Marc Marquez attende l’operazione di martedì 21 luglio per conoscere l’entità dell’infortunio e di conseguenza i tempi di recupero. La diagnosi del campione del mondo dopo la caduta al 21esimo giro del GP di Spagna, a Jerez, parla di “Frattura completa del terzo medio dell’omero, anche se non completamente scomposta, con possibile paresi del nervo radiale“. A preoccupare è proprio quest’ultima: l’entità del danno sarà da accertare durante l’intervento che sarà eseguito alla clinica Dexeus di Barcellona dal dottor Xavier Mir. Dopo l’operazione si potrà definire in modo più preciso il ritorno in gara dell’iridato, ma per ora si ipotizza un rientro non prima della gara di Brno, in programma il 9 agosto. Indubbiamente si complica il percorso di Marquez verso un altro titolo mondiale, considerando soprattutto il calendario molto concentrato, che prevede gare molto ravvicinate per riuscire a disputare almeno 13 GP anche in questo anno anomalo.
Qualora l’infortunio si limitasse alla frattura dell’omero, i tempi di recupero sarebbero di 3-4 settimane, mentre nel caso in cui fosse coinvolto il nervo radiale, che influisce sull’estensione di polso e dita, il rientro sarebbe più complesso. “In questo caso – spiega il Dottor Giuseppe Porcellini, ortopedico e professore associato dell’Università di Modena – serve un’elettromiografia per esplorare il nervo come se fosse un filo elettrico, ma è una cosa che si potrà fare fra un mese. Di conseguenza il campionato per Marquez sarebbe molto compromesso“. Sicuramente Marquez non si tirerà indietro e proverà a tornare in gara il prima possibile. Lui stesso ha tranquillizzato i propri tifosi sui social, la sera stessa dell’infortunio: “A volte le cose non finiscono come uno spera, ma l’importante è rialzarsi e ripartire. Spero vi siate divertiti con la rimonta, vi prometto che tornerà il prima possibile e più forte“.
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