[the_ad id=”10725″]
Due bronzi, un legno e una caduta. La sesta giornata delle Olimpiadi di PyeongChang, ventitreesima edizione dei Giochi Olimpici invernali, porta in dote altre due medaglie alla delegazione italiana che così sale a quota cinque nel computo totale, l’esatta metà della cifra auspicata dal presidente del Coni Giovanni Malagò. I protagonisti di questa giornata sono senza dubbio Federica Brignone e Nicola Tumolero che hanno riscritto la storia delle loro rispettive discipline. Ma andiamo con ordine.
CI VUOLE FEDE – La Brignone non ha disputato la gara perfetta. Ma è stata bravissima a riuscire a trarre il massimo dalla sua prestazione e lo ha fatto riuscendo ad interpretare al meglio alcuni passaggi cruciali delle due manche. Terza dopo la prima, terza dopo la seconda: un bronzo che riporta l’Italia in un podio olimpico al femminile nello sci alpino dopo sedici anni (Salt Lake City 2002). “Non riesco esprimermi, questa medaglia ha un significato enorme per me. La festa non è finita, ho ancora tante gare” tutta l’emozione della Brignone che non si accontenta e rilancia. Sì, perché ci sono ancora diverse gare in cui l’azzurra può puntare al colpo grosso: dal Super-G alla combinata senza dimenticare la discesa dove può rappresentare la variabile impazzita. Un bronzo è già arrivato, per il resto è semplice: basta avere Fede.
FULMINE SUL GHIACCIO – Nicola Tumolero è riuscito a conquistare il terzo posto nei 10000 metri di pattinaggio di velocità diventando il secondo uomo nella storia azzurra a riuscirci dopo Enrico Fabris che a Torino 2006 ha letteralmente riscritto la storia di questa disciplina. Tumolero è stato bravissimo a contenere il distacco negli ultimi giri dove era parecchio affaticato e poi è stato con il fiato sospeso ad aspettare l’icona del pattinaggio mondiale, l’olandese Sven Kramer che progressivamente ha perso inesorabilmente sull’azzurro decretando questa preziosissima medaglia.
PARIS DI LEGNO – La nottata italiana si è aperta con la discesa maschile dove Dominik Paris ha chiuso al quarto posto, a trentasei centesimi dalla medaglia di bronzo vinta dallo svizzero Feuz: “Ho dato tutto me stesso” ha confessato Paris al termine della prova. Ma non è bastato. Sul podio sono saliti i tre discesisti più forti di quest’annata di Coppa del Mondo con la Norvegia che può finalmente gioire con la doppietta Svindal-Jansrud (prima di oggi mai nella storia era arrivato l’oro nella discesa libera). Peter Fill è stato ad un passo dal giocarsi il terzo posto sino all’ultimo centimetro, ma un errore lo ha costretto a chiudere sesto. Christof Innerhofer è sceso quando ormai la pista, dalla parte centrale in giù, era ormai segnata e non è riuscito a trovare la velocità giusta.
AHI VISINTIN – Le Olimpiadi e lo sport in generale raccontano sempre di grandi imprese ma anche di grandi delusioni. Oggi la delusione, anzi “la tristezza” è capitata ad Omar Visintin che nella gara di snowboardcross aveva grandi chance di medaglia e dopo il secondo posto nel seeding round è stato autore di una caduta nel suo ottavo di finale che lo ha messo fuorigioco. Una grossa delusione per l’azzurro che si era preparato a puntino per questo appuntamento a cinque cerchi.
LE ALTRE GARE – C’è stata grande Italia anche nel pattinaggio di figura e nel curling. Nel programma libero delle coppie d’artistico record italiano per Valentina Marchei e Ondrej Hotarek che chiudono al sesto posto mentre decimi Nicole Della Monica e Matteo Guarise. Grande curling con Amos Mosaner e Joel Retornaz che portano la squadra italiana alla seconda vittoria del round robin, sconfitti gli Stati Uniti per 10-9. Quinto posto nella staffetta mista dello slittino per l’Italia che chiude ad un decimo dal podio mentre Joseph Luke Cecchini, nello skeleton, è ventiquattresimo dopo due manche.