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Terminato il pazzo Gran Premio degli Stati Uniti, seconda tappa della stagione 2018 di MotoGP. Ad Austin, negli USA, domina Marc Marquez, che si prende tantissimo vantaggio e arriva sul traguardo con estrema tranquillità. Secondo posto per Maverick Vinales, seguito da Andrea Iannone.
MARC MÁRQUEZ: 10 – Non ancora tranquillo dopo il caos in Argentina, segna la pole ma si becca tre posizioni di penalità per aver ostacolato Viñales nel suo giro veloce e scende 4° in griglia. Parte molto bene e dopo una curva è già 2° e insidia Iannone. È autore di un grande sorpasso sul pilota Suzuki alla curva 10. Iannone si fa rivedere al giro 3, ma poi prende un buon margine su di lui e su tutti gli altri. Non c’è gara in Texas: Marc qui domina. È semplicemente perfetto.
MAVERICK VIÑALES: 9 – Eredita la pole dal penalizzato Márquez dopo essere stato ostacolato dallo stesso. Parte male, perdendo la posizione da Iannone e Márquez. Con una super staccata riesce a passare Iannone al giro 6, ma non ha il ritmo per andare a prendere la Honda #93. Fa il massimo.
ANDREA IANNONE: 9 – Ottima prima fila per il pilota Suzuki, che vuole rifarsi sul compagno Rins, è 2° in griglia. È autore di una grande partenza che lo porta al comando, poi Márquez lo passa, ma lui tiene il ritmo dello spagnolo. Al giro 3 tenta un attacco spettacolare imbarcando la moto, ma non gli riesce e Márquez a quel punto prende il largo. Perde la posizione da Viñales al giro 6 scendendo al 3° posto, posizione che mantiene con relativa tranquillità.
VALENTINO ROSSI: 7.5 – Autore di una qualifica decente, ma distrutto dal compagno sul giro secco, parte 5°, manco a dirlo accanto a Márquez. Mantiene la posizione, venendo scavalcato da Crutchlow ma sorpassando Zarco. Al secondo giro risupera l’australiano e difende la posizione con una staccatona con cui quasi attacca anche il compagno Viñales. Segue il gruppetto dei primi tre per tutta la gara, senza però riuscire mai a imbastire una manovra d’attacco. Si accontenta del 4° posto, gara buona ma non ottima.
ANDREA DOVIZIOSO: 7.5 – Brutta qualifica per l’alfiere della Ducati, 8° e alle spalle anche di Lorenzo. Al via passa solo il compagno e si accoda a Zarco e Crutchlow. Al giro 4 scavalca l’australiano e si prende il 6° posto, lo riperde subito ma la caduta del pilota Honda lo porta di nuovo 6°. Al giro 16 riesce a passare Zarco e si prende il 5° posto, in cui conclude.
JOHANN ZARCO: 7 – Il francese della Tech 3 non è più una sorpresa in qualifica e lo si trova nuovamente in prima fila, al 3°posto. Non parte bene ed è 6° a fine primo giro. Al giro 3 in curva 10 finisce lungo e deve difendersi da Crutchlow. Poi è autore di una seconda parte di gara tranquilla, ma al giro 16 viene superato da Dovizioso. Prova a rispondere senza successo e allora si accontenta del 6° posto.
DANIEL PEDROSA: 7 – Acciaccato dopo il volo di Termas de Río Hondo, non si vede per nulla sul giro secco, Márquez lo massacra ed è 9°. Scavalca Lorenzo al via, poi tiene tranquillo l’8° posto, che diventa 7° quando cade Crutchlow. Voto d’incoraggiamento dovuto al fatto di aver corso con una vite nel polso ed essere riuscito a chiudere in una posizione relativamente buona, nonostante le grosse difficoltà fisiche.
TITO RABAT: 8 – Il suo giro buono è bloccato da Pol Espargaró e si ritrova solo 14°. È 12° dopo la partenza, poi riesce a passare Syahrin. Bello il suo duello con Miller, vinto prima dall’avversario, ma al giro 13 da lui. Il giro successivo riesce a scavalcare anche Lorenzo e si porta 8°. È il migliore degli altri, autore di una bella gara.
JACK MILLER: 7.5 – La pole argentina è un lontano ricordo e in Texas viene distrutto da Petrucci sul giro secco: è solo 18°. Dopo la partenza inizia una bella rimonta, portandosi 12° a metà gara, poi approfitta delle cadute altrui e scavalca anche Rabat ed a quel punto è 9°. Poi lo spagnolo lo riscavalca al giro 13, ma lui riesce a passare Lorenzo in modo molto cattivo e si porta ancora 9°, dove chiude.
JORGE LORENZO: 6 – Precede Dovizioso in griglia per la prima volta in stagione, è 6°. In partenza, però, fa un disastro e si trova addirittura 10°, poi passa Rins. Al giro 5, però, il pilota della Suzuki si ripiazza davanti a lui. È fortunato a guadagnare due posizioni su Rins e Crutchlow quando questi cadono, ma non ha ritmo, tant’è che al giro 14 viene sorpassato da Rabat e al giro dopo da Miller, scendendo 10°. Non ha mai ritmo e Dovizioso, al solito, lo massacra. Voto che è la media tra la buona qualifica (7) e l’inguardabile gara (5).
