È un Andy Murray straordinario quello che cede, al primo turno degli US Open, contro Stefanos Tsitsipas. Il numero 3 del mondo si salva e accede al secondo turno, ma deve sudare sette camicie contro un Murray alla sua miglior versione dopo le operazioni all’anca. Il greco vince 2-6 7-6 3-6 6-3 6-4 e prosegue la sua avventura nel torneo, al termine di una battaglia durata 4 ore e 50 minuti.
È subito Tsitsipas ad andare in difficoltà: dopo un primo game molto complesso tenuto ai vantaggi, subisce il primo break dell’incontro ed è Murray a provare l’allungo. Poco dopo, arriva anche un clamoroso secondo break di vantaggio, regalatogli dal greco grazie ad uno smash fallito in rete. Il campione 2012, dal canto suo, è bravissimo al servizio e gioca con grande maestria: risultato un 6-2 nettissimo con 0 palle break offerte e il 78% di resa con la seconda. Il greco, nel secondo parziale, sembra trovare un po’ di fiducia e, infatti, tiene a 0 i suoi primi quattro turni di battuta. Al contrario, Murray soffre di più e concede le prime due palle break, tuttavia, lo scozzese è molto pimpante e resta in scia nel punteggio. Nel nono game, arrivano due inaspettate palle break per il britannico, ma il greco si salva e si porta 5-4, spedendo lo scozzese a servire per rimanere nel set: il numero 3 del mondo, allora, vola sullo 0-30 e alcune risposte sbagliate non gli permettono di di chiudere la frazione. Naturale conclusione di questo secondo set è il tiebreak: Murray vola avanti di un minibreak e può, avanti 5-4, disporre di due servizi per chiudere. Lo scozzese si procura due set point, ma è il greco, nel momento importante, a ritrovarsi: Tsitsipas vince il tiebreak per 9 punti a 7 e riporta il match in parità.
Il terzo set inizia come non ci si potrebbe mai aspettare: Murray, le cui energie sarebbero, in teoria, dovute calare, scappa subito sul 3-0, approfittando alla grande di un passaggio a vuoto dell’ellenico, forse stanco mentalmente dopo un secondo parziale durissimo. Nel quinto gioco, Murray è stoico nel resistere all’assalto di Tsitsipas: il britannico deve cancellare ben 4 chance di controbreak e, con una smorzata stellare, conferma il break di vantaggio al termine di un game durato 13 minuti. Questo resta l’ultimo sussulto del set: da lì in poi, lo scozzese è bravo a comandare le operazioni e domare la voglia di Tsitsipas, vincendo 6-3 la frazione. Ad inizio quarto set, la stanchezza inizia a farsi sentire per entrambi: Murray inizia ad avvertite crampi, Tsitsipas soffre per un dolore al piede. Dei due, però, è il più giovane a farsi strada: nel secondo game, il numero 112 del mondo perde la battuta dopo essere stato avanti 40-0 e l’ellenico vola 3-0. A questo punto, le energie del britannico calano sensibilmente e il 3° favorito del torneo ne approfitta, trovando un secondo break. Sul 5-1, però, Murray reagisce da campione e trova il controbreak, costringendo l’avversario a servire sul 5-3. Questa volta, il numero 3 del mondo non si fa pregare e, dopo 3 ore e 50 minuti, trascina il match al quinto.
Il parziale decisivo si apre con un break per Tsitsipas, non senza qualche polemica per le solite perdite di tempo dell’ellenico. Nel quarto game, però, il greco è costretto ad annullare una palla break: Murray non molla mai e, nel successivo turno di risposta, è ancora 0-30, ma Tsitsipas si salva e, con grande fatica, va a chiudere una battaglia bellissima: 2-6 7-6 3-6 6-3 6-4 il punteggio finale, al termine di un match da 4 ore e 50 minuti. Tanti applausi vanno fatti ad Andy Murray, che ha lottato come un guerriero nonostante la sua anca d’acciaio.