“La rottura tra Camila Giorgi e la Federtennis? Mi dispiace molto, non è una bella notizia, è una ferita. Non posso che stare dalla parte della federazione perché se viene meno il discorso della maglia azzurra, a prescindere dallo sport, salta tutto. Mi auguro che si trovi il sistema di risolvere la questione al più presto”. Queste le parole del presidente del Comitato olimpico nazionale italiano Giovanni Malagò sul caso, o meglio caos, Camila Giorgi.
La giocatrice di Macerata e il suo staff sono ai ferri corti con la Federtennis, che pretende, come da accordi, che la tennista risponda positivamente alla convocazione in nazionale per il playoff contro la Spagna, in programma il 14 e 15 aprile. Camila, al contrario, si appella ai precedenti senza conseguenze che hanno permesso ad altre tenniste di saltare una convocazione.
“Ci possono anche essere degli accordi tra l’atleta e il commissario tecnico o allenatore – ha aggiunto Malagò parlando a margine dell’evento per la firma dell’accordo quadro tra l’Arma dei Carabinieri e il Coni – Ci possono essere dei casi in cui l’atleta ha un problema fisico o specifico e si può trovare un accordo. Ma se invece la decisione è unilaterale, se c’è una presa di posizione di non essere disponibile, allora non è una bella cosa”.
Malagò si augura che la questione sia risolta “perché Camila è sicuramente un patrimonio sportivo del paese: è una ragazza che seguo attentamente, è ancora giovane e secondo me ha grandissimi margini di crescita. Olimpiade in dubbio per lei se non trovasse un accordo con la Fit? È una domanda che al momento non mi sono posto, ma mi auguro non si arrivi assolutamente a questo punto, sarebbe autolesionismo”.