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Domenica 23 febbraio, ad Ancona, inizierà la stagione olimpica di Gianmarco Tamberi, primatista italiano di salto in alto che non vede l’ora di volare a Tokyo per le Olimpiadi 2020, dopo aver dovuto rinunciare a Rio 2016 per un infortunio. L’atleta marchigiano (Fiamme Gialle), che ha sofferto tanto per la recente morte del suo mito d’infanzia Kobe Bryant, scomparso in un tragico incidente di elicottero insieme alla figlia Gianna Maria ed altre sette persone domenica 26 gennaio, è pronto alle sfide che lo attendono, anche a gareggiare alle 9:15 di mattina: “Non ho mai saltato così presto la mattina. La sveglia sarà puntata alle 5:30, voglio vedere come reagisce il mio corpo a quell’ora in termini di attivazione neuromuscolare. Negli ultimi due mesi ho iniziato ad andare a letto prima e a svegliarmi più presto proprio per abituarmi gradualmente a quest’orario, che sarà poi lo stesso delle qualificazioni ai Giochi di Tokyo”.
“Quanto penso a Tokyo? E’ più facile dire quante volte non ci penso. Finalmente ci siamo, è una figata. Sono otto anni che aspettavo questo momento. Ho trovato una carica e una voglia pazzesca” ha rivelato Tamberi, il quale ha poi svelato la sua programmazione: “Ancona non sarà l’unica gara al coperto. Salterò anche a Belgrado il 27 febbraio, di sera. Se ad Ancona simuliamo la qualificazione olimpica, a Belgrado simuliamo la finale, che sarà alle 19:10. L’idea è partire per il Giappone il 20 aprile e gareggiare il 10 maggio a Tokyo nel Seiko Golden Grand Prix 2020. In seguito, forse una gara in Cina che però è a rischio annullamento a causa del Coronavirus. Infine il Golden Gala a Napoli il 28 maggio“.
In conclusione, Gianmarco ha parlato del suo esordio ad Ancona: “Ho lavorato tantissimo nel raduno in Sudafrica e poi al Palaindoor una volta tornato ad Ancona. Adesso il fisico ne risente in termini di stanchezza ma in questa settimana iniziamo il periodo di scarico. L’obiettivo è ovviamente essere pronti per l’estate. Spero che verrà tanto pubblico a seguire la gara, perché è un anno fondamentale e perché gareggiare ad Ancona mi stimola troppo: per me viene soltanto dopo i Giochi e il Golden Gala, e vale più delle altre tappe di Diamond League”.
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