Il pagellone ed i voti dei protagonisti dello sci alpino per quanto riguarda le Olimpiadi di PyeongChang 2018. Come al solito le emozioni e i colpi di scena non sono mancati: dal primo oro di Marcel Hirscher fino all’incredibile storia di Ester Ledecka. E’ stata un edizione dei Giochi con tante prime volte: l’ultima quella di Sofia Goggia che ha tenuto alti i colori azzurri nonostante le prestazioni deludenti della squadra maschile.
Ecco i voti e i giudizi per queste Olimpiadi di sci alpino:
Ester LEDECKA 10: la vera favola di queste Olimpiadi. La campionessa ceca si è aggiudicata il super-G, facendo meglio di un solo centesimo rispetto ad Anna Veith che si è vista scippare una medaglia d’oro da una specialista dello snowboard. Ma non è finita qui. Doveroso sottolineare che la Ledecka si è imposta anche nella propria specialità, diventando così l’unica donna biolimpionica nella stessa edizione in due discipline diverse. Difficile, anzi impossibile fare meglio.
Sofia GOGGIA 9.5: inutile nascondersi; la aspettavamo. Sofia Goggia alla sua prima presenza olimpica riesce a conquistare la medaglia d’oro nella discesa libera, mandando in delirio una nazione che da tanto aspettava questo risultato nelle discipline veloci. La bergamasca completa l’exploit iniziato due anni fa con il primo podio in Coppa del Mondo a Killington. L’azzurra classe ’92 è nella storia nonostante i due undicesimi posti nel super-G e nel gigante, dove aveva fatto storcere il naso a molti. Nella libera però ha evitato le cosiddette “goggiate” che più volte non le hanno permesso di imporsi.
Marcel HIRSCHER 9.5: finalmente Marcel! Il campione austriaco sfata il tabù olimpico e si toglie un pesante macigno dalle spalle vincendo ben due ori in questa edizione delle Olimpiadi. Semplicemente di un altro livello rispetto a tutti, meglio anche dell’imprevedibilità di questo fantastico sport che dà e toglie nel giro di pochi centesimi. E’ mancata la ciliegina sulla torta nello slalom speciale (specialità che lui stesso predilige) dove non è riuscito a tagliare il traguardo.
Mikaela SHIFFRIN 9: si mette al collo un oro nello slalom gigante e un argento in combinata. La giovane statunitense rispetta i pronostici nel gigante, gara in cui era ampiamente favorita. Stecca però se vogliamo nello slalom speciale dove viene beffata di otto centesimi dall’austriaca Gallhuber. Un’atleta totale da cui ci si aspetta un successo praticamente ad ogni appuntamento: ecco spiegato il voto ottimo ma non eccellente.
Ragnhild MOWINCKEL 8.5: non è una vera outsider considerati i risultati in Coppa del Mondo. Tuttavia la norvegese se ne torna a casa con ben due medaglie al collo (due argenti), impensabile alla vigilia di questi Giochi. Sciatrice duttile e dalla buona tecnica che è salita sul podio nella discesa libera e nello slalom gigante. Peccato che non sia riuscita a conquistare il riconoscimento dal metallo più prezioso ma i tifosi nordici possono essere orgogliosi di lei.
Aksel Lund SVINDAL 8: non smette più di stupire il veterano norvegese che si mette al collo l’oro nella discesa libera, conquistando di fatto la quarta medaglia olimpica (dopo i tre sigilli di Vancouver). Atleta senza tempo che assieme a Jansrud ha scritto pagine storiche di questo sport. Nell’ultima gara (il super-G) non riesce a salire sul podio per pochissimo, chiudendo quinto, in una manche pazza che ha visto trionfare l’austriaco Mayer.
Federica BRIGNONE 7.5: anche la lombarda riesce a tornare in patria con una medaglia. Si tratta del bronzo dello slalom gigante dove è arrivata alle spalle solo di Shiffrin e Mowinckel. Resta un pizzico di rammarico per le altre gare, in cui le è mancata quella cattiveria (e forse quella condizione) che ha contraddistinto le ultime apparizioni in Coppa del Mondo. Guardando il bicchiere mezzo pieno però, possiamo e dobbiamo sottolineare l’ennesima affermazione a questi livelli di Federica.
Henrik KRISTOFFERSEN 7: non gli si poteva chiedere di più nello slalom gigante dove per l’ennesima volta è arrivato alle spalle di Hirscher. Niente da fare nello slalom speciale dove è caduto e ha lasciato la scena ad outsider come Zenhaeusern. La sfortuna del norvegese è essere nato nella stessa epoca del rivale austriaco che gli ha dimezzato non solo i trofei in bacheca, ma ora anche le medaglie olimpiche.
Lindsey VONN 6.5: leggenda di questo sport che non è riuscita a completare al meglio un percorso condito da innumerevoli successi in Coppa del Mondo e nelle precedenti edizione dei Giochi. La statunitense è riuscita a strappare una medaglia (bronzo nella discesa libera) anche a PyeongChang ma come lei stessa ci mostra, con le lacrime agli occhi, non è l’esito che tanto aveva sognato. E’ solo sesta nel super-G e non completa la gara nella combinata. All’età di 33 anni potrebbe essere stata la sua ultima Olimpiade ma noi e tutto il circo bianco ci auguriamo che non sia così.
Christof INNERHOFER 5.5: oltre il tredicesimo posto in tutte e tre le gare olimpiche. La condizione di “Inner” non è sicuramente quella di Sochi 2014; lo dimostrano le opache apparizioni in Coppa del Mondo e la consapevolezza che forse l’azzurro non è più ai livelli dei vari Svindal e Jansrud. Le dichiarazioni a caldo dell’atleta di Brunico dicono questo ma siamo fiduciosi che l’argento olimpico di quattro anni fa si possa riprendere al più presto.
Dominik PARIS 5: nonostante sia il migliore per quanto riguarda la squadra azzurra, il suo voto non arriva alla sufficienza. L’altoatesino possiede delle potenzialità enormi ma non sembra ancora riuscito a sfruttarle a pieno nelle competizioni che contano. All’età di 28 anni Dominik è approdato a PyeongChang nel momento forse più roseo della sua carriera ma è arrivato un gradino sotto al podio nella discesa libera, rimandando così l’appuntamento con una medaglia.
Peter FILL 5: stesso voto per il nativo di Bressanone che ha oscillato la sua stagione tra molti bassi e pochi alti. Il livello nelle discipline veloci è decisamente alto ma da lui ci si aspetta qualcosa di più che un sesto posto nella libera (che si aggiunge a due gare non completate nella combinata e nel super-G). Anche per Fill gli anni passano ma sappiamo che per i velocisti l’età non rappresenta un problema così grande: le possibilità residue di vederlo nel 2022 ci sono ancora.