Una tennista di Mosca può vincere il torneo femminile di Wimbledon 2022. Chiamatela ironia della sorte o come preferite, fatto sta che in un’edizione dello slam britannico che passerà alla storia per l’assenza di atleti russi e bielorussi (bannati) e la mancata assegnazione di punti, potrebbe comunque trionfare un’atleta moscovita. Si tratta di Elena Rybakina, tennista nata nella capitale russa che fino al 2018 ha rappresentato i colori della Russia. Poi il passaggio al Kazakistan e, involontariamente, la possibilità di prendere parte a quest’edizione del major londinese. Nazionalità a parte, Rybakina ha meritatamente conquistato l’accesso alla finale, giocando nel corso delle ultime due settimane un tennis davvero ottimo che ha raggiunto il picco in semifinale contro Simona Halep. La rumena, che non aveva ancora perso alcun set ed era l’unica campionessa slam rimasta in tabellone, si è arresa con un doppio 6-3 in 1h17′ di gioco. Una sconfitta inaspettata, che non cancella quanto di buono mostrato sui prati londinesi (specialmente nei match contro Badosa e Anisimova) ma che spalanca le porte ad una nuova campionessa di Wimbledon oltre che a livello slam. Rybakina, il cui miglior risultato in un major prima di questo torneo era la semifinale del Roland Garros 2021, contenderà infatti il titolo a Ons Jabeur.
La tennista tunisina era di fatto l’unica solida certezza in una parte bassa del tabellone popolata da mine vaganti. Nonostante qualche incertezza nel percorso, ha rispettato il pronostico della vigilia ed ha raggiunto l’atto conclusivo del torneo. Dopo il set perso ai quarti contro Bouzkova, Jabeur ne ha lasciato uno per strada anche in semifinale contro Tatjana Maria, senza dubbio la favola del torneo. Tolto quel parziale non giocato al meglio, però, Ons ha dominato gli altri due ed il suo approdo in finale non è mai stato in discussione. Se la presenza di Rybakina in finale si può considerare una sorpresa, per vari motivi, non si può dire lo stesso di Jabeur. Innanzitutto la tunisina ha un gioco che si sposa alla perfezione con l’erba, non a caso già lo scorso anno si era spinta fino ai quarti. Inoltre è una delle giocatrici più in forma di questo 2022. Le fatiche derivanti dalla vittoria del Mille di Madrid e la finale a Roma persa contro Iga Swiatek avevano contribuito ad una sua prematura uscita a Parigi contro Linette. Non è accaduto lo stesso sull’erba, dove dopo la vittoria del Wta 500 di Berlino si è spinta fino in fondo anche a Wimbledon. Jabeur può vantare una striscia aperta di 11 vittorie di fila ed è difficile pensare ad una giocatrice che meritasse la finale più di lei.
Non dimentichiamo poi che Ons è una ragazza fantastica, sempre sorridente e amica di tutte nel circuito. Magari non sarà la preferita di tutti i tifosi, ma è praticamente impossibile nutrire antipatie nei suoi confronti e, di conseguenza, ogni sua vittoria strappa un sorriso a molti appassionati. Ma non c’è da stupirsi, visto il suo gioco unico (fatto di slice, dropshot e colpi di genio) e gesti come quello al termine del match odierno. Al posto di festeggiare la sua prima finale slam, ha infatti lasciato che il pubblico applaudisse la sua avversaria Maria, che all’età di 36 anni e con ben due gravidanze alle spalle ha vissuto le migliori settimane della sua carriera.
Ora un giorno di riposo e poi la finale, dove assisteremo ad un contrasto di gioco e di personalità. Rybakina può infatti vantare colpi molto potenti (anche con il servizio, essendo alta 184 cm) ma il suo gioco si basa prevalentemente sugli scambi da fondocampo. Jabeur invece non è nuova a variazioni, specialmente col rovescio in back, e va a rete con molta più frequenza di gran parte delle sue colleghe. Inoltre la tunisina è una ragazza molto espansiva, che spesso esterna le sue emozioni o esulta dopo un punto vinto magari coinvolgendo anche il pubblico. Molto più introversa la kazaka, che non si scompone quasi mai e mostra grande freddezza in campo. Jabeur è avanti 2-1 nei precedenti ma, tolto un ritiro di Rybakina, gli altri due si sono risolti al terzo set. Inoltre, neppure i bookmakers si sbilanciano particolarmente. La tunisina scenderà in campo con i favori del pronostico, ma non può essere considerata di gran lunga la favorita.