Che la sfida contro la Spal nei quarti di Coppa Italia sarebbe stata una formalità era ben chiaro a tutti e così, in fin dei conti, è stato. Un rigore di Morata col Var, poi il raddoppio firmato da Frabotta già nel primo tempo e una ripresa di pura gestione delle energie con il tris di Kulusevski e il poker di Chiesa a una manciata di secondi dalla fine. Il discorso, per la Juventus, è che siamo ancora a gennaio e l’ultimo impegno del mese è una sfida non troppo ostica in casa di una Sampdoria che se non è già salva dopo il girone d’andata poco ci manca.
A febbraio, però, viene il bello per i ragazzi di Pirlo. Nel giro di quattordici giorni, infatti, i bianconeri dovranno vedersela – in un tour de force davvero da brividi – per due volte contro l’Inter, visto che il successo con gli emiliani di stasera porta in dote le semifinali della coppa nazionale, nel mezzo con la Roma all’Allianz Stadium e successivamente col Napoli, in quello che alla ventiduesima di campionato sarà il secondo incrocio stagionale, ma il primo in Serie A dopo il rinvio tra le mille polemiche causa Asl e la Supercoppa Italiana di Reggio Emilia.
La Juventus è pronta a vedersela con squadre che hanno iniziato il proprio progetto già lo scorso anno e appaiono sotto alcuni punti di vista avanti rispetto ai bianconeri? E’ una domanda stuzzicante, la cui risposta non è facile da dare. Quel che è certo, è che questa squadra è in costante crescita e sa di aver finito tutti i bonus, almeno per il campionato. Motivazione extra per cercare la vittoria di autorità contro le altalenanti Roma e Napoli, e soprattutto per vendicare contro l’Inter quella che è stata la peggior partita della gestione di Pirlo. Ancora qualche giorno, poi sarà un febbraio tra i più roventi di sempre. E non per le temperature di Torino: quelle, come sempre, saranno decisamente basse.
