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Forse eravamo abituati male noi, che da anni ormai vedevamo Marquez mettersi in tasca il titolo a fine estate. Anche senza considerare gli anni passati, però, non si può non definire incredibile il Mondiale che ha visto trionfare, con una gara di anticipo, lo spagnolo Joan Mir. Il pilota della Suzuki, forte del settimo posto nel Gran Premio di Valencia, porta a casa il suo primo titolo in MotoGP, il secondo nel Motomondiale dopo quello del 2017 in Moto3.
Mir è arrivato in MotoGP l’anno scorso, tra diverse aspettative ma senza avere le pressioni di un Bagnaia, per cui il salto è giunto dopo la vittoria in Moto2. Le capacità del maiorchino erano però sotto gli occhi di tutti, e già nelle classi minori aveva dimostrato il bagaglio tecnico di cui disponeva. Dopo un anno altalenante, in cui tutti i riflettori per i nuovi arrivati si erano gettati (giustamente) su Quartararo, Mir si è preso le luci della ribalta gestendo alla perfezione la stagione, mostrando costanza nei risultati e vincendo il titolo in anticipo con un solo primo posto all’attivo.
Certo, le difficoltà delle altre moto e l’ottima condizione della Suzuki hanno fatto fatto la loro parte. Il team di Davide Brivio ha lavorato benissimo durante tutto l’anno, e parte del successo di Mir è merito anche del bolide che gli è stato messo a disposizione. Nella prossima stagione capiremo meglio quanto ha inciso la moto in questo titolo. Ora, però, per Mir è il momento di festeggiare.
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