Arriva la medaglia per l’Italia al Mondiale di sci alpino di St. Moritz. Nel gigante femminile iridato finalmente Sofia Goggia si sblocca e può sorridere, dopo i fantasmi delle gare precedenti. L’azzurra conquista la medaglia di bronzo, dietro a Tessa Worley (oro) e Mikaela Shiffrin (argento). Ottima prestazione di squadra della squadra azzurra.
Come vi abbiamo già raccontato a questo link, prima manche vinta da Tessa Worley con 48 centesimi su Sofia Goggia e 72 centesimi su Mikaela Shiffrin. Poco dietro Federica Brignone 4a e le altre due azzurre, che hanno chiuso in top10, in 9a e 10a posizione.
Una seconda manche che gira di più rispetto alla prima, tracciata dall’allenatore di Marie Michele Gagnon, Gamper, probabilmente per cercare di favorire il pettorale basso delle canadesi qualificate, poiché con più curva il tracciato si rovinerà di più con il passaggio delle atlete, con questo caldo e questa neve saponosa.
Inoltre, una seconda manche che comincia con diverse prove non troppo convincenti da parte delle prime a scendere: la Tommy commette un erroraccio e scivola fuori dal tracciato toccando con lo scarpone, la Duerr non commette errori ma frena chiaramente nel secondo tratto, Paulathova e Kling non impressionano e la Stuhec finisce fuori per una scivolata. La prima prova convincente arriva dalla McJames: l’americana passa in testa nettamente con 6 decimi sul resto del plotone a 24 atlete alla fine.
Dopo errori nel muro centrale più o meno gravi di Pietilae e Veith, è la Hansdotter a fare decisamente meglio della McJames: pulita e precisa su questa neve insidiosa, non frena mai e lascia correre gli sci, chiudendo al traguardo con ben 7 decimi di vantaggio. La leadership dura pochi secondi, perché la giovanissima Meillard scia 23 centesimi più velocemente prendendosi la testa per la gioia del pubblico elvetico.
Quando mancano le prime 15, è però la veterana Kirchgasser, al suo ultimo Mondiale, a mettersi in testa alla classifica, pur con un tempo di manche di poco peggiore a quello della svizzera. Nel frattempo, non brillano Gagnon e Mowinckel, troppo cauta la Weirather così come lo è la Baud. Chi stava andando forte è poi la slovena Robnik, che incrementa e tanto il suo vantaggio sulla Kirchgasser, prima purtroppo di scivolare fuori dal tracciato; ci pensa però subito la Hector a passare in testa di pochi centesimi, ma un paio di pasticci sulla pista fa pensare che la sua prova sia assolutamente battibile: ed infatti scende la Vlhova e di 1 centesimo va in testa. Pasticci per Lysdahl e Schild ed ora è il turno delle italiane.
Tocca a Marta Bassino, 10a dopo la prima manche. Parte bene, ma non fa la differenza nella parte con più curve, dove più di una volta perde di poco la linea ideale. Nella parte finale perde poi qualche centesimo da un’ottima Vlhova ed è addirittura 3a sul traguardo a 3 centesimi. Quindi Manuela Moelgg, 9a dopo la prima manche: lei invece in testa ci va, eccome! Sono ben 62 i centesimi di vantaggio della sciatrice di San Vigilio di Marebbe, che rischiando ben due volte con delle inclinazioni pericolose, è velocissima e precisissima dal primo intermedio in poi. Presta leggermente il fianco fino al primo intermedio, ma la prova è stata eccellente.
La festa italiana dura poco, poiché è subito la Brunner a mettersi davanti alla veterana azzurra che, con un tempo di manche appena peggiore, è prima di soli 3 centesimi. La Moelgg resta seconda dopo le discese non troppo brillanti, pur senza errori, di Ana Drev e Nina Loeseth, dietro di circa 6 decimi in entrambi i casi. Ed allo stesso modo resta seconda anche dopo la Simone Wild: la giovanissima svizzera subisce probabilmente la tanta pressione della seconda manche e pur senza errori marchiani chiude a 1 secondo dalla vetta. Ne mancano 4, con 2 italiane.
Scende ora Federica Brignone: partenza a tutta per la Brignone, che guadagna 3 decimi sulla Brunner nel primo parziale. Cede qualcosina solo nel secondo parziale, quello meglio sciato dalla Brunner ma poi guadagna, e tanto, nei due tratti successivi, dove non commette nemmeno un’imprecisione. In testa con 38 centesimi di vantaggio e podio italiano a questo punto assicurato. Di nuovo, come per la Moelgg, l’Italia in testa dura pochissimo, poiché è la Shiffrin a buttar giù le code ed a prendersi il miglior tempo di manche e la testa. Perde progressivamente dalla Brignone nei primi intermedi, ma nell’ultimo tratto è un razzo ed è in testa con ben 58 centesimi.
Ora è il tempo di Sofia Goggia che finalmente si sblocca e conquista la medaglia che stava cercando da tutto il Mondiale. Una gara sui tempi della Shiffrin per tutta la pista, ma è alla fine che cede come previsto, visto il settore pazzesco dell’americana. E’ comunque seconda al traguardo con 40 centesimi di ritardo e, mancando solo la Worley, è podio certo. La Worley è l’ultima a scendere e non ci sono problemi per lei: la regina della specialità si conferma anche a St. Moritz e vince la gara con 2:05.55 con 34 centesimi di vantaggio sulla Shiffrin. L’Italia può comunque sorridere finalmente e Sofia può finalmente sorridere: bronzo per Sofia Goggia, quarto posto per Federica Brignone e ottimo 6° posto anche per Manuela Moelgg.