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L’orologio segna l’1:30 ed è da poco terminata una folle giornata del Roland Garros 2022, forse la più entusiasmante dall’inizio del torneo. Un giorno incredibile per il tennis mondiale, ma anche italiano, che ha regalato soddisfazioni, sorrisi, sorprese e anche un po’ di sonno visto che è finito davvero tardi. Andiamo a ripercorrere insieme cos’è accaduto, dall’impresa di Trevisan alla battaglia Djokovic-Nadal, passando per l’eliminazione di Alcaraz.
Non ce ne vogliamo gli uomini, ma il capolavoro di Martina Trevisan è troppo bello per non parlarne subito. La giocatrice toscana prosegue la sua favola, ottenendo la decima vittoria consecutiva e staccando il pass per la prima semifinale slam della carriera. Martina è partita bene, poi ha tremato (fallendo un match) e infine è riuscita a trionfare in tre set, mandando al tappeto l’acciaccata Fernandez. Non sarebbe però corretto parlare di miracolo sportivo, visto che Trevisan è una delle giocatrici più in forma di tutto il circuito e sta vivendo un momento di grande fiducia. Da lunedì prossimo sarà la nuova numero uno d’Italia e l’impressione è che questo torneo possa cambiarle la carriera in maniera significativa. Emblematica l’immagine nel 5-3 del terzo parziale, con Martina che serve per il match ed ha il sorriso stampato sulle labbra. Non riesce a nasconderlo. Quel sorriso che pochi minuti dopo si trasformerà in un liberatorio urlo di gioia per la semifinale raggiunta.
La sua prossima avversaria sarà la statunitense Coco Gauff, che si è assicurata il derby a stelle e strisce contro Sloane Stephens. Anche per lei si tratta della prima semifinale in un major ma, con ogni probabilità , è solo la prima di una lunga serie visto il rapporto età -talento. Appuntamento dunque a giovedì 2 giugno.
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Il piatto forte di giornata, come ci si aspettava, è stato il match della sessione serale. Da un lato Novak Djokovic, in gran forma di recente e favorito dai bookmakers, dall’altro Rafa Nadal, re della terra battuta e leone ferito nell’orgoglio, in fase calante dopo un inizio di stagione straordinario. I due non hanno deluso le aspettative ed hanno dato vita ad un confronto, il 59° della loro carriera, di oltre 4 ore di gioco. Il miglior giocatore in campo, però, è stato per lunghi tratti il maiorchino, capace di prevalere in quattro set. Tanti i rimpianti per il serbo, subito aggredito dal suo avversario e non sempre capace di ribaltare la situazione. Basti pensare che Nadal ha ottenuto il break nel gioco d’apertura di primo, secondo e terzo set ed in tutti e tre i parziali si è addirittura trovato avanti di due break. Risultato? Due 6-2 ed una frazione persa in rimonta per 6-4. Nel complesso niente male per il numero uno al mondo, che ha persino servito per trascinare la sfida al quinto set nel gelo dello Chatrier. Rafa tuttavia non ha mollato ed ha recuperato lo svantaggio, imponendosi al tie-break.
Sembra ora tutto apparecchiato per la conquista del 22° slam di Nadal, che avrà una sorta di percorso al contrario. Solitamente quarti, semifinale e finale si disputano infatti in quest’ordine ma quest’anno, a Parigi, è come se i turni fossero invertiti per Rafa. Battuto Djokovic in una sorta di finale anticipata, lo spagnolo se la vedrà con Zverev in semifinale prima di un eventuale match per il titolo contro un avversario poco blasonato proveniente dalla parte bassa del tabellone. A prescindere da come andrà , Nadal ha confermato per l’ennesima volta di essere uno dei migliori tennisti della storia nonché uno dei più vincenti (110 vittorie al Roland Garros). E Djokovic? Sicuramente non ne esce benissimo, ma perdere contro Rafa al Roland Garros non è (e non sarà mai) completamente una sorpresa. Più che altro il serbo dovrà dire addio alla vetta del ranking, rischiando di scivolare addirittura al terzo posto qualora Zverev riuscisse a vincere il torneo. Ecco, dunque, che farebbe bene a tifare per il suo rivale di Manacor.
E’ passata un po’ in sordina la partita tra Zverev e Alcaraz, visto quanto successo tra Trevisan e Nadal-Djokovic, ma anche qui non ci si è affatto annoiati. Il classe 2003 sembrava nettamente favorito per un posto in semifinale, ma il suo avversario è riuscito in un’impresa che a livello slam non aveva mai ottenuto, ovvero battere un Top 10. Per farlo ha scelto proprio il match dello Chatrier, portato a casa in quattro set. Zverev in realtà ha rischiato grosso poiché non è riuscito a chiudere nel quarto quando serviva per il match ed ha dovuto annullare un set point nel tie-break (tallone d’Achille di Carlitos). Dopo 3h21′, però, si è finalmente potuto concedere un’esultanza verso il suo angolo dopo essersi guadagnato il ritorno al penultimo atto del Roland Garros. Per lui ora la montagna Nadal, ma scalarla non è impossibile e, nel corso della sua carriera, l’ha già dimostrato.
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