ per divertimento, per hobby. Non pensavo di poter fare la ginnasta, giocavo anche a calcio e mi piaceva di più. Poi è arrivato un momento tra il 2016 e il 2017 in cui ho cambiato squadra e ho realizzato ‘Wow, la ginnastica mi piace da morire’. Così ho iniziato a guardare video di grandi ginnaste di altre epoche e mi son detta ‘Questo è il mio mondo’. E da allora continuo lavorare e lottare ogni giorno per questo”. A raccontarsi ai microfoni di Sportface è Alba Bautista Cañas, cresciuta con il mito di Ronaldinho prima di intraprendere quel percorso che l’ha portata al bronzo ai mondiali di Sofia e alla prima partecipazione Olimpica a Parigi.
Una decisione giusta, con il senno di poi: “La ginnastica è uno sport bellissimo che ti aiuta a tirare fuori la tua personalità – spiega la classe 2002 iberica -. È normale che il pubblico non ti conosca per come sei dentro, ogni persona è differente ed esegue gli esercizi nella sua personale forma. Io sono una ginnasta super espressiva, quello che si vede fuori è quello che trasmetto da dentro, tiro fuori la mia essenza, tutto quello che ho. Questo è quello che conta, è uno sport ‘estetico’, è un esercizio che noi portiamo faccia a faccia con i giudici e con il pubblico, quindi è molto importante curare ogni minimo dettaglio, per far apprezzare al massimo il nostro lavoro, la nostra arte”.
Un percorso che ha portato Alba fino a Parigi e ora con Los Angeles nel mirino: “Vivere la qualificazione Olimpica a Valencia con tutta la mia famiglia, è stato meraviglioso, il momento più bello della mia vita. Ho sempre sentito dire che i Giochi Olimpici sono incredibili, ma quando mi sono trovata lì la realtà ha superato le mie aspettative. Poi sfortunatamente non è andata bene, nonostante tutto il lavoro che avevo fatto per esserci. Ma non fa niente, perché il mio sguardo è ora rivolto a Los Angeles, lotterò per questo obiettivo”.