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Senza ancora notizie ufficiali sull’entità dell’infortunio riportato da Valentino Rossi questo pomeriggio nelle vicinanze della sua Tavullia, facciamo le nostre ipotesi sulle possibili conseguenze e sull’eventuale ritorno in pista del nove volte campione del mondo.
Si parla di tibia e perone fratturate, la gamba colpita è nuovamente la destra, come nell’incidente del Mugello 2010. A differenza di sette anni fa, però, sembra che questa volta si tratti di un infortunio meno grave, non avendo sentito notizie riguardanti fratture esposte e/o scomposte.
Tornando a sette anni fa, il Dottore tornò nel Motomondiale solamente 41 giorni dopo l’infortunio, durante le prove libere del Gran Premio di Germania, al Sachsenring, dove poi la domenica di gara chiuse al quarto posto dopo un avvincente duello per l’ultimo gradino del podio con l’allora ducatista Casey Stoner. Questa volta, considerando l’età si potrebbe pensare a un recupero più duraturo, ma bisogna tenere da conto anche il fattore di un danno (forse) meno grave, perciò teniamo come valido un rientro in, nuovamente, una quarantina di giorni: il 43esimo eventuale giorno di recupero coinciderebbe con il venerdì di prove libere del GP giapponese a Motegi, il 13 ottobre. Questo significherebbe aver perso solamente due gare, ovvero quelle di Misano (10 settembre) e Aragon (24 settembre). Le possibilità di rivedere l’italiano in pista durante il trittico asiatico sembrano, quindi, plausibili.
Parlando della classifica mondiale, indubbiamente questo infortunio lo escluderebbe dalla lotta al vertice: le uniche sue possibilità, infatti, di poter arrivare quest’anno al tanto agognato “Decimo” implicherebbero vincere le ultime quattro gare dell’annata, dovendo inoltre sperare in tre improbabili zeri da parte del compagno di squadra Maverick Vinales, del ducatista Andrea Dovizioso, leader attuale della classifica, e del campione del mondo in carica Marc Marquez. Qui brevemente spiegato perché: nel peggiore dei casi, se Valentino rientrasse già a Motegi si ritroverebbe con 76 punti di svantaggio dalla vetta (che in questo caso sarebbe Dovizioso), con soli 100 punti a disposizione per recuperare. Si tratta quindi di ipotesi difficilmente realizzabili, se non impossibili.
Questi calcoli servono solo a dare un’idea della situazione che potrebbe presentarsi nel Motomondiale se le suddette fratture dovessero essere confermate, ma ovviamente bisognerà aspettare il bollettino medico ufficiale.
Per concludere, ci sentiamo di non dare credito a chi sospetta un imminente ritiro definitivo dal mondo della MotoGP per il campione di Tavullia: il suo fisico potrà anche avere 38 anni abbondanti, ma la mente dell’eterno campione sembra essere rimasta quella di oltre un decennio fa, vogliosa di tornare più forte e di migliorarsi continuamente, ponendosi di fronte a nuove sfide. Rossi non mollerà nemmeno questa volta, possiamo scommetterci.