Champions League

La Decimoquinta dei Blancos, Real Madrid e Ancelotti nella leggenda: Dortmund ko a Wembley

Festa Real Madrid
Festa Real Madrid - Foto Bildbyran / IPA

L’ultimo ballo di Toni Kroos e Marco Reus è la scena da cuori forti di un film di cui tutti ormai conoscono il finale. Il Real Madrid vince la quindicesima Champions League della sua storia e lo fa a Wembley contro il Borussia Dortmund che nel mitico stadio londinese perse già l’ultimo atto del 2013 contro il Bayern Monaco. Un 2-0 che è quasi un simbolo di un passaggio di consegne. La prima rete, su assist di Kroos per il gol di Carvajal, è l’immagine di un’era passata che si chiude. Il sigillo finale di Vinicius su spunto di Bellingham è una pagina di futuro che presto si arricchirà con l’acquisto di Kylian Mbappè. Una freccia (e che freccia) in più nell’arco di Carlo Ancelotti che entra sempre più nella storia con la quinta Champions vinta da allenatore.

Non mancano però i rimpianto per un Borussia che avrebbe meritato molto di più. L’ottava finale di Champions League giocata nello stadio londinese è scandita in avvio dai ritmi intensissimi della squadra tedesca. Il Real tiene più palla (60% del possesso palla con il doppio dei passaggi riusciti) ma subisce la verticalità e la rapidità del Borussia che sfiora il gol in almeno quattro occasioni. Al 14′ Füllkrug serve a rimorchio l’inserimento centrale in area di Brandt, che col destro a giro non trova la porta. Al 21′ è Hummels a tagliare in due la retroguardia dei blancos con uno spunto per Adeyemi che scappa via alla difesa e arriva a tu per tu con Courtois, ma al momento del dribbling si allarga troppo e non riesce a depositare in rete. Tre minuti dopo altra chance, anche se stavolta in posizione sospetta di fuorigioco: Adeyemi vede il taglio di Fullkrug che si allunga in spaccata e colpisce il palo interno. Il Real fatica ad organizzarsi e al 28′ rischia ancora tantissimo. Uno scatenato Adeyemi domina in velocità con i difensori del Real e calcia in diagonale, Courtois respinge e Fullkrug di testa non riesce a ribadire in rete. Nel primo tempo del portiere belga – al rientro da un lungo stop – c’è spazio anche per un intervento solido sul tiro dai trenta metri di Sabitzer.

L’unico a salvarsi nei quarantacinque minuti inaugurali in casa Madrid è Vinicius, che regala qualche spunto interessante a sinistra, ma poco altro. In ombra Toni Kroos, all’ultima gara della carriera. Alla leggenda tedesca però basta davvero poco per essere protagonista e lo dimostra al 49′ con un calcio di punizione che costringe Kobel agli straordinari e ad un intervento a mano aperta per levare la palla dall’incrocio dei pali. Ed è suo – poco dopo l’ingresso di un altra leggenda tedesca come Marco Reus – l’assist per l’1-0 del Real Madrid: al 75′ Kroos mette al centro da corner, Carvajal stacca più in alto di tutti e spedisce la palla in rete. Il Real sfiora anche il 2-0 con Bellingham che ha un rigore in movimento, ma il suo tocco da biliardo è deviato in angolo da Hummels. Nel finale c’è spazio per il raddoppio. Bellingham si impadronisce di un pallone sbagliato dal Dortmund in impostazione. L’ex di turno serve Vinicius che a tu per tu con Kobel non sbaglia. Il Borussia si sbilancia e ci prova, ma si vede annullare un gol a Fullkrug per fuorigioco. Il cambio tra Kroos e Modric (che rinnoverà) è una delle copertina della finale, insieme alle lacrime di Jude Bellingham che vince la sua prima Champions League. Sono sei invece per Carvajal, Nacho, Kroos e Modric. Come Gento. E a giorni sarà annunciato anche Kylian Mbappè. La sensazione è che il 15 in albo d’oro non sia destinato a durare a lungo.

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