ÁLEIX ESPARGARÓ: 6.5 – Precede il compagno, ma è 19° al via. Poi sale decisamente in classifica, rimonta fino all’11° posto sfruttando le cadute altrui. Buona rimonta.
DANILO PETRUCCI: 5.5 – Prestazione nella norma per Petrucci che va ad occupare la piazzola numero 10. La partenza è un fiasco totale e scivola 17°. Poi approfitta di cadute altrui e con qualche sorpasso torna su fino al 12° posto. eccessivamente penalizzato dalla disastrosa partenza, ma la responsabilità è solo sua: aveva il ritmo per insidiare Rabat e Miller, invece chiude tre posizioni dietro allo spagnolo. Poteva fare meglio, occasione sprecata.
POL ESPARGARÓ: 6 – Lo spagnolo avrebbe il 9° tempo, ma si becca la stessa penalità di Márquez per aver ostacolato Rabat e scivola 12°. Si mantiene da quelle parti, chiudendo poi 13°.
TAKAAKI NAKAGAMI: 6 – Buona prestazione del giapponese, che si qualifica 13°. Durante la gara retrocede di un po’ di posizioni, ma sfruttando le cadute altrui mantiene la posizione 14.
ÁLVARO BAUTISTA: 6.5 – Lo spagnolo precede Abraham ed è 21°. Si vede poco, ma risale fino al 15° posto.
BRADLEY SMITH: 5.5 – La KTM sul giro secco funziona e ne beneficia anche lui, classificandosi 15° in griglia. In gara fa più fatica a tenere il ritmo e mantiene la posizione numero 16, approfittando prevalentemente delle cadute altrui. Conclude 16°, non bene.
SCOTT REDDING: 5.5 – Non bene in qualifica, a quattro posizioni da Miller: piazzola numero 22. Rimane da quelle parti, rientrando nei primi 20 solo per le cadute altrui: è 17°.
THOMAS LÜTHI: 5.5 – Lo svizzero è 20° in griglia, è autore di una gara regolare, ma riesce a precedere solo Simeon e Morbidelli, oltre al caduto Crutchlow. 18° e anonimo.
XAVIER SIMEON: 5.5 – Dopo una settimana intenta a polemizzare sui social con Áleix Espargaró, ottiene l’ultima posizione in griglia. Rimane desolatamente ultimo finché cadono Crutchlow e Syahrin che gli consentono di guadagnare due posizioni. Precede Morbidelli e dato il livello del pacchetto moto-pilota per Simeon è già un buon risultato.
FRANCO MORBIDELLI: 5 – Bravo a precedere il compagno in griglia, tuttavia non fa meglio del 17° posto. Fatica molto per tutta la gara e si ritrova tra gli ultimi. Bel sorpasso all’esterno su Simeon, ma poi viene risuperato e precipita penultimo, davanti al solo Crutchlow. È 20°. Molto male.
CARL CRUTCHLOW: 5 – Il leader del campionato segna il 7° tempo in qualifica. Parte benissimo e si ritrova 4° dopo poche curve, ma in pochi giri Rossi, Zarco e Dovizioso lo fanno tornare nella posizione di partenza. Purtroppo cade al giro 8 in curva 20, ma riesce a riprendere la pista, sebbene in penultima posizione. Chiude 21°. La sua caduta è da pivello, cosa che lui ovviamente non è. Perde l’occasione per agguantare altri punti che bene avrebbero fatto alla sua classifica.
ÁLEX RINS: 5.5 – Lo spagnolo della Suzuki stavolta in qualifica le prende da Iannone ed è solo 11°. All’inizio si ritrova a darsi ruotate con Syahrin per il 10° posto e prevale, dopodiché riesce ad avere la meglio su Lorenzo: si ritrova 9°, poi 8° quando Crutchlow va in terra. Cade però anche lui in curva 10 al giro 10, pericolosamente in piena traiettoria, ma fortunatamente senza conseguenze per nessuno. Altra occasione persa dopo il Qatar, Iannone ha tutt’altro ritmo rispetto a lui.
HAFIZH SYAHRIN: 6 – Il malese continua a crescere e non è tra gli ultimi in griglia in Texas: 16° posto al via, nonostante il solito enorme distacco accusato da Zarco. Al via parte molto bene ed è 10°, poi duella per la posizione a lungo con Rins. Lo perde e anche Rabat e Miller gli saltano davanti, non ha abbastanza ritmo per mantenere quelle posizioni, ma è stato bravo a ritrovarcisi. Poi però cade al giro 8 in curva 1, salutando definitivamente la compagnia. Buona gara fino a quel momento, ma uno come lui che ha bisogno di esperienza dovrebbe puntare più che altro a finire la corsa. Ci ha provato, voto d’incoraggiamento.
KAREL ABRAHAM: SV – Il ceco, sempre tra gli ultimi in qualifica, si prende il 23° posto. È il primo a salutare la compagnia, ma non si vede mai.