
Margherita Fucci - Foto Simone Ferraro FGI
“Questo sport mi ha cambiato come persona in positivo, soprattutto nella disciplina e nella costanza. È uno sport molto impegnativo, quindi servono passione e forza di volontà. Ma lo consiglierei”. Una dichiarazione d’amore per la ginnastica ritmica quella di Margherita Fucci, classe 2009 della società Cervia Ginnastica e Sport. La ginnasta si è raccontata ai microfoni di Sportface TV nella rubrica ‘Sport is my Life’: “Questo sport richiede tante caratteristiche, sia fisiche, sia mentali: servono tanta forza di volontà, determinazione, passione e costanza. Allenarsi per quell’obiettivo e fare sempre le stesse cose tutti i giorni è difficile”. Nella vita di tutti i giorni “sono una ragazza molto tranquilla, quando conosco una persona all’inizio sono timida e riservata e faccio fatica a fare amicizia, ma quando mi trovo bene con una persona e c’è un buon legame, riesco ad essere più estroversa e ad essere quella che sono”.
E in palestra “sono molto testarda, nella ginnastica è molto importante visto che bisogna provare le cose tante volte. Questo aspetto del mio carattere mi aiuta. Si inizia presto a fare questo sport, io ho iniziato a 7-8 anni. Nei corsi base facevo ginnastica perché mi piaceva e per divertimento, poi quando sono stata inserita nell’agonismo ho capito che ero dotata e che potevo fare bene e che quella sarebbe stata la mia vita. Da lì, dopo l’agonismo, ho capito che era questo ciò che volevo fare”.
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Poi sulla sua giornata tipo: “La mattina vado a scuola, mi alleno il pomeriggio dalle 14 alle 20. All’inizio facciamo riscaldamento a corpo libero e con gli attrezzi per circa due ore, poi facciamo un po’ di sbarra e scioltezza. Alle 16:30 prendiamo gli attrezzi e facciamo gli esercizi con la musica, di solito due attrezzi al giorno, ma dipende anche dalla gara che dobbiamo fare. La musica? Ascolto di tutti i tipi. Mi piace la canzone di Gracie Abrams, That’s so true. Mi dà molta carica”. Sul suo punto di riferimento: “Seguivo le mie compagne in palestra. Ma al di fuori ovviamente Sofia Raffali è sempre stata l’esempio più grande per me da seguire”.