Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha consegnato al Quirinale la bandiera italiana a Sofia Goggia e Giacomo Bertagnolli, rispettivamente portabandiera dei Giochi olimpici e paralimpici invernali che si disputeranno a Pechino tra febbraio e marzo. “Per sette anni lei è stato il nostro presidente, il nostro faro”. Così Giovanni Malagò, presidente del Coni, ha ringraziato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, giunto a fine mandato, in apertura della cerimonia di consegna del tricolore per Pechino 2022 al Quirinale. “Le diciamo grazie – ha aggiunto il capo dello sport italiano – questo ennesimo incontro è una formidabile sottolineature della sua infinita, costante, umana, competente attenzione nei confronti dello sport italiano. In sette non c’è stata una volta in cui di fronte a nostra istanza non abbia dimostrato di ascoltarci, aiutarci, volerci bene”.
“Le delegazioni e le squadre hanno lavorato molto bene e il Covid ha colpito duramente le discipline invernali. Tutto questo enorme lavoro è stato eccellente e ringrazio i presidenti Roda e Gios per questo – ha aggiunto Malagò – “La portabandiera a Pechino sarà Sofia Goggia, lo ha meritato vincendo la discesa libera in Corea nel 2018. È sempre stato un nostro desiderio riconoscere a chi ha vinto l’oro olimpico l’onore di essere portabandiera. La cerimonia di chiusura sarà importantissima: i sindaci di Milano e Cortina riceveranno la bandiera e da quel momento l’Italia avrà l’onore e l’onere di ospitare i Giochi del 2026. Sarà Michela Moioli a riceverla”. Sui risultati dello sport italiano: “È stato un anno incredibile in cui i numeri parlano da soli: non c’è un parametro o un riferimento che abbia mai messo in discussione una stagione così, oggettivamente la migliore in assoluto. Molti dicono irripetibile e forse non hanno tutti i torti, ma noi donne e uomini di sport amiamo moltissimo le sfide. E questa sarà la sfida del futuro, il nostro impegno”.
PANCALLI – “Oggi sono sei mesi da quando lei Presidente Mattarella, ci consegnò la bandiera prima dei Giochi paralimpici di Tokyo e gliela riconsegnammo piena di risultati straordinari. Oggi non si è ancora esaurito l’entusiasmo per questi successi. I nostri atleti girano l’Italia a narrare la pagine dello sport italiano. Raccogliamo la sfida su Pechino paralimpica a marzo. Con ottimismo, ambizione, consapevoli di rappresentare a livello internazionale, un’eccellenza sportiva per le medaglie a Tokyo ma anche punto di riferimento come capacità di organizzazione e risposta competente su problemi e sfide nuove”. Così il presidente del Comitato Italiano Paralimpico Luca Pancalli al Quirinale per la consegna del Tricolore ai portabandiera dell’Italia ai Giochi Olimpici di Pechino 2022. “Una sfida inconsueta per successione temporale. E’ la prima volta che non viviamo una cadenza biennale tra olimpiadi estive ed invernali. Viviamo questa discesa libera verso Pechino. È un momento unico, che ci regala sempre emozioni. Perché si colloca al termine del suo settennato. Sette anni in cui il mondo paralimpico è esploso, dopo anni di grandi sacrificio. Lei c’è sempre stato. Questa pandemia ci ha tolto gli abbracci che abbiamo rivisto grazie allo sport, ci ha tolto il sorriso delle persone, ma abbiamo imparato a leggere nei suoi occhi, c’è sempre stato. Siamo stati riconosciuti ente pubblico, inaugurato i primi centri di avviamento, viaggio virtuale con i festival della cultura paralimpica, abbiamo modificato la Treccani col lemma con la giusta declinazione, raggiunto il più alto livello atletico agonistico a Tokyo
IL MESSAGGIO DI MATTARELLA – “Andrete a Pechino accompagnati dall’affetto degli italiani. Sarà un’avventura affascinante per voi e vi auguro i migliori successi. Complimenti per il lavoro e i sacrifici che avete fatto in questi anni e grazie per questa testimonianza. Lo sport di eccellenza rappresenta il Paese in modo rilevante e suscita nei giovani il desiderio di avvicinarsi alla pratica sportiva”. A dichiararlo, nel suo discorso, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, durante la cerimonia di consegna della bandiera agli atleti che rappresenteranno l’Italia ai Giochi Olimpici e Paralimpici invernali.
LE PAROLE DELLA VEZZALI – “Signor presidente, ancora una volta, a nome del Governo, sono ad esprimere la gratitudine per la grande attenzione e la vicinanza che Lei, oggi e in tutti questi anni, ha mostrato nei confronti dello sport italiano“. Questo il discorso rivolto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella della sottosegretaria allo Sport, Valentina Vezzali, durante la cerimonia di consegna del tricolore agli azzurri in vista dei Giochi Invernali di Pechino2022. “Sei mesi fa eravamo qui a ricevere dalle sue mani il tricolore che poi i nostri atleti hanno fatto sventolare con orgoglio e fierezza a Tokyo. Oggi, torniamo al Quirinale, con ancora nel cuore le emozioni olimpiche e paralimpiche vissute, ma con lo sguardo ora rivolto verso Pechino – spiega l’ex fuoriclasse del fioretto – Dinanzi a lei, signor presidente, ci sono atlete e atleti, tecnici e dirigenti, chiamati ad un compito importante: continuare a far emozionare gli italiani, stimolando lo spirito di emulazione e suscitando la voglia di fare sport”.
L’EMOZIONE DI SOFIA GOGGIA – “Presidente, ripenso speso alla chiamata che ricevetti quando mi infortunai alla viglia dei Mondiali di Cortina. Lei mi esortò a guardare oltre, verso traguardi lontani e oltre gli ostacoli. E io porto ancora quelle parole nel cuore”. E’ una Sofia Goggia visibilmente emozionata quella che ha commentato, durante la cerimonia al Quirinale, la consegna del tricolore per la cerimonia d’apertura delle Olimpiadi invernali di Pechino 2022. “Essere portabandiera – ha aggiunto Goggia – non vuol dire solo sventolare il tricolore alla sfilata d’apertura, ma essere garanti di valori etici da rappresentare quando si è in tuta da sport, e soprattutto in abiti civili”.
L’ORGOGLIO DI GIACOMO BERTAGNOLLI – “Sono qui con la bandiera a rappresentare lo sport paralimpico a Pechino. E’ un grande onore essere stato scelto dal Presidente Pancalli. La bandiera non rappresenta solo me, ma anche tutto il mondo paralimpico. Sarà una Paralimpiade eccezionale. Ognuno di noi darà il 100 per 100. La cosa importante però è che ogni atleta ha una storia e dei valori che vuole raccontare e tramite le gare riusciamo a farlo, una storia che a molti ancora oggi sfugge”.