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DALL’INVIATO A BERGAMO
“La nuova formula dei Challenger a me non dispiace. Per alcuni giocatori sarà più difficile, ma sarà anche stimolante. Inoltre i tabelloni con 48 atleti al via ci permetteranno di vedere più partite quindi per me il cambiamento è positivo” Queste sono le parole di Corrado Barazzutti che sta assistendo alla seconda giornata del Challenger di Bergamo. Il coach della nazionale azzurra di Coppa Davis ha parlato ai microfoni di Sportface a margine dell’evento lombardo. “Quando giocavo io il circuito era molto selettivo, per certi versi si torna in quella direzione e i giocatori si abitueranno – afferma Barazzutti che commenta anche l’introduzione del Transition Tour ITF, novità che a dir suo non farà male al tennis mondiale – I giovani forti non saranno ostacolati quindi credo che chi giocherà bene arriverà comunque in alto”.
A proposito di giovani, il torneo primo Challenger italiano della stagione ha assegnato tre wild card a giocatori under 18. Nello specifico di tratta di Lorenzo Musetti, Giulio Zeppieri e Jannik Sinner. “Li ho visti giocare e mi son piaciuti. Si sono comportati bene tutti e tre nei rispettivi match – commenta Barazzutti che poi commenta la differenza di programmazione dei giocatori con Sinner che ha già abbandonato il circuito juniores dove Zeppieri e Musetti stanno eccellendo – Non credo ci sia un approccio più giusto di un altro. Sono scelte differenti che però non intaccano gli effetti. I giovani stanno facendo bene in tornei differenti e va benissimo. Più avanti conterà come sono allenati e come giocano. Quel che posso dire io è che sono allenati molto bene”.
Barazzutti poi analizza la nuova formula della Davis che vedrà l’Italia impegnata nella fase finale di Madrid. “Ci sono problemi da risolvere perché la formula è nuova. Adesso che abbiamo cambiato è inutile parlare del passato. Ho parlato con il gruppo Kosmos e loro voglio che questo torneo sia un successo ed è quello che mi auguro – continua nel discorso il commissario tecnico – perché questa è una delle manifestazioni più importanti del tennis mondiale e deve rimanere così. Naturalmente in futuro bisognerà parlare della data che attualmente non è la migliore nel calendario e della scelta delle sedi dato che ogni due anni ci sposteremo”.
In conclusione Barazzutti si sbilancia anche sulle speranze dell’Italia nel torneo: “La formula per noi può andare bene perché si giocherà al meglio dei tre set e nel corso della settimana di Madrid si svolgeranno due singoli e un doppio. Potremmo essere penalizzati dalla superficie dato che non si giocherà su terra che è solitamente più congeniale ai nostri giocatori”.
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