![MotoGP Marc Marquez - Foto Box Repsol](https://www.sportface.it/wp-content/uploads/2019/10/48852030512_e771636b10_k.jpg)
Marc Marquez - Foto Box Repsol
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Le pagelle del Mondiale 2019 di MotoGP. Tra Marc Marquez e gli altri c’è un abisso, e i big avranno il dovere di colmarlo nel 2020. Andrea Dovizioso secondo per il terzo anno di fila, ma con una lotta al titolo chiusa troppo presto. Fabio Quartararo, dopo aver sorpreso tutti, è ancora a caccia della prima vittoria in classe regina.
LE PAGELLE
Marc Marquez 10 e lode
Se lo scorso anno aveva dominato, quest’anno il ventiseienne di Cervera ha portato la sua moto a livelli ancora più alti: 99 (NOVANTANOVE) punti in più del 2018, che anche togliendo i potenziali 25 del GP di Silverstone annullato nella passata stagione sono 74 punti di differenza. Togliendo la caduta di Austin, Marquez non è mai sceso sotto il secondo gradino del podio, perdendo due gare all’ultimo e creando un divario incolmabile tra sé e gli inseguitori in molteplici occasioni. E’ lecito chiedersi se possa superarsi ulteriormente: visti i risultati pare difficile, ma un anno fa pensavamo la stessa cosa. Lasciamo che sia lui a rispondere nel 2020.
Andrea Dovizioso 8.5
Quella del forlivese, secondo classificato per il terzo anno di fila, è una stagione a due facce. Vincere contro un Marquez così era difficile, quasi impossibile, ma una lotta al titolo chiusa nuovamente a metà stagione rappresenta un piccolo fallimento per Dovi, il quale paga la troppa incostanza nel corso dei weekend e qualche gara gestita in maniera sbagliata. Nel 2020 sarà obbligo fare di più, giocarsela gara dopo gara e puntare a rompere l’egemonia di Marquez.
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Maverick Vinales 8.5
Un febbraio promettente, dei risultati nei test che fanno ben sperare e aumentano le aspettative sul catalano. Poi, con l’arrivo delle gare, Maverick sembra perdersi. Prima dell’arrivo in Europa sono pochissimi i punti racimolati. Vinales si risolleva in Spagna, dove centra il terzo posto. La svolta arriva però in Olanda, con una vittoria seguita dalla seconda posizione in Germania. Da quel momento la stagione del pilota Yamaha è da nove. Anche lui è senza dubbio in quella lista di nomi che potranno (o meglio, dovranno) dare fastidio a Marquez.
Alex Rins 8
E’ passata sottotraccia l’ottima stagione del ventiquattrenne di Barcellona. Il numero uno della Suzuki migliora il quinto posto dell’anno scorso e va a piazzarsi appena sotto il podio. Il momento da incorniciare per Rins è sicuramente la vittoria di Silverstone, conquistata con un sorpasso nei metri finali su Marc Marquez, in uno dei pochi cali di tensione del campione in questo 2019.
Fabio Quartararo 8.5
La sorpresa della prima parte di stagione è il giovane francese, che tra gli esordienti non era il più atteso ma è stato oggettivamente il migliore, pur con diversi limiti dati dall’inesperienza. Capace di tempi straordinari sul giro secco, Quartararo pecca ancora nella prestazione in gara. Sei pole position (a Jerez è diventato il più giovane pole-man della MotoGP) e zero vittorie sono il dato che meglio rappresenta il difetto del classe 1999, ma non ci sono dubbi che nel 2020 abbia tutte le carte in regola per fare molto di più.
Danilo Petrucci 7.5
Bene nella prima metà di stagione, poi il calo cominciato con il weekend a Brno. Per Danilo Petrucci, però, questa rimane la miglior stagione in MotoGP. Prima vittoria della carriera (al Mugello) e due terzi posti raccolti in Francia e Catalogna, che hanno portato al sesto posto finale in classifica. Un anno discreto per Danilo all’esordio nel team ufficiale Ducati.
Valentino Rossi 6.5
Zero vittorie, due podi a inizio stagione e troppe gare chiuse a zero punti (seppure non sempre per colpa sua). Questo il riassunto di quella che per il pilota di Tavulia è la peggior stagione a livello di piazzamento insieme a quella del 2011 (in Ducati). A quarant’anni, però, Rossi è stato capace di dare ancora battaglia a tutti, e nonostante i risultati non siano stati soddisfacenti c’è chi guarda al 2020 con ottimismo per quanto riguarda il Dottore.
Jorge Lorenzo 4
L’ultimo anno del maiorchino è stato tutt’altro che esaltante. Cadute, infortuni, nessun piazzamento tra i primi dieci e ben quattro gare senza andare a punti hanno portato Jorge a prendere una decisione giusta prima di tutto per lui, che ha realizzato di non poter più dare ciò che voleva a uno sport di cui è stato indiscussamente uno dei maggiori rappresentanti degli ultimi dieci anni.
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