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“Considerando che gli atleti dovrebbero arrivare 15 giorni prima delle competizioni una deadline potrebbe essere i primi di giugno“. Giovanni Malagò, presidente del Coni, parla così ai microfoni de ‘La Politica nel Pallone’ su Gr Parlamento. Il numero uno dello sport italiano ha provato a ipotizzare una deadline circa la disputa dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020 in seguito all’emergenza coronavirus mondiale. “Le Olimpiadi sono il baluardo delle grandi manifestazioni, mancano 130 giorni. Il Giappone è un’isola, c’è una dinamica di programmazione che parte da lontano. Bisogna vedere come stanno le cose da qui a 60 giorni, al di là che il Cio stia preparando o meno un piano B“. E proprio in merito del Cio: “Ho parlato con Bach l’altro ieri – ha raccontato Malagò – È una persona saggia, equilibrata e lungimirante. È chiaro che nessuno poteva immaginare una situazione del genere“. E ancora: “Domani ci sarà un incontro con i presidenti delle Federazioni internazionali e il giorno dopo con i Comitati olimpici nazionali, che sono i due interlocutori, le due gambe di questo mondo. Bach vuole raccogliere idee ma uno dovrebbe essere il più possibile in grado di dire se da quella data si può ricominciare ma nessuno la conosce. Si naviga a vista, si cerca di immaginare una strategia di piano B ma nessuno sa come staranno le cose da qui a due mesi“.
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