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MotoGP, GP Argentina 2018: le pagelle. Vince Crutchlow, disastro Marquez

Marc Marquez
Marc Marquez - Foto Bruno Silverii

Terminato il pazzo Gran Premio d’Argentina, seconda tappa della stagione 2018 di MotoGP. A trionfare è stato Cal Crtuchlow davanti a Zarco e Rins. Fa e disfa Marc Marquez, protagonista di vari contatti durante la gara. Nelle retrovie uno sfortunato Valentino Rossi.

Ecco i voti:

CARL CRUTCHLOW: 10 – Commette un errore nell’ultimo giro di qualifica e resta 10°. Parte molto bene e sale al 5° posto. Guadagna il 4° posto dopo la penalità di Márquez, è l’ultimo del trenino di testa, ben distante da Dovizioso dietro di lui. Riesce a passare il compagno al giro 16. Poi il compagno francese lo risorpassa, va in difficoltà e anche Rins gli balza davanti, ma risponde bene allo spagnolo. Riesce a riprendersi e al penultimo giro riscavalca Zarco e si invola verso la vittoria.

JOHANN ZARCO: 9 – Il francese in qualifica è rapidissimo e non è più una sorpresa, conquista la prima fila al 3° posto. Márquez lo scavalca. Poi fa un’entrata folle su Pedrosa e lo manda all’aria, sembra sempre di più il Verstappen della MotoGp. Rientra in zona podio grazie alla penalità di Márquez. Subisce il sorpasso dal compagno, poi si ritrova inaspettatamente 2° per gli errori di Rins e Miller e lì resta, nonostante il tentativo di sorpasso ai danni del compagno.

ÁLEX RINS: 8 – Chiamato a rifarsi dopo la caduta di Losail, il pilota Suzuki è autore di un’ottima qualifica: è 5°. Parte bene e approfitta dell’incidente tra Pedrosa e Zarco per portarsi 3°. Cerca in ogni modo di passare Miller, ma non ci riesce fino al giro 15, quando all’ennesimo incrocio subito riesce a controbattere il #42 e a sorpassare. Commette però un errore nella tornata successiva e perde la posizione da Miller, Crutchlow e Zarco. Lotta con Crutchlow, senza però avere la meglio. Chiude sul gradino più basso del podio.

JACK MILLER: 8 – Sabato ottiene inaspettatamente la pole con le gomme d’asciutto, con due decimi di vantaggio su Márquez, grande risultato. La strana partenza con molto vantaggio gli fa conservare la prima posizione. Lo spagnolo della HRC lo passa, ma lui torna davanti dopo il ride through inflitto al #93. Lo scavalca Rins, poi quando questi sbaglia riguadagna la leadership. Al giro 17, però, va lungo anche lui e si ritrova 4°.

MAVERICK VIÑALES: 7 – Fa molta fatica in qualifica, ma batte Rossi ed è 9°. Non parte bene e scende 11°, poi riguadagna due posti grazie alla penalità di Márquez e al volo di Pedrosa, poi riscavalca il compagno Rossi al giro 5. Riesce a passare Dovizioso al giro 13, passando 5°.

ANDREA DOVIZIOSO: 7 – Entra in Q2, ma non riesce ad essere sufficientemente rapido per battagliare con i primi e parte 8°. Guadagna una posizione grazie alla caduta di Pedrosa, poi riesce a scavalcare Rabat e si porta 6°, 5° dopo la penalità di Márquez. Al giro 13 le Yamaha gli saltano davanti e scende 7°. Non riesce a guidare bene, Márquez lo scavalca, ma poi riscende per la penalità, che con la caduta di Rossi portano il #4 al 6° posto.

TITO RABAT: 7,5 – Exploit per il pilota Ducati sul giro secco: è 4°. Perde qualche posizione al via, ma rimane 6° nelle prime fasi di gara. Poi Viñales e Rossi lo scavalcano e scende 8°, poi 9° dopo il sorpasso accusato dal rientrante Márquez. Finisce 7° dopo la caduta di Rossi e l’ulteriore penalità per lo spagnolo della Honda.

ANDREA IANNONE: 6,5 – L’italiano è solo 12° in qualifica, ben lontano dal tempo di Rins. Buona rimonta al via: risale nei primi giri sino al 7° posto. Poi però le Yamaha e Syahrin lo scavalcano e lui scende nuovamente al 10° posto, poi riprende la posizione sul malese ed è 9°. Alla fine è 8° grazie alla terza penalità di Márquez, ma è distrutto da Rins.

HAFIZH SYAHRIN: 8 – Il malese è parso più a suo agio nelle libere, in qualifica è invece 23°. È però tra i migliori in pista nelle prime fasi, tanto da transitare 10° al giro 6. Scavalca anche Iannone, non può nulla contro Márquez. Gara molto solida per lui, chiusa con un ottimo 9° posto.

