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Jannik Sinner è testa di serie numero 8 nel torneo di Wimbledon. Un posizionamento importante, che arriva dopo un inizio di 2023 folgorante da parte del numero uno italiano che, però, con l’inizio della stagione su terra ha un po’ perso l’abbrivio e non sembra più quel lucido e cinico tennista dei primi mesi dell’anno. Lo scorso anno Jannik è stato protagonista di una cavalcata inattesa e sontuosa nel Major inglese, dove ha sconfitto Alcaraz agli ottavi con una prestazione da veterano, prima di arrendersi a Djokovic nei quarti pur essendosi portato avanti di due set. Quella serie di partite spettacolari arrivò in un periodo di “crisi” più grave di quello che l’altoatesino vive attualmente, per questo non possiamo fare pronostici affrettati: l’erba dell’All England Club è intrisa di tradizione e storia, è facile scivolare ma si può anche essere spinti verso grandi imprese.
Il tabellone: probabilmente il miglior quarto
Sinner si trova nella parte bassa del tabellone, quella presidiata dalla testa di serie numero due: un certo Novak Djokovic, che di questo torneo ne sa qualcosa. L’esordio dell’azzurro sarà contro Juan Manuel Cerundolo, giocatore talentuoso e fratello del più lanciato Francisco. I due non si sono mai affrontati, e l’argentino non ha mai giocato una partita su erba che non fosse in un tabellone di qualificazioni (dove, peraltro, ha sempre perso). Non si tratta di un esordio impossibile, ma l’avversario non va mai sottovalutato. Avversario del probabile secondo turno sarà uno tra Miomir Kecmanovic e Diego Schwartzman. Sono entrambi giocatori difficili da affrontare in qualunque situazione, ma il rendimento del primo da Madrid in poi, con i quarti a Eastbourne miglior risultato, e la profonda crisi del secondo non possono dare troppi pensieri a un tennista che punta ad arrivare in fondo ad uno Slam. Il terzo turno potrebbe essere insidioso: Danny Evans è chiaramente designato ad avanzare in quella casella del tabellone, ed è un giocatore scomodo sull’erba, sebbene a Wimbledon non abbia mai brillato particolarmente. Allo stesso tempo, non sarebbe da ecludere a priori lo spauracchio Altmaier, che ha già turbato i sogni di Sinner al Roland Garros, battendolo al secondo turno.
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Nel quarto turno i nomi iniziano a diventare importanti. Il rivale proiettato, a racchette ferme, sarebbe Taylor Fritz. I due si sono già incrociati quest’anno, a Indian Wells, e Jannik non ha lasciato scampo al campione in carica del 1000 americano. Ora, però, siamo in una situazione diversa: Sinner non è al meglio ma neppure lo statunitense, che su erba non ha brillato particolarmente finora né a Stoccarda né al Queen’s. Lo scorso anno Fritz si rese protagonista di una partita tragicomica contro Rafa Nadal nei quarti: da un lato un giocatore distrutto fisicamente, incapace di organizzare una risposta efficace e a un passo dal ritiro dall’incontro, dall’altro un Fritz che non ha saputo sfruttare l’occasione ed è stato eliminato da un avversario che non avrebbe poi giocato la semifinale. Quest’anno Fritz non è ingiocabile, ma il suo servizio potrebbe essere un’arma importante su erba e, qualora l’incrocio dovesse avvenire, sarebbe fondamentale per Sinner un rendimento in risposta di livello alto. Rimanendo nell’ambito della probabilità, avversario di quarti dovrebbe essere Casper Ruud. Il norvegese, però, è notoriamente avverso al tennis su erba e quest’anno non ha ancora disputato neppure un incontro sulla superficie. A Wimbledon, Ruud non è mai andato oltre il secondo turno. Gli altri possibili avversari, in questa fase, non sono accompagnati da fama particolare. Coric, dopo la vittoria ad Halle nel 2018 contro Federer in finale, non si è mai confermato sulla superficie, quindi occhio a Lloyd Harris, che sta tornando a giocare a un buon livello. È un quarto aperto, ma va raggiunto per potersela giocare. Sinner non deve sprecare l’occasione.
E poi…ancora Nole
Se tutto dovesse andare per il verso giusto, in semifinale sarebbe ancora scontro con Novak Djokovic. Come lo scorso anno ai quarti, un altro incrocio erbivoro tra il serbo e Jannik. I due hanno inaugurato, tra l’altro, le sessioni di allenamento sul Campo Centrale per quest’anno, e Sinner è sembrato a proprio agio. Decisamente a proprio agio su quel campo, invece, è proprio Nole, che non perde sul Centrale dal 2013 contro Murray in finale (le sconfitte del 2016 contro Querrey e del 2017 contro Berdych sono arrivate sul Campo 1). Ad oggi, quella contro Nole è una sfida assolutamente impossibile da pronosticare se non in favore del serbo. La speranza è che Jannik possa arrivare a giocarsi un posto in finale, e poi chissà che l’erba di Wimbledon non decida, quest’anno, che c’è bisogno di un nuovo re.
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