Carlotta Gilli e Alessia Berra
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Paralimpiadi 2020, Gilli e Bocciardo d’oro, cinque medaglie italiane. E Morlacchi annuncia: “Ultimi Giochi per me”

Una grande Italia a Tokyo. Nella prima giornata delle Paralimpiadi di Tokyo 2020 arriva una doppietta azzurra nella finale dei 100 farfalla S13 alle Paralimpiadi di Tokyo. Il primo oro porta la firma Carlotta Gilli, con tanto di record paralimpico in 28″79. A completare la festa azzurra ci pensa Alessia Berra, argento in 30″58.

“Neanche nel migliore dei sogni potevamo pensare una cosa così, abbiamo fatto un capolavoro”. Carlotta Gilli racconta ai microfoni di Rai Sport tutta la sua emozione dopo l’oro nei 100 farfalla S13 alle Paralimpiadi di Tokyo, con l’amica Alessia Berra argento. “Sono contentissima, non avevo mai sentito una gara in questo modo – prosegue la neo campionessa paralimpica – Non ci credo ancora, l’avevo sognato tante volte, volevo riprendermi quel titolo che a Londra mi era sfuggito”. Raggiante anche Alessia Berra:Dedico la medaglia a tutti quelli che hanno creduto in me, alla mia famiglia e ai miei genitori in primis. La rimonta? Ho lavorato tanto sul ‘ritorno’, era la mia pecca e l’ho fatto diventare un punto di forza”.

Ma le emozioni all‘Acquatics Centre di Tokyo sono tutt’altro che finite: Francesco Bocciardo, infatti, è medaglia d’oro nei 200m stile libero maschili classe S5 ai Giochi Paralimpici di Tokyo 2020. Già detentore del record mondiale nella specialità, Bocciardo ha trionfato segnando anche il nuovo record paralimpico con 2’26″76. “E’ stata una gara molto sofferta, c’erano tante aspettative. Non pensavo di farcela ma dai 55 metri in avanti ci ho creduto. Avevo le braccia doloranti”. Così Francesco Bocciardo dopo l’oro conquistato alle Paralimpiadi di Tokyo. “Ringrazio tutti quelli che mi hanno sostenuto, a partire dal ct e lo staff della nazionale”, ha aggiunto ai microfoni di Rai Sport.

In precedenza Francesco Bettella conquista la prima medaglia dell’Italia alle Paralimpiadi di Tokyo 2020. Il 32enne ha conquistato il bronzo nei 100 metri dorso S1 (2’32″08) alle Paralimpiadi di Tokyo. Medaglia d’oro all’israeliano Iyad Shalabi, argento all’ucraino Anton Kol. Per l’italiano è la terza medaglia paralimpica dopo gli argenti di Rio 2016 sui 50 e 100 dorso S1. In conclusione bronzo conquistato anche da Monica Boggioni nei 200 stile libero S5. Essere qui e vivere queste emozioni è già un grandissimo traguardo, ma aver vinto una medaglia alla prima gara è un’emozione grandissima – le emozioni dell’azzurra –  In questa medaglia c’è tutto un anno di Paralimpiadi rinviate, tutti gli allenamenti e gli sforzi condivisi con chi ha creduto in me in questo percorso, la mia famiglia, la società, l’allenatore, la squadra. E’ una medaglia pesante perché dentro ci sono tutti, anche quelli che non possono essere presenti ma sono qui nel cuore”.

E’ una bellissima soddisfazione per me e per l’Italia, sta diventando una bella abitudine“, ha detto Francesco Bettella dall’Aquatics Center. “Ho ricevuto tantissimi messaggi di affetto in questi giorni e anche prima della partenza– ha spiegato ai microfoni di Raisport- per me significa tanto perché questi cinque anni sono stati molto sofferti e arrivare a questa medaglia è una grande soddisfazione che ripaga delle sofferenze”.

Non parte bene la Paralimpiade di Simone Barlaam, in finale nei 400 stile libero ma poi solo sesto all’arrivo. La medaglia d’oro, con record paralimpico di 4’10″25, va all’australiano William Martin, argento a francese Ugo Didier, bronzo all’altro australiano Alexander Tuckfield. Settimo Federico Morlacchi che annuncia: “E’ stato il mio ultimo 400. L’età è quella che è, la schiena pure…credo proprio che sarà la mia ultima Paralimpiade”. 

 “Siamo alla prima giornata, parliamo alla fine…”. E’ scaramantico Luca Pancalli ma fatica a nascondere la gioia per una prima giornata che ha regalato all’Italia cinque medaglie, di cui due d’oro, alle Paralimpiadi di Tokyo. “I nostri ragazzi sono consapevoli di essere fonte di ispirazione verso molti atleti che non sanno ancora di essere atleti – le parole del presidente del Cip ai microfoni di Rai Sport – Siamo qui con 115 campioni, alcuni saliranno sul podio e altri no ma sono 115 campioni e scriveranno pagine straordinarie di sport italiano. Spero che raggiungano ciascuno quello che si sono prefissati e che la fiamma che si è accesa ieri possa rappresentare la luce in fondo al tunnel di questa pandemia che fatichiamo a lasciarci alle spalle”. 

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