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Sono passati quasi due anni da quel 14 novembre 2021, il giorno in cui l’ultima volta si sono incontrati Alexander Zverev e Matteo Berrettini. All’epoca, il tedesco era numero 3 al mondo mentre Matteo occupava la settima posizione del ranking ATP. Il teatro dello scontro fu il Pala Alpitour di Torino, era il round robin delle Nitto ATP Finals. È stato un incontro mutilo, perché Berrettini si è ritirato poco dopo l’inizio del secondo set a causa di un infortunio, consentendo poi a Jannik Sinner di disputare l’ultimo incontro di quel girone. Era solo l’inizio di una lunga serie di infortuni che hanno vessato il campione romano nel 2022 e in questo 2023. Purtroppo, da quella partita, il percorso non è stato semplice neppure per Zverev, fermo per oltre sei mesi dopo un tremendo infortunio nella semifinale del Roland Garros 2022.
Sembra un ricordo lontano, eppure oggi i due tornano in campo l’uno di fronte all’altro per cercare di mettere fine a questo circolo vizioso e tornare in alto. Finora, il torneo di Wimbledon è stato una boccata d’aria fresca per Berrettini, che solo un paio di settimane fa usciva dal campo in lacrime dopo la sconfitta a Stoccarda al primo turno contro Sonego. L’azzurro, dopo un primo turno dal sapore di maratona in cui ha affrontato e battuto ancora l’amico torinese, ha proposto un tennis impeccabile contro Alex De Minaur, finalista al Queen’s. Non ha mai perso il servizio, ha dimostrato di essere solido e ha ritrovato il dritto che in più di qualche occasione lo aveva tradito al primo turno. Qualcuno parla del “miglior Berrettini”, probabilmente esagerando, certo è però che rispetto alle premesse siamo di fronte a un giocatore che appare ritrovato sotto molteplici punti di vista.
Dall’altro lato del campo c’è un tennista che non ha mai superato il quarto turno in questo Major. L’erba non è certamente la superficie ideale per Zverev, che ha comunque offerto buone prove contro Brouwer e Watanuki, con percentuali al servizio oltre il 65% in entrambe le occasioni. Si trattava di un qualificato e un lucky loser, due giocatori decisamente alla portata del campione olimpico, che ora avrà di fronte un erbivoro vero come Berrettini. Il tedesco parte comunque favorito: è in fiducia, arriva dalle semifinali del Roland Garros e di Halle e ha dalla sua una condizione ormai ritrovata da quel drammatico infortunio alla caviglia dello scorso anno. L’ex numero uno d’Italia, però, può metterlo in seria difficoltà.
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Chi vince, poi, troverà sulla propria strada Carlos Alcaraz, a meno che Nicolas Jarry non compia un autentico miracolo sportivo. Lo spagnolo è in vantaggio negli scontri diretti contro Berrettini, ma in svantaggio contro Zverev, che però ha battuto quest’anno a Madrid con un perentorio 6-1 6-2. Siamo nello spicchio di tabellone più interessante di questo Wimbledon, e il numero uno al mondo potrebbe trovare un ostacolo in entrambi i protagonisti di questa sfida. Il pensiero, però, non deve volare altrove. Conta solo la partita di oggi, poi si penserà ad un’eventuale impresa contro la testa di serie numero uno.
Un incrocio di destini, dunque, oltre che di tabellone. Una sorta di rendez-vous tra due vecchie conoscenze che sanno di non appartenere alla posizione in classifica occupata attualmente. Due tennisti veri, capaci di grandi cose e pronti a darsi battaglia senza esclusione di colpi, se il fisico lo consentirà. C’erano un tedesco e un italiano…potremmo dire. Non è l’inizio di una barzelletta, questa volta, ma la speranza che questo incrocio possa verificarsi ancora in futuro, magari in turni successivi al terzo, nei tabelloni dei tornei che contano davvero e chissà, ancora una volta alle Finals. Comunque vada oggi, questa è una partita che sa di riscatto per due protagonisti del nostro sport, destinati a scrivere ancora pagine importanti della storia del tennis.
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