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“Sono sempre ottimista, oggi in più c’è solo un sano realismo. Ma sono fiducioso: il movimento olimpico è compatto e andrà oltre questo ostacolo“. Queste le parole cariche di ottimismo del presidente del Cio, Thomas Bach, circa la possibilità di disputare le Olimpiadi di Tokyo nel 2021, senza ulteriori cambi di programma. Difficile però dire con esattezza quali siano le chance concrete di celebrare i Giochi, già rinviati di un anno: “Al momento non c’è una risposta, ma solo un impegno: il Cio e il comitato organizzatore sono concentrati a organizzare quest’Olimpiade ‘rinviata’. Non siamo in grado di prevedere la situazione tra un anno, ma ci stiamo preparando a fronteggiare numerosi scenari” precisa il numero uno del Comitato Internazionale Olimpico in un’intervista rilasciata a Il Corriere della Sera.
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Una delle possibilità per mantenere la rassegna iridata e ridurre i rischi di contagio, sarebbe quella di svolgere i Giochi a porte chiuse, con una copertura mediatica “a distanza”: “I Giochi senza spettatori sono un’opzione che non vogliamo: puntiamo a tribune piene di gente e gonfie di entusiasmo. Ma oggi è presto per ogni previsione” sottolinea Bach, “bisogna vedere anche come si rilancerà il turismo: siamo tempestati di domande alle quali al momento non si può rispondere. La stampa? Vale il discorso dei tifosi, ora esiste solo una priorità : la sicurezza“.
Intanto il Giappone è preoccupato per le conseguenze economiche: “Abbiamo elaborato varie simulazioni di quello che potrebbe accadere, ciascuna con un impatto sui conti. Tuttavia solo uno scenario più chiaro indicherà quali investimenti aggiuntivi serviranno“. Specificando che l’ultima parola sulle Olimpiadi, così come avvenuto per il rinvio, sarà del Cio e del Comitato organizzatore e non dell’Oms, Bach si dice convinto che, dopo l’emergenza sanitaria, “nulla, nel mondo, sarà più come prima: la società , l’economia, ovviamente anche lo sport. Stiamo già analizzando lo sport post-Covid-19, con una visione di lungo periodo“. Preoccupazioni che, almeno per ora, non riguardano i Giochi Invernali di Pechino 2022: “Zero preoccupazioni e nessuna idea di cambiare città : al momento non c’è alcun motivo per farlo“.
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