Alcuni atleti della Gran Bretagna esprimono diverse perplessità nei confronti del Cio sull’effettiva possibilità che le Olimpiadi di Tokyo 2020 vengano disputate regolarmente dal 24 al 9 agosto in Giappone. Guy Learmonth, mezzofondista e specialista degli 800 metri, chiede un rinvio: “Non abbiamo idea di quanto sia grave la situazione e ciò che abbiamo visto finora potrebbe essere la punta dell’iceberg. Certo, il Cio e il mondo intero vogliono che i Giochi abbiano successo ma, affinché ciò accada, credo fermamente che l’evento debba essere posticipato. Sarei felice se fossero rimandati almeno fino a ottobre, o forse più tardi nel 2021 o nel 2022: questo darebbe agli atleti il tempo di programmare ed allenarsi”.
La pensa allo stesso modo Martyn Rooney, medaglia di bronzo a Pechino 2008: “Penso che la maggior parte degli atleti sia pragmatica e consapevole che la loro salute e benessere, ma anche quella del team che li circonda, è molto importante. La preoccupazione, qualora si svolgano i Giochi, è che gli atleti non hanno avuto l’opportunità di qualificarsi. Sarei arrabbiato se sapessi di essere in ottima forma ma che non ho avuto l’opportunità di correre in buone condizioni e di ottenere il tempo e i punti necessari per qualificarmi”. Si unisce al coro anche Dai Greene: “Ci sono molte incognite per gli atleti, anche dal punto di vista finanziario. Una grande parte di questi non è finanziata o non abbastanza per vivere. Non abbiamo club che ci danno stipendi, non abbiamo nulla su cui contare, e’ un momento preoccupante”.