Nel secondo giorno dei mondiali di pattinaggio di figura ISU, alla Hartwall Arena di Helsinki arrivano gli extraterrestri! Si annunciava come uno spettacolo incredibile, il programma corto maschile, e così è stato. A suon di quadrupli in tre hanno fatto a pezzi il muro dei 100, e basta dare un’occhiata ai TSS delle prime dieci posizioni (89.38 l’ultimo) per capire di che livelli si stia parlando. L’individuale maschile è forse la disciplina che più di tutte si sta trasformando sotto il profilo tecnico e nella quale, non a caso, l’artistica Italia maggiormente arranca.
Matteo Rizzo, chiamato in corsa al posto di Ivan Righini, bloccato dai suoi problemi fisici, ha fatto quasi un unico volo dal mondiale junior di Taipei ( chiuso in 11ma posizione) a quello senior e ha cercato, nonostante tutto, di dire la sua. Uno short da 63.14 (31.47 / 31.67) non gli ha permesso, purtroppo, di centrare la qualificazione per il libero, ma lui si dice lo stesso molto soddisfatto per questo prestigioso appuntamento che, inaspettatamente, lo ha visto protagonista.
Matteo arriva sbilanciato all’uscita dell’Axel mentre la combinazione Flip – Toeloop è perfetta. Il pattinatore dell’IceLab sporca leggermente anche il Loop, per il resto è tutto impeccabile. Chiude in 30ma posizione e con un bagaglio arricchito di esperienze preziose per il futuro. “E’ stato difficile mantenere la concentrazione – ha commentato a fine gara – perché qui è tutto diverso rispetto al mondiale junior. C’è molto più calore, tutti tifano per tutti. Posso solo essere grato di questa bella esperienza”.
Spettacolare la classifica finale, guidata da uno Javier Fernandez in stato di grazia. Il due volte campione del mondo, da 5 anni sul tetto d’Europa, vola sul ghiaccio, non lo sfiora nemmeno, e i giudici fanno fioccare i 10 portandolo a 109.05 (60.79 / 48.26 ). Si deve “accontentare” di 104.86 il giapponese Shoma Uno (59.16 il Tecnico, 45.70 i Components) e di 102.13 il canadese Patrick Chan (54.11 / 48.02) che di quadrupli nel suo short ne ha messo “solo” uno.
Il russo Maxim Kovtun, vittima di un infortunio al ginocchio durante il warm up, lascia col fiato sospeso fino alla fine, ma da bravo campione si fa forza, ci prova e chiude decimo con 89.38 (48.45 / 41.93). Nelle prossime ore si saprà quanto seria sia la situazione.
Questa sera tocca alle coppie di artistico. Valentina Marchei – Ondrej Hotarek e Nicole della Monica – Matteo Guarise, reduci dalla prestazione di ieri con doppio record, cercheranno di ripetersi e di fare un doppio regalo all’Italia in vista delle Olimpiadi del prossimo anno. Italia che resta a bocca asciutta, invece, in chiave maschile e che dovrà giocarsi la qualificazione al Nebelhorn Trophy di Oberstdorf, a settembre.