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Olanda da decifrare, ma ha l’obbligo di andare ai quarti: precedenti positivi con una Romania sorprendente

Wout Weghorst Olanda
Wout Weghorst - Foto ddp / IPA

E’ un’Olanda tutta da decifrare quella che, un po’ mestamente e con scarsa fiducia da parte dell’ambiente, un po’ come avvenuto con l’Italia, si appresta a sfidare una sorprendente Romania comunque conservando i favori del pronostico e con l’obbligo di andare ai quarti, visto il lato di tabellone in cui si ritrovano gli oranje, con la potenziale sfida contro la Turchia o la rivincita immediata con l’Austria ai quarti. Koeman sa che dopo l’avvio positivo, ma non da spellarsi le mani, contro la Polonia, e il comunque buon pareggio contro la Francia, contro gli austriaci è stata una disfatta amara: da primi a terzi nel gruppo D, dal potenziale scontro con la Turchia a quello con la Romania, e questo potrebbe essere persino un vantaggio, ma di sicuro nei Paesi Bassi il cammino e quanto mostrato fin qui non è assolutamente considerato come sufficiente.

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Del resto, quella olandese è sempre una nazionale particolare: ha talento, ma nessun top player, ha perso due pedine chiave come Koopmeiners e De Roon in mezzo al campo, ha buoni giocatori che però peccano nella continuità e dietro l’età media e la mobilità sta pian piano scendendo. Ma l’Olanda, propriamente o impropriamente che sia, è considerata una delle big e tra le candidate, edizione dopo edizione, per arrivare fino in fondo. Tre anni fa il ko contro la Repubblica Ceca, in una partita simile, costò l’eliminazione già agli ottavi. Ripetersi sarebbe deleterio.

4 punti per l’Olanda, col terzo posto, 4 punti anche per la Romania, prima nel suo incredibile girone dove tutte sono arrivate appaiate e la differenza l’ha fatta il 3-0 sulla Romania. Anche i rumeni, così come gli olandesi, hanno vinto alla prima, poi hanno raccolto un punto nelle altre due partite e quindi devono dimostrare di essere quelli dell’esordio. E’ una squadra, quella di Iordanescu, che ha qualità, che può permettersi anche dei ballottaggi in alcuni ruoli offensivi, che sfrutta l’apporto di tanti giocatori che vediamo abitualmente in Italia, la maggior parte dei quali, stranamente, in Serie B. Una outsider assoluta, che ha passato con merito e non con grande sorpresa un gruppo comunque non insormontabile, e che ora prova a fare più strada possibile. L’Olanda, l’ha dimostrato spesso, può essere una vittima sacrificale, la Romania ha fame e vuole stupire: occhio però agli ultimi quattro precedenti tra le due nazionali, solo vittorie olandesi.

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