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Wta Palermo, Paolini sfida Zheng Qinwen: Jasmine cerca il trionfo in Sicilia 10 anni dopo Roberta Vinci

Jasmine Paolini
Jasmine Paolini - Foto LiveMedia/Rob Prange/DPPI

Dodici mesi fa Lucia Bronzetti non ci è riuscita, subendo una netta sconfitta in finale per mano di Irina-Camelia Begu. Questa sera sarà invece Jasmine Paolini che proverà a riportare in Italia il titolo del WTA 250 di Palermo a distanza di dieci anni dall’ultima vittoria azzurra, quando Roberta Vinci riuscì ad imporsi in tre set sull’amica e rivale Sara Errani. La stessa ‘Sarita’ in grado di vincere in Sicilia ben due volte (2008 e 2012) e perdere un’altra finale nel 2009 da Flavia Pennetta. Insomma, la storia degli Internazionali Femminili di Palermo sono ricchi di successi italiani e di nomi di alto spessore, da Mary Pierce a Barbara Schett, passando per Irina Spirlea, Patty Schnyder, Anastasia Myskina e Dinara Safina.

Jasmine proverà anche a conquistare il secondo titolo WTA della carriera, il primo sulla terra rossa. L’unica vittoria risale al settembre 2021, quando sul cemento outdoor di Portoroz ebbe la meglio su Alison Riske. Una finale giocata anche lo scorso anno, sul veloce indoor di Cluj, quando ad imporsi fu però la russa Blinkova in tre set. Ora, cercando di sfruttare al massimo il calore del pubblico palermitano, l’azzurra tenta di mettere la ciliegina sulla torta in un match complesso contro la seconda favorita del seeding Zheng Qinwen. Classe 2002, la cinese ha quasi tutto per sfondare ad alti livelli e non a caso – dopo un periodo difficile a livello di risultati – ha deciso di affidarsi ad un coach rinomato come Wim Fessette e i primi risultati iniziano a farsi vedere. Per lei è la seconda finale sul circuito maggiore dopo quella persa lo scorso anno a Tokyo da Samsonova.

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Chi crede nel destino potrebbe anche parlare di ‘segnali’ positivi per la tennista di Bagni di Lucca, in una settimana in cui arriva all’atto conclusivo dopo essere stata più volte vicina all’eliminazione. Al secondo turno, sotto di un set e di un break contro Dayan Yastremska, poi nei quarti di finale contro la prima favorita Daria Kasatkina, che si trovava avanti 3-1 e 0-40 in risposta nel terzo e decisivo parziale. E invece l’allieva di Renzo Furlan è riuscita sempre a trovare le energie fisiche e mentali per risalire e alla fine aggiudicarsi gli incontri. Senza dimenticare una semifinale in cui Sara Sorribes-Tormo negli ultimi games ha visibilmente giocato menomata per colpa di qualche guaio fisico, ma nel primo invece andava a tutta e Jasmine è stata brava a recuperare un break di svantaggio in un paio di occasioni.

Insomma, Jasmine scenderà in campo con la combattività che la contraddistingue e un’esperienza nelle finali che comunque non le manca, anche davanti al pubblico di casa. Era un WTA 125, ma un paio di mesi fa è arrivato il successo a Firenze contro Taylor Townsend, mentre poche settimane dopo – in un altro 125 – una cocente sconfitta contro Mayar Sherif dopo non aver concretizzato diversi match point. E a questo punto probabilmente la tennista toscana si sarà sentire un po’ sollevata nello scoprire di non dover incontrare di nuovo l’egiziana in una finale.

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