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All’indomani della sfida contro Astra Sharma, valida per il primo turno del tabellone principale del WTA di Bogotà: Giulia Gatto-Monticone ha deciso di spiegare e fare chiarezza su quanto successo nel terzo gioco del parziale risolutivo dell’incontro poi vinto da lei con lo score di 4-6 7-5 6-1. “C’è stata poca chiarezza nell’esposizione delle dinamiche del terzo gioco del set decisivo nel mio match di primo turno a Bogotà contro Sharma e voglio fare chiarezza. Partiamo dal presupposto che in un contesto di questo prestigio le responsabilità di arbitri e giudici di linea sono chiare e ben definite. Sull’1-1 del terzo set ci sono state chiamate sbagliate del punteggio, ma nessuna di noi si è accorta, forse perché entrambe stanche e concentrate a giocare punto su punto un match che ha superato le due ore – ipotizza la piemontese -. A questo si aggiunge che l’esito del terzo punto è stato incerto per poca chiarezza nella chiamata. Su quello che, almeno per l’arbitro era 40-30, Sharma ha addirittura chiesto conferma del punteggio ricevendola. In quel momento ero incerta e non sapevo se fosse 30-40 o 40-30, ma memore della conferma ricevuta dalla mia avversaria sono andata a sedermi, come ha fatto lei. Solo in quel momento Astra ha avanzato legittimamente delle perplessità ed abbiamo ricostruito l’andamento del game, ma non siamo riuscite a ricordarci tutti i punti giocati. Arbitro e giudici di linea non ci hanno dato informazioni utili per la ricostruzione e alla fine il giudice di sedia ha detto che il punteggio era stato chiamato e non si poteva fare più niente. Il giorno dopo l’incontro abbiamo parlato con la supervisor che ha confermato le colpe dell’arbitro, mentre noi giocatrici siamo parte lesa (Astra perché danneggiata ed io perché ingiustamente accusa di aver approfittato della situazione). In quella situazione l’arbitro avrebbe dovuto chiamare la supervisor che forse avrebbe fatto rigiocare il game partendo da un punteggio concordato, invece agendo così non ci ha dato che la possibilità di continuare il match”. La stessa versione dei fatti è stata riportata da Astra Sharma che in un’intervista ha spiegato l’accaduto.
Archiviato l’episodio il match è andato avanti e si è concluso con il successo di Gatto-Monticone: “Nella situazione d’incertezza creatasi dopo che nessuno di noi era stato in grado di stabilire dinamiche certe, l’unica cosa che potevo fare a quel punto era continuare a giocare la partita: anche perché il dibattito riguardante il punteggio si è svolto in novanta secondi. Poi sicuramente ci saremmo potute accorgere anche noi dell’errore, ma in quel contesto è difficile immaginare una serie di errori così netti da parte di un arbitro e noi alla fine ci siamo affidate al giudice di sedia. Finito il match abbiamo visto cosa fosse successo ed è stata mia premura parlare con Astra e mi spiace sia stata data la colpa a lei per non essere stata attenta al punteggio, perché sarebbe riduttivo e non fotografa quanto accaduto. In quindici anni di carriera non mi sono mai trovata in una situazione così paradossale e mi rattrista non averla saputa e potuta gestire diversamente. Come ho sempre pensato e professato nel corso della mia carriera, onestà e correttezza valgono più di qualsiasi vittoria”.
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