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Alex Schwazer ci crede e punta a Tokyo 2021. Il marciatore italiano, campione olimpico a Pechino 2008, non molla dopo il no del tribunale federale di Losanna alla richiesta di sospensione della squalifica di 8 anni per doping: “Le motivazioni sono tante, una pero’ e’ decisiva – ha detto alla Gazzetta dello Sport – non voglio chiudere la carriera da squalificato. Se ci penso, mi fa male. E quindi c’e’ la voglia di correre ancora, magari una sola gara. Poi posso pure smettere. Oppure continuare. Ecco perché non mollo”.
“Durante le indagini di Bolzano – ha detto Schwazer – sono emersi fatti nuovi, per la prima volta i nostri sospetti sulla manipolazione del controllo trovavano conferme in una inchiesta vera, penale. E quindi mi sono detto che c’e’ davvero la possibilita’ di annullare lo stop. In poche settimane i miglioramenti sono stati evidenti. Ho avvisato Sandro Donati, il mio allenatore, quello che mi ha portato su livelli mai avuti prima. Era entusiasta e abbiamo iniziato a fare sul serio. Puntavamo ai Giochi di Tokyo. La scelta di rivolgerci al tribunale di Losanna, nasce da qui. Era l’unico modo per sperare. Sapevamo bene che c’erano poche possibilita’. Serviva un fatto nuovo da portare in dibattimento, ma a Bolzano non avevano finito il lavoro. Avevo messo in conto una sentenza negativa. Non mi ha sorpreso. La giustizia sportiva ci ha sempre ostacolato, il nostro diritto di difesa a Rio e’ stato calpestato”.
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