DANILO PETRUCCI: 6,5 – Lontanissimo dai fasti del sabato qatariota, si schiera 18° nonostante (o forse proprio “a causa di”, perlomeno con quelle condizioni atmosferiche) la Desmosedici ufficiale. Approfitta del sorpasso di Márquez per passare Iannone. Poi scende nuovamente, ripassato dal connazionale e da Syahrin. Chiude 10°.

POL ESPARGARÓ: 6,5 – Con la sua KTM non riesce a far meglio del 16° posto in griglia. Viaggia tranquillo e guadagna sui guai degli altri. Chiude 12°.

SCOTT REDDING: 6 – Fa quel che può con la vecchia GP16 ed è già ottimo scattare accanto a un pilota della moto ufficiale: è 15°. Chiude al 13° posto, subendo sorpassi ma approfittando di errori altrui.

ÁLEIX ESPARGARÓ: – Grande prestazione in Q1, cosa che riesce a replicare precedendo per due volte Dovizioso e scatta 7°. Crolla praticamente subito, è 18°. Si tocca con Márquez.

FRANCO MORBIDELLI: 6,5 – Più lento rispetto al compagno in qualifica, è 22°, ma chiude al 14° posto in zona punti dopo una gara lineare in cui ha anche ripreso Lüthi. Non male.

JORGE LORENZO: 4,5 – Certo, con questo meteo la Ducati non è un fulmine, ma lui non riesce a fare nulla per migliorare le cose e le prende ancora da Dovizioso. Parte 14°, ma è un disastro e si ritrova presto 21°, poi scende in fondo alla classifica. Ancora un disastro dopo Losail, anche se alla fine è 15°.

ÁLVARO BAUTISTA: 5,5 – Lo spagnolo è 19° alla partenza e quella mantiene, finché i guai altrui non lo portano a risalire fino al 16° posto, ma solo a causa di errori altrui. Fa quel che può.

THOMAS LUTHI: 5,5 – Lo svizzero riesce a precedere il compagno Morbidelli di due decimi e due posizioni: è 20°. In gara, però, scende in classifica e si fa passare anche dal collega italiano. Chiude 17°.

MARC MÁRQUEZ: 4 – In qualifica è solo 6°, tenta anche lui l’azzardo delle slick ma – col senno di poi sbagliando – vi rinuncia. Gli si spegne la moto al via, ma riesce a riaccenderla e a ripartire. Fa una buona partenza e dopo due curve è già 2°. Si issa poi al 1°  posto. Per gli avvenimenti della partenza, però, si ritrova un ride through da scontare. Rientra 19°, appena davanti a Bautista. Nella rimonta si tocca con Áleix Espargaró, rischiando di farlo volare per terra ed è costretto a restituire una posizione. Lo fa e prosegue la sua rimonta: lentamente Lüthi, Morbidelli, Pol Espargaró, Redding, Petrucci, Iannone, Syahrin e Rabat finiscono nella sua morsa: è 8° già al giro 16. Si libera facilmente di Dovizioso al giro 17. Al giro 20 butta giù Rossi e finisce per la terza volta nel mirino della direzione gara. Scavalca Viñales alla fine ed è 5° al traguardo, ma poi gli comminano la penalità e finisce solo 18°, fuori dai punti. Grande pilota, ma deve, deve darsi una calmata.

VALENTINO ROSSI: 6,5 – La M1 sul misto asciutto-bagnato non va, lui comunque non riesce a metterci del suo e parte 11°. È 9° dopo poche curve, poi scavalca Iannone e Rabat. Come Dovizioso e Viñales, si sveglia tardi coi buoni tempi. Supera Dovizioso al giro 13 e si porta 6°. Poi è travolto da Márquez, riesce a ripartire ma è 19°. Conclude lì.

KAREL ABRAHAM: 5,5 – Non riesce ad accedere al Q2, ma è il migliore di chi non ce l’ha fatta, precedendo anche gente come Lorenzo; scatta 13°, poi scende piano piano fino al 20° posto.

XAVIER SIMEON: 5,5 – Il belga è il miglior rookie in griglia col suo 17° posto, ma lentamente retrocede. Precede comunque Lorenzo. Lentamente retrocede fino al 21° posto, l’ultimo, dove conclude.

BRADLEY SMITH: 5 – Si becca sette decimi in Q1 dal compagno Pol Espargaró, che vale cinque posizioni di differenza: è 21°. Viaggia 17° finché, al giro 17, cade.

DANI PEDROSA: SV – Grande seconda posizione per lo spagnolo in qualifica con un cospicuo vantaggio sul compagno. Si lascia sorpassare da Márquez a metà del primo giro. Finisce a terra dopo un giro, disarcionato dalla sua moto dopo un’entrataccia di Zarco.

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