Calciomercato

Calcio, Jean-Christophe Cataliotti (Football Workshop): “Juventus anni avanti alle altre. Mi aspetto molto da Napoli e Roma”

Paul Pogba - Juventus Lazio 2015/16

Siamo quasi entrati nell’ultimo mese di calciomercato, le squadre cercano gli ultimi rinforzi per perfezionare le loro rose, alcune con dei colpi clamorosi, altre con nomi meno altisonanti. Riguardo gli ultimi affari conclusi ed i prossimi movimenti, oggi Sportface.it ha avuto la grande occasione di poter intervistare telefonicamente Jean-Christophe Cataliotti, procuratore, avvocato e ideatore di “Football Workshop”  (corsi per aspiranti procuratori).

Cosa pensa dell’affare Higuain-Juventus?
“Il calciomercato ormai è questo: quando arriva un’offerta importante da parte di un club come la Juventus ad un calciatore che a 28 anni in Italia non ha ancora vinto nulla di importante e quindi ha voglia di vincere, è normale che venga allettato da questa opportunità e non riesca a rinunciare, aldilà degli aspetti personali. La scelta è giustificata dal fatto che la Juve è la squadra più forte di Italia e può dare al giocatore la possibilità di puntare ad obiettivi importanti”.

La Juventus con quella cifra poteva puntare anche ad altri attaccanti, allora vorrei chiederti: è stato fatto anche un ragionamento per indebolire una diretta concorrente allo scudetto oppure la Juve ha puntato sul giocatore solamente in virtù delle sue caratteristiche tecniche?
“La Juventus ha preso Higuain solo ed esclusivamente per vincere tutto. La Juve quest’anno punta forte alla Champions League quindi compra calciatori per rafforzare sé stessa aldilà di chi andrà ad indebolire”.

Cosa pensi delle cifre dell’affare Pogba?
“Ormai il mercato è folle, i prezzi sono alle stelle però non ci dobbiamo stupire perché da sempre i giocatori forti costano tanto. I costi dei cartellini sono fatti dalle società ma anche i procuratori, basti pensare che in questa trattativa la percentuale della commissione di Mino Raiola sia intorno ai 20 milioni di euro. Il compenso per l’agente è alto anche in proporzione al prezzo del cartellino”.

Quanto durerà ancora lo strapotere della Juventus in Serie A?
“La Juventus ha fatto tutto ciò che una società dovrebbe fare. Hanno guardato i modelli gestionali più virtuosi all’estero e li hanno quasi “copiati” sia a livello organizzativo che a livello strutturale e questo ha permesso ai bianconeri di fare un enorme passo avanti. Le altre squadre per ridurre il gap ci metteranno alcuni anni, penso almeno altri 5. Specialmente per le milanesi sarà più difficile, essendo in una fase di transizione in cui il tutto è veramente poco chiaro. Tra le contendenti sicuramente chi sta meglio sono Roma e Napoli nonostante le cessioni di Pjanic e Higuain”.

Icardi resterà all’Inter?
“Secondo me Icardi resta all’Inter. Lui si trova bene a Milano ed anche la moglie che è manager. L’offerta di De Laurentiis è allettante ed importante e rende l’attaccante contrattualmente più forte nei confronti dell’Inter, quindi appena potrà sono sicuro che le parti si metteranno a tavolino per cercare un accordo per un rinnovo di contratto a cifre alte”.

Quindi il Napoli non potendo prendere Icardi, si fermerà a Milik o cercherà comunque un altro attaccante da prendere?
“Io dal Napoli mi aspetto qualcosa di importante. Intanto reputo il direttore sportivo Giuntoli molto capace, nonostante molto giovane lo reputo uno dei migliori. Considerando il denaro entrato nelle casse dei partenopei con la cessione di Higuain, mi aspetto altri colpi per sedare quelli che sono i malumori della piazza ma anche per accontentare Sarri, che deve esser messo nelle condizioni per poter fare bene come l’anno scorso e poter dar fastidio alla Juventus.”

La Roma e Sabatini lavorano sotto traccia per qualche importante colpo di mercato?
“Il mercato è lungo e le squadre ancora non sono complete. Si devono definire ancora molti affari e anche dalla Roma mi attendo che si muova in maniera importante in questo mese. Pare che ci sia stato un forte interessamento da parte dei giallorossi per Borja Valero, senza però trovare accordo sul prezzo del cartellino. Bisognerà vedere se la Roma deciderà di tornare all’attacco per prendere il calciatore che però per ora la Fiorentina reputa incedibile”.

Cosa puoi dirci riguardo Milan e Inter?
“Per quanto riguarda le milanesi la situazione è complicatissima soprattutto riguardo il Milan. Finché non si chiarirà la situazione con i cinesi il mercato sarà fermo almeno fino alla cessione di Bacca, che potrebbe consentire qualche movimento in entrata. L’unico acquisto “importante” è Lapadula, ma sempre troppo poco per cercare di far meglio rispetto all’anno scorso. Hanno anche perso Menez, che sebbene discontinuo è pur sempre un valore importante. L’Inter vedremo, qualcosa ha già fatto. Secondo me ripeto rimarrà Icardi ed anche Mancini. L’Inter è una squadra che può dare molto fastidio alla Juve se la rosa viene completata bene”.

La figura dell’agente oggi, come è cambiata rispetto al passato?
“Dal 2015 la figura dell’agente FIFA è stata eliminata e quindi anche l’esame per essere iscritti all’Albo. La liberalizzazione crea una situazione con molte persone si iscrivono all’elenco della FIGC senza alcun tipo di competenza e questo è molto rischioso per tutto il sistema. Vedremo i nuovi del mestiere come si comporteranno però questa apertura la reputo molto pericolosa. Inoltre in Italia siamo ancora indietro riguardo la figura dell’agente: qui c’è ancora la figura del procuratore classico che guadagna sull’affare fatto sul calciatore, mentre all’estero è ormai radicata la figura del manager, cioè di colui che cura gli interessi del calciatore a 360° a partire dall’immagine, lo sponsor, fino ad arrivare ai profili social. Inoltre ti confido che spesso gli affari più difficili non consistono in quelli per i grandi giocatori, bensì per i ragazzi più giovani, trattative in cui subentrano più fattori: la città più adatta per lui e la sua famiglia, la scelta della scuola in cui finirà gli studi e la squadra che possa valorizzarlo nel miglior modo possibile”.

Per finire, come un agente deve gestire una situazione come quella di Diawara o Keita, in cui i giocatori non si presentano in ritiro e mostrano chiaramente e con modi non del tutto eleganti la volontà di andarsene dai propri club?
“A volte i procuratori si trovano anche a dover gestire giocatori di cultura diversa dalla propria. Bisogna entrare nella mentalità del ragazzo, bisogna aiutarlo e correggerlo, senza diventare troppo amici dei calciatori, mantenendo un rapporto professionale. Devono capire che sebbene guadagnino molto, sono anche loro dei lavoratori con i loro diritti ma anche i doveri previsti dal contratto collettivo. Si deve essere forti, usare bene le parole, essere autorevoli, perché una brutta figura per il calciatore ricade anche sull’immagine del suo agente. Sono valori importanti che devono precedere qualunque cosa anche la possibilità di perdere l’assistito”.

SportFace