Il tennista Matteo Berrettini ha concesso un’intervista a “La Repubblica” a margine della giornata trascorsa insieme alla Nazionale di calcio, ricevuta prima da Sergio Mattarella e poi da Mario Draghi: “Non avevo mai visto una partita così importante della Nazionale, è stato bellissimo. Allo stadio è stato un casino vero. Talmente tante immagini che non ricordo bene. Il video della mia reazione dopo il rigore decisivo l’ho inviato a Gigio Donnarumma. Così magari ha un’idea del mio stato d’animo, che era quello di tutti gli italiani. L’unica cosa della giornata che vorrei dimenticare è la sconfitta con Djokovic – ha spiegato il giocatore romano – Tuttavia spero di avere altre possibilità e di giocare molte altri finali. A Novak ho detto che ci rivedremo, ma non come una minaccia. Io sono prima di tutto un amante dello sport e mi piace seguire un determinato codice di condotta. Mentre stavamo parlando è arrivato Fabio Capello. E’ stato molto simpatico ed ha insistito per farsi un selfie con noi“.
“Rigiocare la finale con Djokovic? Non credo che ce la farei dal punto di vista fisico, sono stanco morto – ha scherzato Berrettini – La semifinale a Flushing Meadows nel 2019 le sliding doors della mia carriera. Lì ho capito che ero sulla strada giusta e che avevo raggiunto un certo livello di tennis. Ogni mattina, quando mi alzo, mi guardo allo specchio e vedo un giocatore di tennis. Questa è la mia vita ed essere in un campo da tennis è la mia priorità. Poi ci sono i miei amici e la mia famiglia che mi vogliono bene. E anche la mia fidanzata Ajla. Viviamo in due paesi diversi ma grazie al tennis possiamo vederci spesso“. “Il presidente Mattarella mi ha sorpreso. A Wembley mi ha detto che sono stato pazzesco. L’ho ringraziato molto – ha detto Matteo, prima di concludere con una battuta – Quello che sono riuscito a fare è incredibile, ho riportato Santopadre al Quirinale!“.