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Jannik Sinner, eliminato da Alexander Zverev agli ottavi di finale degli US Open, ha affrontato la conferenza stampa in maniera molto lucida, rilasciando importanti dichiarazioni: “Il match è stato condizionato dal fatto che lui ha servito in maniera incredibile. Io ho provato di cambiare un po’ la posizione in risposta e questo ha pagato, poiché è arrivato il momento in cui sono riuscito a strappargli la battuta. Poi, purtroppo, non sono riuscita a chiudere quel set, nonostante le cinque grandi occasioni avute”.
La sua riflessione, poi, è passata su un altro argomento. Ora che Jannik è un giocatore affermato, è ben conosciuto dai suoi avversari e non è più facile, come una volta, sorprendere con le potenti accelerazioni da fondocampo. “Una volta, ero molto libero nel giocare la partita: non avevo nulla da perdere, dunque entravo in campo e il mio unico pensiero era quello di tirare bombe. Adesso le cose sono un po’ diverse: gli altri mi conoscono, quindi non posso più essere così libero dai vari pensieri tattici. Ormai sono nella seconda fase della mia crescita: la prima consisteva nell’entrare nel circuito, ora devo confermarmi e portare a casa i migliori risultati possibili”.
Per concludere, l’altoatesino si è focalizzato sull’analisi di quanto fatto in questo torneo, contestualizzandolo nell’intero periodo che sta vivendo: “La situazione dei primi due turni era molto diversa, perché ero super favorito, ruolo non facile da ricoprire. Negli ultimi due turni, invece, ho espresso una migliore qualità di tennis e finisco questo torneo abbastanza soddisfatto. Mi piace giocare tre set su cinque, perché ci sono tanti momenti in cui puoi cambiare la partita in positivo e in negativo. Detto questo, stiamo lavorando tanto, con l’obiettivo di migliorare e fare ulteriori passi in avanti“.
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