“In questo momento la data delle elezioni è il 15 novembre, non ho ricevuto notifiche anche se so che c’è grande fibrillazione e attivismo nel predisporre l’ennesimo ricorso: tutto questo crea grande forma di aggregazione tra le società, una grande rabbia da parte di molti club che si consoliderà in un chiaro giudizio negativo nei confronti di questi personaggi. Sono sereno e tranquillo, il risultato sarà eclatante”. Questo il pensiero del presidente della Lega Pro Gabriele Gravina sul possibile, nuovo ricorso per posticipare la data dell’Assemblea elettiva, già rinviata due volte e ora prevista per martedì prossimo, 15 novembre.
“Che io sappia non è arrivato alcun ricorso al momento – ha sottolineato il numero uno della Lega Pro, candidato per la riconferma contro lo sfidante Alessandro Barilli, parlando questa mattina a margine della presentazione dell’accordo con Rds a Roma – Se me lo aspetto? Sì, è nello stato delle cose ma mi lascia del tutto indifferente. Sono abbastanza pragmatico e ho convocato un Consiglio per giovedì, tra due giorni: siamo pronti a qualsiasi tipo di evento. Lascio giudicare gli altri se il ricorso è legittimo o no: a mio avviso è un mezzo che priva l’esercizio di un diritto, ma l’Assemblea elettiva non si può eliminare, è prevista dalle norme, prima o poi si deve fare. E mi dispiace anche per chi ritiene che il ricorso possa indebolire la posizione politica non mia personale ma della Lega: io sono tranquillo e sereno, il risultato finale sarà eclatante”.
Gravina ha confermato di aver ricevuto una lettera dall’avvocato di Barilli e del candidato alla vicepresidenza, Paolo Francia: “Volevano raggiungere insieme l’accordo su una data per l’Assemblea – ha spiegato il presidente della Lega Pro – Veniva precisato un termine e un’ora per la risposta, il 3 novembre alle ore 12. Come potete immaginare ho rispedito al mittente la richiesta: secondo voi è possibile ipotizzare un accordo tra due privati che vogliono candidarsi andando a mortificare il diritto in capo all’Assemblea, al Consiglio direttivo e alle società? Io devo tutelare il rispetto delle norme: non è pensabile un accordo fra privati, la data delle elezioni è stabilita dagli organi preposti”.
Gravina si è infine soffermato sulle argomentazioni del presidente del Tribunale federale nazionale, Cesare Mastrocola, in merito al ricorso presentato da Archimede Pitrolo per il rinvio delle elezioni. Più precisamente, Mastrocola ha evidenziato come “la previsione di un termine di soli trentatré giorni per l’indizione dell’assemblea elettorale, quando mancano oltre tre mesi e mezzo dalla scadenza del quadriennio olimpico e senza che siano specificate ragioni d’urgenza, risulta incongruo e irragionevole”, nonostante lo Statuto preveda un termine superiore ai venti giorni, in questo caso rispettato. “Il presidente del Tribunale federale – ha osservato il numero uno della Lega Pro – è entrato probabilmente su un terreno non di sua competenza. Non lo dico io, ma lo stato delle cose. Ciò non toglie che per cultura io sono portato a rispettare le decisioni e questa ha dichiarato cessata la materia del contendere (il ricorso per il rinvio dell’Assemblea prevista per il 24 ottobre e già posticipata, ndr), poi le osservazioni nel merito e nella forma lasciano il tempo che trovano”.
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