Tra le note liete del primo turno per l’Italtennis al Masters 1000 di Montecarlo c’è senz’altro il ritorno al successo di Matteo Berrettini. Vero, la prestazione decisamente negativa del suo avversario Maxime Cressy non ci permette di ottenere molte indicazioni sul nostro, ma in un momento negativo si prende qualsiasi cosa. Era importante tornare al successo, davanti a tanti tifosi italiani, alla sua famiglia, e su dei campi che conosce benissimo, essendo la ‘casa’ dei suoi allenamenti durante la stagione e non.
Ora, contro Francisco Cerundolo, ci sarà bisogno di altro. Di ritrovare quelle sensazioni perdute nel corso degli ultimi mesi. Una sfida senza dubbio complessa sotto tanti punti di vista. Si tratta di un avversario che da un punto di vista fisico, mentale e tattico richiede una preparazione opposta rispetto a quanto fatto in vista dell’esordio contro Cressy. Matteo nel suo incontro – pur vincendo nettamente – non ha avuto modo di prendere confidenza con i suoi colpi, in un match in cui di scambi se ne sono visti davvero pochi. Vuoi per le caratteristiche dell’avversario, ma anche per la sua giornata particolarmente negativa e caratterizzata da decine di errori non forzati.
Ecco, con Cerundolo tutto questo non avverrà. L’argentino avrà anche dimostrato nel corso degli ultimi dodici mesi di essere – forse – un giocatore più da cemento all’aperto che da terra rossa a livello di risultati, ma senz’altro è un tennista solido e con il quale bisogna essere pronti a scambiare da fondo dal primo all’ultimo punto. Poco appariscente, ma è in grado di muovere bene la palla e insomma, bisogna essere centrati per poterlo battere. Inoltre è in fiducia, reduce dai quarti di finale ottenuti a Miami e dalla bella vittoria nel round d’esordio su un top-15 quale Cameron Norrie. I bookmakers danno i due tennisti più o meno alla pari nelle quote, con una leggerissima preferenza nei confronti del nostro tennista, ma si preannuncia una partita difficile da pronosticare.
Sicuramente le parole pronunciate da parte dell’azzurro in questi giorni nel Principato fanno ben sperare, perché abbiamo avuto modo di ascoltare un Matteo che sembra avere le idee piuttosto chiare su quello di cui c’è bisogno per tornare ad alti livelli. E allora, una partita alla volta, ha tutte le carte in regola per riuscirci.