Innanzitutto mi presento, mi chiamo Niccolò Matteucci, per gli amici Nick ed abitualmente scrivo di musica, come molti di voi però ho sempre coltivato anche una forte passione per lo sport. Fin da quando ero piccolo sognavo che durante le partite di calcio ci fosse anche la musica in sottofondo, per caricarmi, poi per festeggiare i punti importanti quando giocavo a tennis impugnavo la racchetta come una chitarra e facevo finta di strimpellarla. Da spettatore e tifoso invece amavo alla follia le “supersfide” di Guida al Campionato, perché abbinavano i goal e le azioni con le migliori skills dei campioni della Serie A con le canzoni delle mie band preferite. E’ stato da discussioni e parallelismi orbitanti attorno a questo melting pot che insieme al caro e buon Alessandro Nizegorodcew abbiamo pensato ad una rubrica che esaltasse il connubio tra questi due mondi, prefissandoci come obiettivo quello di andare a scoprire le passioni, le propensioni ed in alcuni casi addirittura i trascorsi sportivi di diversi artisti ed allo stesso tempo quelle musicali per altrettanti atleti. L’abbiamo chiamata “My Favorite Game”, come la famosa canzone dei Cardigans, il trait d’union ideale per il mood delle interviste che andremo a proporre.
Il primo ospite scelto è l’apripista perfetto, anzi, forse è proprio il caso di dire il “portabandiera”, dal momento in cui rappresenta sport e musica in egual modo essendo sia campione di salto in lungo e velocista della squadra olimpica di atletica leggera italiana, che batterista della band post-hardcore Lags, stiamo parlando di Andrew Howe! Ecco qui la sua playlist
Innanzitutto qual è il tuo rapporto con la musica? Quanto tempo passi ad ascoltarla? Cosa ti piace?
“Diciamo che il mio rapporto con la musica è simbiotico, non potrei vivere senza. La ascolto tutti i giorni, praticamente tutti i generi: rap, hardcore, grind, post-rock, post-hardcore. Tutta roba abbastanza pesante”.
Com’è nata questa passione?
“Ho sempre amato la musica, sin da bambino. Ricordo che mio padre ascoltava sempre metal e già a 6 o 7 anni andavo in camera sua ad ascoltare i suoi cd”.
Ci sono canzoni che sono entrate nella tua vita per qualche motivo?
Magari alcune le hai scelte tu perché le associ a determinati momenti o stati d’animo, però può anche capitare che sia una canzone a scegliere un momento della tua vita senza che tu possa farci nulla, spesso perché la passano alla radio, o in tante altre modalità. ti è mai successo?
“Mi è capitato in particolare mentre ero in Svezia, una delle tracce che ascoltavo di più era “Tiny raindrop” dei Balance And Composure, era la traccia che mi accompagnava ogni volta che prendevo il tram per ritornare dagli allenamenti. Invece ricordo che da piccolo mia madre era fissata per 2Pac, quindi c’era sempre “Changes” ogni volta che mi portava a scuola la mattina e da lì mi rimaneva in testa tutto il giorno”.
Ci sono canzoni abbastanza “classiche”, verrebbe quasi da dire “banali” che possono entrare nella vita di un’atleta, una su tutte è “We are the champions” dei Queen, che credo almeno una volta nella vita l’abbia sentita chiunque abbia vinto qualcosa…
“Le tracce per così dire “banali” non le ascolto quasi mai, scelgo sempre tracce che mi trasmettono qualcosa. Sicuramente le canzoni dei Queen sono stupende e le ho sentite parecchie volte alle premiazioni”.
Per costruire un trionfo però si parte da lontano, ad esempio quante ore ti alleni al giorno? Ascolti musica mentre ti alleni e se sì differenzi con diverse scelte i vari momenti dell’allenamento?
“Più o meno faccio 6 ore di allenamento al giorno e ascolto musica prettamente prima di allenarmi o durante il riscaldamento. I generi variano dal mio stato d’animo, però si tratta sempre di tracce che mi caricano molto”.
Prima di una gara invece sei solita concentrarti nel silenzio assoluto, oppure ci sono canzoni che ti caricano
“Prima di gareggiare ascolto sempre musica. Alcune tracce mi caricano particolarmente sono:
“Death King” dei Converge
“Torch” di Emmure
“Blind them with silence” dei Jakob
“Petali” di Every time I die
“Memory los” di This will destroy you”.
Magari c’è stata una volta in cui mentre stavi per iniziare la tua gara è partita una musica che ti ha caricato
“Purtroppo non è mai successo, anche perché è difficile che mettano la musica che ascolto mentre salto”.
Al contrario una musica o delle canzoni possono servire pure per distrarsi o rilassarsi, dopo un allenamento o dopo una gara, in questo caso hai delle preferenze o dei brani a cui sei affezionato, o magari semplicemente ricorrenti?
“Ascolto Frank Ocean e il suo album “Blondie”, mi piace soprattutto la canzone “Nights”, poi anche Fink e il suo album “Perfect darkness” e anche qualche traccia dei Jakob”.
Ti è mai capitato invece che ci fosse una bella canzone in un servizio alla televisione per commentare una delle tue importanti vittorie?
“Purtroppo pochissime volte, ho beccato solo canzoni molto commerciali in voga in quel momento”.
Se così non fosse stato, quale o quali canzoni sceglieresti per raccontare te, la tua passione e i tuoi traguardi
“Ce ne sono troppe! Ma se proprio dovessi scegliere direi “Blind them with silence” dei Jakob”.
E’ difficile coniugare l’indole da musicista rock con la condotta da atleta?
“Sicuramente non è facile, diciamo che ho parecchie difficoltà, sia per fare le prove che per i concerti live ma cerco di gestirlo nel miglior modo possibile. Per me vengono prima gli allenamenti, in particolare se ci sono campionati o gare importanti, ma quelle sono sempre in estate. Ovviamente fare l’atleta professionista è un lavoro ma la mia valvola di sfogo è la batteria e cerco sempre di ritagliarmi del tempo per provare con la band e per studiare tecniche nuove. Certe volte per i live dobbiamo chiamare un batterista sostitutivo ma questo succede solo se ho gare internazionali o allenamenti molto duri: in queste occasioni mi diventa difficile provare perché sarei troppo stanco dopo 6 ore di allenamenti tra mattina e pomeriggio. Aldilà di questo cerco di esserci il più possibile perché amo suonare”.
Ok, ultima domanda e ti premetto che è una mezza cazzata: ti è mai capitato di andare a vedere il tuo gruppo preferito, voler stare a tutti i costi in prima fila e bruciare tutti gli altri spettatori sullo scatto verso la transenna sotto al palco?
“Sì, mi è capitato in Svezia, ero andato ad ascoltare gli Slipknot. Sono partiti con “Eyeless”, una delle mie tracce preferite e sono impazzito completamente, ho iniziato a saltare come un pazzo (ride, ndr). Beh, a dir la verità, mi succede spesso quando vado a un concerto di un gruppo che amo (ride ancora di gusto, ndr)”.
La playlist per SportFace.it del campione di salto in lungo e velocista della nazionale di Atletica Leggera italiana nonché batterista dei LAGS, Andrew Howe. NB: Le tracce sono state scelte da Andrew Howe nel corso dell'intervista eccetto le due dei Lags, scelte da Nick Matteucci.