[the_ad id=”445341″]
[the_ad id=”1132026″]
Il match che tutti si auguravano di vedere a Wimbledon è finalmente realtà. Stiamo parlando di Kyrgios-Nadal, semifinale della parte bassa del tabellone che promette spettacolo. Sono stati proprio l’australiano ed il maiorchino i protagonisti del day-10 sui prati londinesi, dove restano ancora pochi giorni di tennis. Kyrgios ha superato in tre set Garin, rispettando il pronostico della vigilia ma faticando più del previsto. Nonostante il cileno non sia uno specialista dell’erba, resta un gran ricevitore ed è riuscito a causare più di qualche grattacapo a Kyrgios, spesso costretto a fronteggiare palle break o a ricorrere ai vantaggi. Nick però se l’è cavata praticamente sempre e, pur senza dominare, ha portato a casa tutti e tre i set. Vittoria importante per l’istrionico di Canberra, che non si è lasciato influenzare né dai problemi alla spalla (che avevano compromesso parte del suo match di ottavi con Nakashima) né dai problemi extra-campo (dovrà rispondere di aggressione nei confronti della sua ex fidanzata Chiara Passari). Prima semifinale slam della carriera dunque per Kyrgios, bravo ad approfittare di un tabellone alla portata e delle circostanze favorevoli.
Molto più sofferta la vittoria di Rafa Nadal, maturata solamente dopo cinque set e 4h20′ di gioco contro Fritz. A dir la verità l’esito del match è quasi passato in secondo piano viste le condizioni fisiche dello spagnolo, che ad un certo punto sembrava addirittura potersi ritirare. Ma andiamo con ordine: Rafa soffre da un po’ di tempo di problemi agli addominali, tanto che gioca con una vistosa fasciatura sotto la maglietta. Tali problemi oggi si sono ripresentati dopo un po’ di tempo ed hanno avuto un impatto soprattutto sul servizio dell’iberico, che non riusciva a spingere al massimo. Ad un certo punto, il papà di Nadal ha addirittura invitato Rafa ad alzare bandiera bianca e l’angolo ha sembrato fargli eco. Il 22 volte campione slam, però, è andato avanti per la sua strada ed ha messo su una rimonta strepitosa. Sotto 2 set a 1, si è trovato più volte a pochi punti dalla sconfitta ma è riuscito a spuntarla per 10-4 al tie-break del quinto set. Beffa incredibile per Fritz, che sicuramente ha accusato la tensione del momento (non si era mai spinto così avanti in uno slam) ed ha rivissuto l’incubo degli Australian Open 2021, quando fu battuto da un Djokovic infortunato, sempre per un problema agli addominali.
[the_ad id=”668943″]
Ovviamente non sono mancati i commenti sul web di utenti indignati dall’atteggiamento di Nadal, che a loro dire avrebbe finto l’infortunio. Oggettivamente si può discutere sull’entità dell’infortunio, su quanto limitasse Nadal e sull’impatto che abbia avuto anche su Fritz; non si può invece mettere in discussione un signore come Rafa, che in tutti questi anni nel circuito ha dimostrato di essere una grandissima persona prima ancora di un talento con la racchetta in mano. Fatto sta che la vicenda non finisce qui dato che tra meno di 48 ore c’è la sfida con Kyrgios, a cui Nadal dovrà arrivare più pronto possibile. Anche perché ci sarebbe ancora la possibilità di un certo Grande Slam…
Prima di passare al tennis femminile, una piccola introduzione del match tra Kyrgios e Nadal. I due si sono affrontati 9 volte in carriera e lo spagnolo conduce 6-3. Curiosamente, il primo precedente risale proprio all’erba di Wimbledon, nel 2014, quando un giovanissimo Kyrgios sconfisse Nadal senza tremare e si presentò al tennis dei grandi. Rafa si prese la rivincita nel 2019, in un match passato alla storia più per la pallata che l’australiano scagliò addosso all’avversario senza chiedere scusa (scatenando numerosi dibattiti in merito). Il match di venerdì sarà dunque un po’ “la bella”, ma con una posta in gioco più alta che mai.
Completamente opposti anche i due match di quarti di finale femminili andati in scena nella giornata odierna. Simona Halep ha infatti travolto in due set Amanda Anisimova, dando seguito al comodo successo ai danni di Badosa e tornando in semifinale sui prati di Church Road. La tennista rumena è l’unica campionessa slam rimasta in tabellone (lo era già dai quarti, a dir la verità) e sembra quasi impossibile non considerarla favorita per la vittoria del torneo. L’ultimo ostacolo prima della finale è la kazaka Elena Rybakina, che dopo la semifinale al Roland Garros lo scorso anno sta dimostrando di saper giocare più che bene anche sull’erba. La tennista nativa di Mosca (sempre bene ricordarlo, vista la particolarità di quest’edizione) si è imposta in rimonta ai danni di Ajla Tomljanovic, scagliando un ace sul match point e accedendo al penultimo atto del torneo. Contro una veterana come Halep ovviamente non sarà facile, ma guai a sottovalutare l’allieva di Stefano Vukov. La rumena è avanti 2-1 nei precedenti.
[the_ad id=”1049643″]
[the_ad id=”676180″]