Lorenzo Musetti ha un buon rapporto con il Roland Garros. Alla prima partecipazione, nel 2021, lasciò tutti a bocca aperta per essersi portato in vantaggio di due set contro Novak Djokovic al quarto turno, giocando una partita sontuosa prima di essere sconfitto dall’avversario e da un infortunio. Lo scorso anno, invece, fu il primo turno ad essergli fatale: ancora due set di vantaggio, stavolta contro Stefanos Tsitsipas, non sono stati sufficienti a chiudere l’incontro. Quest’anno Lorenzo arriva a Parigi con una maturità importante, dopo aver vinto i suoi primi due titoli ed essere riuscito a fare quel salto di qualità che gli ha consentito di entrare tra i primi venti. Il 2023 non è iniziato nel modo in cui ci si aspettava, soprattutto dopo l’ottimo finale della scorsa stagione. Ci sono stati molti momenti negativi, soprattutto nella parentesi sud e nordamericana: brutte frenate contro avversari alla portata che sembravano poter ridimensionare il talento del carrarino. Da Montecarlo in poi, però, ad eccezione della sconfitta all’esordio a Madrid, si sono visti sprazzi del vero Musetti. Parigi può e deve essere la svolta di una stagione, come l’anno scorso, partita male, ma piena di opportunità all’orizzonte.
Il tabellone
L’esordio di Musetti al Roland Garros sarà contro Mikael Ymer, svedese numero 53 ATP. Un avversario contro cui Lorenzo ha già giocato e vinto lo scorso anno a Rotterdam. Un giocatore non comodo per esordire, soprattutto dopo i fatti di Lione, ultimo torneo disputato, quando ha scagliato con rabbia la racchetta contro la sedia del giudice, accusato di non voler scendere a controllare un segno. L’evento gli è costato la squalifica dal torneo e l’antipatia del pubblico di casa. Probabilmente Ymer non sarà accolto con entusiasmo neppure a Parigi, e non è detto che questo possa far male al giocatore, che sarà senz’altro in cerca di riscatto. Sarà fondamentale partire bene, con la voglia di imporsi e dominare il gioco, variando il ritmo e prendendosi il campo. Superando il primo turno, Lorenzo affronterebbe il vincente della sfida tra Shevchenko e Otte, entrambi avversari non banali. Soprattutto Shevchenko potrebbe essere un cliente scomodo, visto il terzo turno a Madrid e la buonissima prestazione a Roma contro Sinner.
Avversario probabile del terzo turno sarebbe, invece, Cameron Norrie. Il britannico quest’anno su terra ha già vinto il torneo di Rio battendo in finale Alcaraz e potrebbe mettere in difficoltà l’azzurro pur non essendo mai andato oltre il terzo turno nello Slam francese. L’unico precedente tra i due è di poche settimane fa, sulla terra di Barcellona, dove Lorenzo si è imposto in tre set. Se l’incrocio dovesse verificarsi e il carrarino dovesse vincere ancora, al quarto turno arriverebbe la sfida più complicata: quella contro Carlos Alcaraz.
Il numero uno al mondo arriva a Parigi con i favori del pronostico, pronto a prendersi il secondo Slam in carriera nel regno del mentore Nadal. Poco importa che a Roma Carlos non abbia mostrato la miglior versione di sé; sarebbe assurdo pensare che non sia carico e determinato a vincere e migliorare il quarto di finale dello scorso anno contro Zverev. L’unico precedente nel circuito è la finale di Amburgo del 2022, chiusa con il meraviglioso successo di Musetti, ma in tre su cinque diventa un altro sport, un’altra storia. Lorenzo dovrà intanto arrivare allo scontro, e poi dimostrare, prima di tutto a sé stesso, di essere in grado di tenere testa al numero uno. Bisogna ripartire dalla conclusione della partita contro Tiafoe a Roma, quando l’azzurro ha dominato il gioco dal punto di vista tattico e mentale. Il Roland Garros è nelle sue corde e, se ritrova quella continuità, Parigi potrà essere un bel palcoscenico per il nostro artista.